IL PLANETARIO.035 TRENTACINQUESIMA La 35a pagina del DIARIO dal "Pianeta della Rappresentanza Militare dei Carabinieri "- XII mandato" - Continua il viaggio nel nuovo XII mandato del delegato Co.Ce.R. Carabinieri Appuntato Scelto Romeo Vincenzo.
ESTRATTO DALLA PAGINA 035 "TRENTACINQUESIMA" DEL DIARIO PLANETARIO SU WWW.PIANETACOBAR.EU
"..perché si sceglie di spingere quella linguetta di ferro e spegnere la luce…spegnerla per sempre. Il perché non se lo chiede chi lo fa, non riesce a chiederselo, non ne ha la forza di farlo. Noi ce lo chiediamo perhè si debba arrivare ad arrendersi e lasciare il dolore a chi nella vita terrena dovrà ricordare chi sei stato. No, non si puo’mollare, non si deve mai mollare, no. Ti guardi all’interno della nostra Arma dei Carabinieri e provi a capire se ci sia qualcosa che tu possa fare, debba fare per provare a far si’ che tutto questo non accada...."
"...quello che ti fa piu’ rabbia è che noi operiamo in questo ruolo sociale di carabinieri, l’uno al fianco dell’altro e che sappiamo sempre tutto del collega che abbiamo al fianco, che frequentiamo come amico, che passa tutto il giorno insieme a noi nelle dinamiche di tutti i giorni nel caos della giornata da carabiniere. Poi ti fermi a riflettere e cerchi di capire …ma non ci riuscirai mai, mai potrai capire e dare un perché a certe scelte. Quelle scelte che ti fanno spegnere la luce per sempre..."
"...noi, da carabinieri viviamo un ruolo sociale difficile che dovrebbe essere una risorsa tutelata da chi dà a noi un mandato sociale per il paese, per l’ordine e la sicurezza del paese. Noi dovremmo avere ripagata la nostra dedizione, la nostra professionalità, la nostra scelta sociale al servizio del paese con una migliore dignità. Una vita degna di chi non debba poter avere debiti, di chi debba poter sostenere la propria famiglia con uno stipendio agiato per vivere e non sopravvivere. Noi viviamo come tutti una vita familiare fatta di affetti, di sentimenti, di difficoltà e di delusioni che fanno parte della vita di tutti...."
"...certo, ma a questo normale stress quotidiano si aggiunga uno stress su cui si debba poter operare per migliorare perché riguarda il nostro ruolo di carabiniere. Non è possibile subire le incapacità di un superiore che è stato formato molti anni fa, non aggiornato e non piu’ adeguato a gestire risorse umane. Nessuna forma di verifica delel capacità e dello stato di adeguatezza al ruolo di responsabilità. Un superiore che non è in grado di essere controllato da un altro superiore che a sua volta viene tutelato da un sistema dove nella linea di comando non possono esistere criticità, cosi’ è previsto dalla consuetudine..."
"...tutto deve gravare su chi davvero è un carabiniere, chi opera in strada, chi è in stretto contatto con le richieste del cittadino, su chi deve occuparsi realmente della sicurezza e dell’ordine della comunità sul territorio. Non sapere cosa farai domani, non potendo organizzare la propria vita familiare, non potendo far capire che le scelte prese da chi comanda non sono adeguate al contesto sociale e al territorio. La tua voce, quella del carabiniere sul territorio, non è ascoltata perché non è previsto che tu possa spiegare a chi comanda come realmente stanno le cose, perché lui, che decide, seppur non sa, deve decidere..."
"...il carabiniere, si lui, quello vero, lui deve essere al centro di tutto cio’ che deve cambiare per migliorare il nostro ruolo sociale. E’ tempo di cambiare ..."
PAGINA TRENTACINQUESIMA. DIARIO SECONDO. MADATO DODICESIMO.ANNO2019.