IL PLANETARIO.019 La 19a PAGINA del DIARIO dal "PIANETA DELLA RAPPRESENTANZA MILITARE DEI CARABINIERI ". Continua il viaggio nel nuovo XII mandato del delegato Co.Ce.R. Carabinieri Appuntato Scelto Romeo Vincenzo

IL PLANETARIO.019 DICIANNOVESIMA La 19a pagina del DIARIO dal "Pianeta della Rappresentanza Militare dei Carabinieri "- XII mandato" - Continua il viaggio nel nuovo XII mandato del delegato Co.Ce.R. Carabinieri Appuntato Scelto Romeo Vincenzo.

ESTRATTO  DALLA PAGINA   019  "DICIANNOVESIMA"  DEL  DIARIO PLANETARIO SU WWW.PIANETACOBAR.EU 

 

"...quando durante il servizio c’è chi perde la vita avanti ai tuoi occhi, per noi carabinieri è sempre una sconfitta morale e umana. Questo perché il nostro istinto è mettere in sicurezza sia chi ha bisogno e sia chi stà compiendo azioni o atti violando la legge e le regole di vita quotidiana. Quando poi sei vittima di un evento drammatico durante il servizio, dove tu hai operato e dove vieni mediaticamente condannato da carta stampata e media, allora li’ è triste, molto triste. E’ triste per chi subisce e subirà una pressione psicologica e morale pur sapendo che la verità non è quella “costruita”..."

 

"....si, perché la magistratura fà il suo corso con atti dovuti e con un iter che, purtroppo, è lungo e tortuoso. Purtroppo, perché restare in attesa di sentenze che debbano poi ricondurre tutto a quanto realmente accaduto a tutela di chi ha operato secondo criteri e senza mai violare procedure e norme comportamentali, pur in casi di dinamiche di estrema criticità operativa ..."

 

"...e’ un dramma personale, morale, umano e professionale quando durante il servizio sei coinvolto in un intervento su cui si è aperto un filone giudiziario con tanto di onda mediatica. Il carabiniere inizia un vero e proprio dramma personale parallelo, nonostante nulla abbia fatto di diverso da quanto debba fare un operatore di ordine e sicurezza pubblica. Si vive, si lavora, si fà ogni cosa senza mai perdere da dosso quel fatto, quell’evento che convive con te. Convive in malo modo perché è l’accusa ingiusta, il sospetto, il clamore mediatico che ti pesa e non certo il fatto che per il nostro ruolo sociale che svolgiamo, accade e puo’ accadere spesso un evento triste durante lo svolgimento del servizio sempre esposto al pericolo..."

 

"...poi, alla fine, ma molto alla fine… tutto finisce con un nulla di fatto. Ritorna la verità, si ritorna da dove si è partiti. La non colpevolezza e il termine di una “tortura”, quella che ti ha distrutto umanamente e moralmente, da carabiniere e da uomo..."

 

"....sei felice che tutto sia finito, anche se non sarebbe dovuto proprio iniziare. Sei felice che la verità ha vinto. Ma, dopo un sorriso e un pianto di liberazione…giri la testa e ti guardi indietro. Non ridi piu’, non sei piu’ felice, ma rifletti …tristemente rifletti. Sai che nessuno piu’ ti ridarà quello che hai perso ...."

 

"...la tua serenità, la tua gioia di svolgere il tuo ruolo in servizio. La tua armonia e la determinazione nell’operare sapendo di essere tutelato quando fai bene il tuo lavoro …non c’è piu’. Sai che devi andare avanti e che i tuoi anni di vita trascorsi sino a quel momento sono stati cancellati da una sofferenza a causa del tuo ruolo di carabiniere al servizio della sicurezza dei cittadini di quella comunità dove vivi e lavori..."

 

"...nessuno ti darà piu’ quello che hai perso in questi anni, non sarai piu’ lo stesso carabiniere che sei stato ..."     

 

PAGINA DICIANNOVESIMA. DIARIO SECONDO. MADATO DODICESIMO.ANNO2018.