IL PLANETARIO.254 La 254a pagina del racconto settimanale dal DIARIO dal "Pianeta della Rappresentanza Militare dei Carabinieri " IL DIARIO PLANETARIO- il viaggio del XI mandato del delegato Co.Ce.R. Carabinieri Appuntato Scelto Romeo Vincenzo
ESTRATTO DALLA PAGINA 254 DEL DIARIO PLANETARIO
"... tanti sono i carabinieri “silenziosi”. Tanti sono qui colleghi che lavorano e operano in silenzio, nel segno del rispetto dell’istituzione e del ruolo responsabile che sentono proprio. Molti, spesso, fanno pesare il proprio fare, il proprio dire, il proprio essere carabinieri anche con pretese che vanno anche aldilà di quelli che sono i servizi e l’assistenza che si debba poter dare ad un collega. Assistenza dalla scala gerarchica e da chi svolge ruoli per interessi collettivi e funzionali. Ti trovi davanti al collega che pone le sue aspettative come un atto dovuto da parte dell’istituzione e ponendosi quasi come una pretesa ...."
"...e’ sbagliato non fargli capire come stanno le cose, come è la reale situazione dei colleghi e delle criticità che circondano le varie realtà sociali sul territorio. Sbagliato è prestare il fianco piuttosto che aprire ad un confronto per renderlo partecipe che le sue “visioni” sono solo pretese e non legittime aspettative di un assistenza...."
"...ma oggi essere “silenzioso” ti porta a non essere attenzionato da chi, per compiti e responsabilità di comando, deve svolgere il ruolo della gestione delle risorse umane. Riuscire a guardare in volto anche coloro che lavorano senza mettersi in evidenza senza “sbattersi” per farsi notare o farsi sentire. Tra quei colleghi silenziosi poi trovi quelli che vivono una loro sofferenza interiore, familiare, personale, senza mai aver voluto… chiedere..."
"....se una scala gerarchica, se Comandanti svolgessero il proprio ruolo a pieno, questi colleghi non avrebbero mai bisogno di chiedere. Se i propri uomini vengono guardati in volto, sempre, ci si accorgerebbe di momenti meno sereni e quelli dove dentro celi sofferenze...."
"....la dignità di queste persone è cosi’ grande che li’ fa andare avanti senza aspettative e senza dover contare su nulla di diverso dalle sue forze, dal suo coraggio, dalla sua determinazione, dalla sua lotta sociale come piccolo uomo. Lui crede di essere un piccolo uomo, perché è l’ultimo in una scala gerarchica cosi’ lunga e cosi’ articolata. Ma la sua dignità, il suo essere carabiniere, quello vero, lo rende, invece, grande in questa scala gerarchica..."
"...piccolo è quel Comandante che non si è mai accorto che un suo collaboratore vivesse triste dentro. E se se ne fosse accorto non ha saputo dargli il giusto rispetto, rendergli il giusto rispetto. Quando lo guardi in volto, questo collega, ti rendi conto che lui è un grande uomo, con la sua dignità, essere il carabiniere ...."
"...Carabiniere è quello che continuerai a fare e non quello che hai fatto..."
"...Odiato dai delegati e stimato dai carabinieri..."
"...Ora siamo già avanti essendo andati già …Oltre, insieme.."
"...Si, il Cambiamento ! "
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