IL PLANETARIO.102 CENTODUESIMA La 102a pagina del DIARIO dal "Pianeta della Rappresentanza Militare dei Carabinieri "- XII mandato" - Continua il viaggio nel nuovo XII mandato del delegato Co.Ce.R. Carabinieri Appuntato Scelto Romeo Vincenzo
ESTRATTO DALLA PAGINA 102 "CENTODUESIMA" DEL DIARIO PLANETARIO SU WWW.PIANETACOBAR.EU
"...e’ un viaggio lungo, ma come tutte le sfide, sempre affascinante. Si, quello di dare identità e dignità alla rappresentatività del personale che cambia e deve cambiare. Lo stabilisce la legge con spettatori indirettamente interessati, politica, Stati Maggiori, sistema del mondo militare. Il rischio piu’ grave e che spettatori restino anche i carabinieri che con difficoltà comprendono il pericolo che si rischia con l’applicazione di questa legge che regolerà l’associazionismo ad indirizzo sindacale..."
"...il carabiniere sente parlare di sindacato e quindi pensa che stanno cambiando le cose a favore di un sindacato come quello per i poliziotti. Il carabiniere non sa che non è come crede e non sà che chi oggi pratica proselitismo per le associazioni non gli spiega che la legge non consentirà di fare proprio nulla di quanto sinora propagandato. Scimmiottare i sindacalisti, quelli veri, facendo intendere che le associazioni fanno e faranno quello che pone in essere un vero sindacato, è uno dei mali che cresce nella quotidianità del carabiniere. Il Carabiniere è sempre preso dalle dinamiche delle attività quotidiane e dallo stress correlato ad un ruolo che soffre la carenza di un dialogo e di una capacità di ascolto che non appartiene piu’ a questa generazione. L’assenza di confronto adeguato tra chi rappresenta il personale e chi è comandato a una gestione del personale..."
"...e’ una battaglia sociale quella che si pone ora in essere nel costruire un serio progetto che identifichi il carabiniere in un ruolo di utente tesserato in una realtà associativa che deve dare voce, assistenza e tutela. E’ bastato poco per creare agitazione e disorientamento, si certo, quando si muove un carabiniere che crede nell’essere un carabiniere. Non si puo’ pensare di svolgere un ruolo o un incarico in una realtà associativa dove devi insultare i colleghi, denunciare i colleghi, invitare al tesseramento per cercare di contrastare il collega per dare sfogo alla repressione e ai complessi d’inferiorità personali. Non si puo’ pensare di essere piu’ furbo delgi altri e usare un ruolo per creare vantaggio nel tuo proselitismo che si mescola con un inganno vestito da proposta interessante..."
"...certo, non si puo’ restare a guardare. No, certo, non si puo’ pensare che domani decidero’ cosa voglio fare da grande… domani, sarai troppo “grande” per pensare cosa potrai fare. Il coraggio di fare una scelta è alimentato da un sentimento. Quel sentimento che puo’ farti coraggio. Quel coraggio che ti fa guardare ad una sfida come un obiettivo sociale per un interesse collettivo. Un interesse, quello di dare risposta a chi, come te, carabiniere, ne ha bisogno, ne ha tanto bisogno. Il sentimento è quello che appartiene a chi sà che quando ci si trova a qualcosa di nuovo bisogna creare, bisogna costruire, bisogna riuscire ad appassionare per aggregare in un percorso condiviso..."
"...Importante è trasmettere cio’ che senti, cio’ che sai, cio’ che è importante riuscire a comprendere. Sai che non tutti possono riuscire a comprenderti perché la tua posizione ti pone una postazione privilegiata. Non hai bisogno di utilizzarla a tuo favore, ma senti di metterla a disposizione di chi vorresti si appassionasse alla sfida di costruire qualcosa di vero per i carabinieri di oggi, qualcosa di concreto per i carabinieri di domani..."
"..io ci credo perché è necessario che, come carabiniere, devo avere il coraggio di accendere passione per un progetto che abbia ad identificarci "
PAGINA CENTODUESIMA. DIARIO SECONDO. MADATO DODICESIMO.ANNO2020.