IL PLANETARIO.050 CINQUANTESIMA La 50a pagina del DIARIO dal "Pianeta della Rappresentanza Militare dei Carabinieri "- XII mandato" - Continua il viaggio nel nuovo XII mandato del delegato Co.Ce.R. Carabinieri Appuntato Scelto Romeo Vincenzo
ESTRATTO DALLA PAGINA 050 "CINQUANTESIMA" DEL DIARIO PLANETARIO SU WWW.PIANETACOBAR.EU
"...in poche ore, passare dalle parole strazianti di Sara, nella chiesa di sulmona, che parlava al suo papa’ avvolto da un tricolore, alla gioia di un genitore, a campobasso, che si commuove per la cerimonia degli allievi carabinieri che indossano gli alamari per la prima volta. In poche ore passare da chi termina il suo servizio da carabiniere avendo sacrificato la vita a chi inizia il suo percorso giurando fedeltà a sacrificio della propria vita..."
"...ascoltare le parole di sara e non riuscire a trattenere la commozione perché sara è semplicemente figlia di un carabiniere, uno come tanti. Sara parla al suo papa’…a quella foto a lato del tricolore .Sara dice che non è giusto che lei non possa avere piu’ diritto ad un abbraccio del suo papa’. Sara dice che non è giusto che suo papà non la vedrà piu’ crescere e che lei… crescerà immaginando che lui gli sarà vicino. Sara dice che tutto questo non è giusto...."
"...a sulmona una chiesa, una salma, un tricolore, una famiglia distrutta dal dolore, il pianto dei colleghi, una comunità vicina ad una famiglia che ha sacrificato una vita per il servizio allo Stato. A Campobasso c’era la commozione delle famiglie che vedono un proprio figlio indossare la divisa del carabiniere e che giurano… giurano fedeltà alla patria, all’isituzione, all’Arma dei Carabinieri. Giurano di essere fedeli e di svolgere quel servizio per lo Stato fino alla morte. Qui lacrime di commozione, di gioia, di fierezza per un figlio, per aver poggiato quegli alamari sul collo del proprio figlio, della propria figlia, del fratello, della sorella, dell’amico… "
"...pensavo… quanti genitori, amici, colleghi oggi sono qui a gioire e non sanno che domani, vicino o lontano, queste lacrime potranno esserci ancora ma non per gioire, non per un emozione di felicità. Pensavo a quei giovani carabinieri, alla loro gioia di quel momento, rivivendo il mio, piu’ di venti anni fa, proprio li, a campobasso. Pensavo a noi, carabinieri. Pensavo a noi che giuriamo sapendo che da quel momento dovremo essere d’esempio, dovremo essere coraggiosi, dovremo essere determinati a correre verso il pericolo mettendo la nostra vita a rischio per salvare un'altra vita, quella del cittadino, quella di chi, in quel momento è in pericolo...."
"....no, non puo’ essere un lavoro questo, non lo è. No, non puo’ essere un impiego statale come altri, retribuito e parificato a tanti altri. Questo nostro ruolo sociale per lo Stato, al servizio dello Stato, non deve essere considerato cosi’ da un paese che vuole ordine e sicurezza, dal nostro Stato..."
"...mi restano le parole di una figlia, una figlia di un carabiniere. Mi restano le lacrime di quei genitori, quelli che erano commossi e felici quel giorno quando emanuele giuro’ fedeltà, fiero, indossando quella divisa nera a bande rosse. Mi restano quei volti di quei ragazzi felici e fieri di indossare quella divisa nel giorno del loro giuramento, nel giorno di orgoglio e soddisfazione dei loro genitori, di chi gli vuole bene. Mi restano… lacrime, le lacrime della vita da carabiniere ..."
PAGINA CINQUANTESIMA. DIARIO SECONDO. MADATO DODICESIMO.ANNO2019.