IL PLANETARIO.090 La 90a PAGINA del DIARIO dal "PIANETA DELLA RAPPRESENTANZA MILITARE DEI CARABINIERI ". Continua il viaggio nel nuovo XII mandato del delegato Co.Ce.R. Carabinieri Appuntato Scelto Romeo Vincenzo

IL PLANETARIO.090 NOVANTESIMA La 90a pagina del DIARIO dal "Pianeta della Rappresentanza Militare dei Carabinieri "- XII mandato" - Continua il viaggio nel nuovo XII mandato del delegato Co.Ce.R. Carabinieri Appuntato Scelto Romeo Vincenzo

ESTRATTO  DALLA PAGINA   090  "NOVANTESIMA"  DEL  DIARIO PLANETARIO SU WWW.PIANETACOBAR.EU 

 

"Si, 90… la paura. Quella che un carabiniere non ha mai avuto e non deve mai avere. Non è nella nostra indole quella di avere paura, ma qui siamo difronte ad un pericolo che non è solo durante il servizio, sulla strada. Si muore in ufficio, si muore da Comandante di uomini, si muore sulla strada, si muore in licenza, a casa. Si continua ad andare avanti tra mille difficoltà nel non poter essere nelle migliori condizioni per potersi difendere dalla minaccia del contagio del virus...."

 

"...In strada, si continua a fare controlli e a sapere, giorni dopo, che la persona controllata è risultata positiva al virus covid-19. Non bisogna sottovalutare nulla, proprio nulla. Il contagio è fuori sulla strada, tra la gente, ma ti insegue ovunque. Nella vita di caserma, tutti insieme, bisogna essere comunque prudenti, responsabili. Bisogna sapere che ogni utile prevenzione al contagio mette in maggiore sicurezza le famiglie, i colleghi, il reparto, noi stessi. L’irresponsabilità di uno, puo’ costare cara a tutti gli altri. L’irresponsabilità di uno, puo’ costare la propria vita, la vita degli altri..."

 

"...quando sei su strada e devi scortare quei mezzi militari, decine, che trasportano decine e decine di bare, di morti. Morti per questo maledetto virus. Tutti destinati a tumulazione, senza una cerimonia funebre, senza poter scegliere se restare sepolti nella terra o diventare cenere. Defunti sui cui corpi non possono nemmeno piangere i propri cari per l’ultimo saluto. Ancor piu’ triste è quando si entra nelle aree covid-19 delle strutture sanitarie dove sia arriva in ambulanza e si rischia di essere intubati per poter respirare. Si entra e nemmeno i propri cari possono starti vicino. Si entra e… non si sà se si esce dalla stessa porta dove si è entrati o, l’ultimo momento che hai visto i propri cari, resta solo quel momento quando sei salito su quell’ambulanza, quando sei entrato, grave, in quell’ospedale. Per molti, è stato questo a far capire il reale momento di pericolo della propria vita che tutti stiamo attraversando. La gente, tutti, dobbiamo renderci conto di quanto sia importante non sottovalutare nessuna misura di prevenzione al contagio della minaccia del virus..."

 

"...c’è chi parla, chi scrive letterine, chi deve denigrare la nostra amministrazione e c’è chi lavora sul campo, in prima linea. C'è chi lavora in prima linea e dedica impegno e tempo alla tutela dei propri colleghi. In concreto, alla ricerca di risposte ma producendo interazione e collaborazione per provare a risolvere le diverse criticità che si presentano ora dopo ora, tutti i giorni..."

 

"...non siamo solo noi carabinieri in difficoltà, spiazzati da questa emergenza. Tutte le altre forze di polizia, tutte, sono in difficoltà. Tutto il sistema sanitario è in difficoltà, tutto il sistema paese è in difficoltà. Ma noi siamo sempre stati divisi da due categorie cosi’ diverse e cosi’ lontane tra loro. Chi serve la nostra istituzione e chi se ne serve. Chi se ne serve, in questi giorni, non è in prima linea, non sa cosa si vive qui …al fronte tra la gente e il rischio contagio. Si, tanta rabbia… ma non si puo’ mollare "   

 

      

PAGINA NOVANTESIMA. DIARIO SECONDO. MADATO DODICESIMO.ANNO2020.