IL PLANETARIO.096 NOVANTASEIESIMA La 96a pagina del DIARIO dal "Pianeta della Rappresentanza Militare dei Carabinieri "- XII mandato" - Continua il viaggio nel nuovo XII mandato del delegato Co.Ce.R. Carabinieri Appuntato Scelto Romeo Vincenzo
ESTRATTO DALLA PAGINA 096 "NOVANTASEIESIMA" DEL DIARIO PLANETARIO SU WWW.PIANETACOBAR.EU
"...Il Carabiniere non puo’ andare in licenza a casa, ma il delinquente dal carcere puo’ andare dai suoi familiari, a casa sua. Questo è il paradosso che viviamo in questi giorni tra chi ha commesso omicidi e reati di mafia che stà a casa sua con i propri familiari, mentre il carabinieri in caserma da due mesi a “obbligo di dimora”..."
"...quanti i paradossi in questo periodo di emergenza contagio virus. Quanti i paradossi che ci fanno riflettere e ci fanno pensare, si pensare, non riflettere. Riflettere è quando vuoi essere costruttivo, vuoi migliorare il tuo pensiero con nuovi fattori che intervengono su una tua idea. Pensare è quando la direzione è solo verso la negatività dei fattori che si presentano avanti ai tuoi occhi..."
"...il carabiniere, mentre guarda la tv, in una delle 60 serate vissute sino ad oggi, buttato in una caserma, magari fatiscente, ascolta i commenti di una trasmissione televisiva che parla dei provvedimenti che hanno scarcerato mafiosi che hanno ucciso e che ora sono a casa, dai loro familiari. Questo carabiniere, con l’altro orecchio è al telefono ad ascoltare la voce dei suoi familiari che sono preoccupati perché sono due mesi, o piu’, che non ci si ritrova negli affetti personali. Il carabiniere cerca di trasmettere ai suoi affetti tranquillità, e come sempre, carattere e determinazione. Ma quando chiude la telefonata, continua ad ascoltare la trasmissione, deluso. Il carabiniere, in quel silenzio di una caserma che ti fa sentire solo, davanti ad un piatto di pasta riscaldato al microonde prossimo ad andare fuori uso, si chiede se le regole sono solo per lui, in questo paese. Ha dovuto discutere con il suo Comandante di Stazione, il quale gli ha detto che il Capitano gli ha detto che le norme non consentono di fare la licenza perché glielo ha detto il Colonnello. Il carabiniere, che studia, si era riguardato e aveva approfondito le norme disposte sia dai decreti del Presidente del Consiglio e sia dai Governatori delle regioni..."
"...non basta conoscere le norme per rispettarle ma bisogna combattere con un altro avversario… l’interpretazione personalizzata. Uno dei mali della nostra gerarchia, come il virus covid-19. In alcuni casi ammazza tutti i valori di quella scala gerarchica lasciando il carabiniere solo, senza cura, senza voce, senza tutela. In altri casi, è curabile, si interviene e si riporta una condizione di armonia istituzionale, riuscendo a creare un contatto tra cio’ che al centro si decide e cio’ che deve essere applicato sul territorio, li’, laggiu’, dove vive ed opera il carabiniere. In questa emergenza non basta essere presenti a tutela dei carabinieri, tra mille criticità, no, non basta. Non basta se ognuno ritiene di essere il “giudice” di se stesso, senza nemmeno tenere conto di cio’ che dispone chi è a lui superiore gerarchicamente. “Giudice” che magari dice quali sono le regole da non violare…mentre lui agisce in maniera totalmente non esemplare...."
"...delinquenti seduti sul divano a guardarsi la tv con la propria famiglia e carabinieri costretti a stare lontani dai loro affetti cari da oltre due mesi perché, i carabinieri, si loro, devono rispettare le regole. Quando ti senti anche solo davanti ad una gerarchia che si impegna ad interpretare e non a comprendere e trovare soluzioni per dare risposte al carabiniere e metterlo nelle migliori condizioni per svolgere quel servizio di responsabilità, di ordine e di sicurezza al cittadino..."
"...Noi no, noi non molliamo. Noi, riferimento del cittadino, carabinieri, soli, non possiamo mollare "
PAGINA NOVANTASEIESIMA. DIARIO SECONDO. MADATO DODICESIMO.ANNO2020.