E' il messaggio del Comandante Generale ai vari livelli di Comando. Motivazione e aggiornamento sulla gestione delle risorse umane che incide sulla funzionalità della nostra istituzione. Una disposizione che pone importante riflessione a chi svolge il delicato ruolo di Comandante nei vari ruoli dell'Arma dei Carabinieri.
Questo intervento del Comandante Generale è frutto del confronto aperto nel gruppo di studio tra Co.Ce.R. Carabinieri e Stato Maggiore dell'Arma "Analisi e Studio sui fattori di disagio del personale dell'Arma dei Carabinieri" . Un lavoro particolareggiato e attento coordinato dall'ufficio "Condizione Generale del personale". Ufficio realizzato e voluto fortemente dal Comandante Generale dell'Arma nel segno di una reale attenzione alla gestione delle risorse umane che rendono cosi' funzionale l'Arma dei Carabinieri nel tempo. I vari componenti del gruppo di lavoro hanno a capo il Generale Della Gala Massimiliano, capo ufficio "Condizione Generale del personale dell'Arma dei Carabinieri ". In questo lavoro si analizzano i vari fattori di disagio che incidono negativamente sul rendimento del personale nel segno della funzionalità dell'istituzione. Tra i vari punti in esame si è posta l'attenzione sugli strumenti interni su cui porre aggiornamenti adeguando le disposizioni alle esigenze della nostra quotidianità. Tra le varie attività in studio l'azione di comando e i rapporti interpersonali per la valorizzazione individuale del personale. Da qui nasce questa nuova disposizione redatta dal Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri. La gestione delle risorse umane è oggi una capacità che non si apprende dallo studio ma è prodotto di esperienza e di capacità di poter mettere in campo dedizione, senso di responsabilità ed esempio di lealtà e di efficienza. L'azione di comando deve essere condotta esemplare, esempio di responsabilità e dedizione per poter trasmettere orgoglio d'appartenenza e motivazione al personale. Queste caratteristiche sono prodotto del Regolamento Generale dell'Arma e dei regolamenti. Oggi una Stazione Carabinieri, la piu' piccola unità operativa dell'Arma dei Carabinieri, fronte di contatto diretto con il cittadino, è funzionale per la collaborazione fattiva dei suoi carabinieri appartenenti a quel reparto. I rapporti interpersonali diventano pura energia per il rendimento funzionale a cui la direzione di un Comandante che deve essere il riferimento di tutti i suoi collaboratori. La partecipazione di ogni carabiniere è fondamentale al buon funzionamento delle attività del reparto. Piu' alto è il grado è piu' l'esempio ne è elemento fondamentale perchè l'azione di comando abbia a svolgere la sua efficiacia funzionale. Il carabiniere lavora fianco al fianco tutti i giorni al suo collega e il colloquio assume un ruolo necessario per la migliore conoscenza della personalità, delle aspirazioni, delle valutazioni, degli stati d'animo e delle proprie condizioni di vita personale. Un Comandante che non coimunica, che non favorisce il dialogo non puo' essere assolutamente un buon Comandante. Il suo ruolo è anche quello di conoscere i suoi collaboratori riuscendo ad intercettare situazioni contingenti di disagio personale, morale e fisico. Un Comandante guarda negli occhi i suoi uomini ogni giorno e i suoi uomini devono vedere il riferimento dell'opera istituzionale nella sua figura, sentendo la sua fiducia. Il Confronto aperto, rispettoso della personalità ed el ruolo di ciascuno, è necessario per un rapporto fidcuiario crescente che diventa il valore aggiunto in un reparto che funziona e che produce sicurezza sul territorio. L'istruzione settimanale, l'ispezione o la visita programmata e non, sono ulteriori momenti da cui non si puo' prescindere per sviluppare momenti di incontro e confronto istituzionale. Spesso qualche Comandante dice che non ha bisogno dell'istruzione settimanale perchè i suoi uomini li incontra tutti i giorni. Niente di piu' sbagliato non rispettare le regole che prevedono un incontro-confronto di tutto il personale intorno al suo Comandante. Oggi è diventato un protocollo che viene affrontato con assoluta superficialità, se viene fatto, altrimenti trova solo poche righe identificative nella scittura del memoriale del servizio giornaliero in forma puramente virtuale. Le visite per un superiore sono occasioni perse perchè l'abilità è riuscire a poter dire che si è stati con il personale ma non si è stati, in realtà, capaci di metterli in condizioni di poter esprimere il proprio pensiero o il proprio contributo su una criticità palese a tutti. Le criticità sull'azione di comando sono individuabili sulla giovane età di un ufficiale al Comando che manca di esperienza di gestione di risorse umane e di Comandanti che non si aggiornano e limitano la gestione delle risorse umane nel rapporto "one to one" con il memoriale del servizio giornaliero con cui magari si passa due ore di lavoro "straordinario" per la mera compilazione. La gestione delle risorse umane è la vera capacità su cui debba essere valutato un Comandante se capace o meno di svolgere quell'incarico su cui si dovrebbe avere maggiori garanzie di poter mettere ad altro incarico chi mostra di non essere capace a svolgere il delicato e fondamentale ruolo di un reparto dell'Arma dei Carabinieri. Il modello su cui lavoriamo noi carabinieri d'Italia è stato realizzato sin dalla nascita della nostra istituzione e con quei principi andiamo avanti senza perdere di vista una società che cambia e noi, riferimento di ordine e sicurezza, dobbiamo seguire i cambiamenti intorno a noi adeguando la nostra funzionalità alle esigenze che ci chiede il nostro cittadino. L'auspicio è che questa disposizione del Comadante Generale dell'Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d'Armata Tullio Del Sette, abbia a dare un messaggio rigenerante e iniezione motivazionale che arrivi sino al piu' piccolo Carabiniere d'Italia che guarda con fiducia al nostro futuro e all'efficienza della nostra istituzione.
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