IL PLANETARIO.033 La 33a PAGINA del DIARIO dal "PIANETA DELLA RAPPRESENTANZA MILITARE DEI CARABINIERI ". Continua il viaggio nel nuovo XII mandato del delegato Co.Ce.R. Carabinieri Appuntato Scelto Romeo Vincenzo

IL PLANETARIO.033 TRENTATREESIMA La 33a pagina del DIARIO dal "Pianeta della Rappresentanza Militare dei Carabinieri "- XII mandato" - Continua il viaggio nel nuovo XII mandato del delegato Co.Ce.R. Carabinieri Appuntato Scelto Romeo Vincenzo.

ESTRATTO  DALLA PAGINA   033  "TRENTATREESIMA"  DEL  DIARIO PLANETARIO SU WWW.PIANETACOBAR.EU 

 

 

"...guardare in volto il proprio personale e dare le disposizioni e le direttive che articolano le attività di servizio … cosa comporta ? C’è un sacrificio da fare, fare il Comandante..."

"...chiamare il personale alle proprie dipendenze e fargli osservare dei comportamenti che non sono abituali e non consoni, guardandolo negli occhi…cosa comporta ? C’è un sacrificio da fare, essere il Comandante..."

"...trovare ogni momento utile per osservare il personale alle proprie dipendenze e poter aprire a momenti di riflessione e di analisi del momento… cosa comporta ? C’è uno sforzo importante da fare, sentirsi la responsabilità del Comandante..."

"...vigilare, assistere, aggiornare e stimolare il personale alle proprie dipendenze… cosa comporta ? C’è un impegno professionale da dedicare, essere Comandante..."

"...poter incrociare gli occhi con lo sguardo del personale alle proprie dipendenze per capire se hanno bisogno di parlare …cosa comporta ?  C’è una capacità di ascolto da mettere in pratica, essere Comandante..."

"...riuscire a dialogare sapendo dire quello che và detto e disporre cio’ che và disposto…cosa comporta ? C’è una competenza professionale da curare e aggiornare, consapevolezza di saper essere Comandante..."

 

"..spesso ci domandiamo perché alcune situazioni di criticità si creano nei comportamenti o nella vita di reparto. Tutte le soluzioni o le ipotesi vengono poste in analisi ma una, quella su tutte, non viene mai presa in seria considerazione, perché cosi’ si vuole che sia. Chi oggi svolge un ruolo di Comando lo intende come una posizione acquisita e non come un ruolo di maggiore responsabilità. Spesso c’è chi si difende con la disciplina militare per coprire la sua minore capacità di esercizio, piuttosto che prevenire, affrontare e risolvere le criticità da Comandante di uomini e donne. Il Comando di un reparto, nel tempo, non sempre viene valutato come un incarico da assegnare per capacità e competenze, ma, invece, diviene una opportunità che si concede all’uno o all’altro aspirante ad un impiego in un reparto..."

 

"...Il carabiniere ha bisogno del riferimento del suo Comandante. Viene formato nello status di militare, di fedeltà, di valori e di riferimenti da cui non prescindere. Quando il riferimento non è quello che deve essere, non si puo’ poi pensare di guardare alle cause di effetto solo in una direzione. Troppo semplice dover dire che cambia la società, cambia la cultura dei giovani carabinieri, dei meno giovani e dei piu’ anziani che riscoprono una nuova gioventu’..."

 

"...ma come si valutano i Comandanti che dovrebbero fare delle valutazioni su come svolgono il proprio ruolo di riferimento ? Quale Comandante valuta l’altro Comandante alle dipendenze ? Quali interventi, aggiornamenti, provvedimenti vengono mai presi da un Comandante su un altro Comandante che necessita di fare pause e momenti di riflessione su come esercita il suo ruolo ? ..."

 

"..il dialogo, si, lui, quel “latitante” che trovi, ma che poi, spesso, ritorna a sparire e che, poi, non  è  semplice  riuscire a ritrovare..." 

 

 

PAGINA TRENTATREESIMA. DIARIO SECONDO. MADATO DODICESIMO.ANNO2019.