IL PLANETARIO.069 La 69a PAGINA del DIARIO dal "PIANETA DELLA RAPPRESENTANZA MILITARE DEI CARABINIERI ". Continua il viaggio nel nuovo XII mandato del delegato Co.Ce.R. Carabinieri Appuntato Scelto Romeo Vincenzo

IL PLANETARIO.069 SESSANTANOVESIMA La 69a pagina del DIARIO dal "Pianeta della Rappresentanza Militare dei Carabinieri "- XII mandato" - Continua il viaggio nel nuovo XII mandato del delegato Co.Ce.R. Carabinieri Appuntato Scelto Romeo Vincenzo

ESTRATTO  DALLA PAGINA   069  "SESSANTANOVESIMA"  DEL  DIARIO PLANETARIO SU WWW.PIANETACOBAR.EU 

 

"...a rappresentare i carabinieri, a tutelarli, a farsi carico degli interessi collettivi, lo puo’ fare e lo potrà fare solo un carabiniere, il carabiniere. Gli interessi diversi, privati, economici, di opportunità, di opportunità politiche, di maldestri imprenditori, di venditori di prodotti riciclati, di paventate tutele legali e di altri servizi sotto le ali di organizzazioni politicizzate, non possono appartenere ad un carabiniere. No, non possono essere di un carabiniere che dichiara maldestramente di adoperarsi per gli interessi dei carabinieri..."

 

"..i carabinieri hanno bisogno di un organizzazione fatta di lealtà, trasparenza, senza inganni o specchi per le allodole. I carabinieri hanno bisogno di sentirsi carabinieri in una organizzazione che si impegni ad affrontare le criticità della vita da carabiniere e non quella di dire con chi si deve combattere all’interno dell’amministrazione, per poi appoggiarsi alla politica, quella che sino ad oggi è stata a ridurci nelle condizioni di criticità in cui operiamo e in cui viviamo...."

 

"...la rappresentanza militare ha fatto un lungo percorso di crescita sociale negli anni e con essa sono cresciuti i delegati e la gerarchia. Un evoluzione sociale all’interno della nostra struttura Arma dei Carabinieri che ha portato a migliorare molti aspetti della vita quotidiana e della nostra funzionalità. Oggi siamo difronte ad un cambio importante dove, a seguito di una sentenza della Corte Costituzionale, si aprono le porte dell’associazionismo per i militari. Si apre una porta per l’associazionismo ad indirizzo sindacale. Si, la corte ha parlato di associazionismo ad indirizzo e non sindacale. Il nostro status di militari non puo’ conciliare a pieno con una realtà sindacale. Quindi non si puo’ credere di poter esercitare quei diritti che hanno le organizzazioni sindacali della polizia, proprio per il nostro status e perché siamo forza di polizia ad ordinamento militare. Ad oggi, in attesa di una legge che ne stabilisca funzioni, compiti e competenze, si viaggia in modello  fantasia. Si, infatti troviamo una ressa di iniziative nel costituirsi in associazioni che porta civili, avvocati, nostalgici a mettersi al vertice di associazioni. Carabinieri che non hanno avuto la fiducia dei colleghi per essere eletti nella rappresentanza militare e si autonominano al vertice di una associazione o disegnano sulla cartina geografica con una matita ripartendo territori come se si giocasse a risiko. Delegati che utilizzano il proprio mandato e non si capisce quando sono in servizio per la rappresentanza militare o si stanno occupando degli interessi privati della propria associazione..."

 

"...io continuo a studiare e approfondire la storia che ha portato le forze di polizia nel processo sindacale e quali le criticità che oggi vive la realtà sindacale a tutti i livelli, confederazioni comprese. Non ho mai amato la doppia faccia e socialmente ho sempre preso le distanze da chi opera senza lealtà, senza coerenza e per mero opportunismo personale. Io ho un mandato elettivo che devo onorare. Quando avremo una legge, sapremo adoperarci per la tutela dei carabinieri..."

      

 

PAGINA SESSANTANOVESIMA. DIARIO SECONDO. MADATO DODICESIMO.ANNO2019.