IL PLANETARIO.097 NOVANTASETTESIMA La 97a pagina del DIARIO dal "Pianeta della Rappresentanza Militare dei Carabinieri "- XII mandato" - Continua il viaggio nel nuovo XII mandato del delegato Co.Ce.R. Carabinieri Appuntato Scelto Romeo Vincenzo
ESTRATTO DALLA PAGINA 097 "NOVANTASETTESIMA" DEL DIARIO PLANETARIO SU WWW.PIANETACOBAR.EU
"...cosa passa tra il rispetto delle regole e il buon senso ? Quale la differenza tra i due comportamenti che il carabiniere deve porre in essere ? Il rispetto delle regole è l’azione dottrinale che viene spiegata nella teoria e a cui bisogna rispondere nell’applicazione. Un azione meccanica e semplice. Non ha spazio per interpretazione, non ha margini di manovra, non c’è bisogno di riflessioni o impegni particolari di capacità umana, sociale e professionale...."
"...il buon senso… che cosa è ? E’ quella capacità naturale di valutare distinguendo il logico dall’illogico. L’opportuno dall’inopportuno. Il comportamento giusto dall’ingiusto, espressione di saggezza e di equilibrio. Il Carabiniere, lui, quello che deve esserlo, in nome e per conto di tutti, deve avere buon senso. Sempre e comunque. Il carabiniere ha capacità di mettere in campo il buon senso. Quella capacità di osservare, ascoltare, valutare ed agire sapendo quali sono le norme e in che modo debba essere messo in atto il rispetto di queste. Ma il carabiniere è con il cittadino, non è con un collega carabiniere. Quindi il cittadino potrebbe non avere necessità di rispettare le regole, potrebbe non averne interesse. Il cittadino potrebbe avere un contesto sociale, un disagio personale, una necessità che non traspare de visus. Ma le capacità del carabiniere che sà osservare e sà leggere lo sguardo della gente e riesce a dialogare anche con un gesto, con uno sguardo, con un silenzio. Quel buon senso che ti consente di svolgere a pieno quel ruolo sociale che rende straordinariamente affascinante l’essere a disposizione per la comunità, per chi ha bisogno di riferimento, di ordine e di sicurezza ..."
"...poi, il carabiniere si volta indietro e si trova chi sostiene che esiste il rigoroso rispetto delle regole, tassativo, sterile, freddo. E’ quel messaggio che arriva dalla sua gerarchia. E lui, impegnato a fare qualcosa di piu’ complesso e impegnativo nel contesto sociale, si trova a dover subire un semplice e freddo messaggio di… rispetto delle regole ó Il carabiniere si ferma e riflette. Si domanda se questa capacità non appartiene alla gerarchia ed è ad uso esclusivo delle capacità del carabiniere. Il carabiniere si domanda se è lui che è piu’ capace di chi, invece, dovrebbe esserlo proprio per il ruolo di responsabilità che ricopre nella superiore gerarchia..."
"...la capacità professionale, umana, morale e sociale rende agile la padronanza dell’arte del buon senso. Non è il titolo di studio, né il grado, ad attestare il livello di capacità di saper usare il buon senso. Ma per il carabiniere è difficile accettare quando lui deve porre in essere grandi sforzi e grandi capacità, acquisite anche con l’esperienza e la vita quotidiana tra la gente. E’ difficile accettare che poi deve subire la non capacità ad usare il buon senso da parte di chi dovrebbe trasmetterlo a mo’ d’insegnamento perché superiore gerarchico..."
"...forse perché questa cultura, questa professionalità, questa capacità sociale non è piu’ scontata in chi svolge un ruolo di gestione risorse umane in questa nostra Arma dei Carabinieri. Forse è vero che la società è cambiata, ma molto cambiata. A tal punto che il carabiniere è esempio per se stesso e per la sua gerarchia. Forse è proprio il superiore a dover prendere atto che quel carabiniere che è tra la gente è l’esempio per una crescita professionale del suo superiore..."
"...Noi no, noi non molliamo. Noi, riferimento del cittadino, carabinieri, soli, non possiamo mollare "
PAGINA NOVANTASETTESIMA. DIARIO SECONDO. MADATO DODICESIMO.ANNO2020.