IL PLANETARIO.112 CENTODODICESIMA La 112a pagina del DIARIO dal "Pianeta della Rappresentanza Militare dei Carabinieri "- XII mandato" - Continua il viaggio nel nuovo XII mandato del delegato Co.Ce.R. Carabinieri Appuntato Scelto Romeo Vincenzo
ESTRATTO DALLA PAGINA 112 "CENTODODICESIMA" DEL DIARIO PLANETARIO SU WWW.PIANETACOBAR.EU
"...questa settimana è per me stata di grande riflessione e analisi. Ho scelto di potermi fermare qualche giorno per una pausa. Quando mi fermo, o provo a fermarmi, penso e rifletto e mi si aprono ancora piu’ fronti e percorsi da intraprendere. Ma la settimana si è fermata a metà quando è stata una giornata di festa a casa mia..."
"...mio figlio festeggia i suoi 18 anni e per me è stata una giornata molto particolare. Una giornata dove mi sono passati tanti ricordi, tanti momenti, tante emozioni. Mi guardo mio figlio e me lo trovo un gigante bambino. In genere sono un decisionista, un coraggio, un combattente su tutti i fronti, cosi’ riconosciuto sul campo. Ma questa giornata l’ho trascorsa da spettatore di una vita che scorre, che viaggia, che cambia. Sono quei momenti dove sei virtualmente in una sala da cinema e davanti sullo schermo ti scorrono i momenti vissuti fino ad oggi con la tua famiglia, con i tuoi figli. Ti chiedi se sino ad oggi ti sei guadagnato quel giudizio “eccellente”, “superiore alla media” o “ nella media”. Ma questa volta è tuo figlio a giudicarti. Per paura non gli chiedi se sei stato un bravo papà, anche perché temi sempre che qualcosa puo’ essere andato non per il meglio. Ti senti un po’ in colpa, ti senti responsabile di cio’ che puo’ essere non andato al meglio. Si, il meglio, quello che si vuole per i figli, per la propria famiglia. Cerchi di guardare la tua vita con gli occhi di chi vuole accendere luci li’ dove le cose vanno bene, sono andate bene. Ma, nonostante tutto, l’istinto ti porta a riflettere su cio’ che magari doveva andare meglio, poteva essere migliore..."
"...mi passa per la mente il momento che festeggiai la nascita di mio figlio, il mio primo figlio, con i colleghi. Ero nell’aula del Co.Ba.R. a Firenze. Ero stato eletto al mio primo mandato da pochi mesi e indossavo una divisa senza gradi, nuova, una divisa di un giovane carabiniere. Festeggiai in quell’aula contento perché ero diventato papà. Per me quell’aula era importante, molto importante. Ero seduto in quel tavolone a cerchio insieme a colleghi di ogni ordine e grado. Appuntati anziani, Brigadieri, Marescialli, Comandanti, Ufficiali. Eri in un tavolo dove si era seduto un Generale, il Comandante della Regione con cui si era parlato dei problemi dei carabinieri di tutta la regione e tu, proprio tu, avevi diritto di parola in quell’autorevole consesso assembleare. Ma da quel momento sceglievo di sacrificare tempo e attenzioni che avrei levato alla mia famiglia. Mio figlio, a volte, per prendermi in giro mi manda i messaggi su pianetacobar per chiedermi le cose. Lo fà per scherno, ma in fondo lo fà anche per mandarmi un messaggio che mi arriva forte e mi dà un vero e proprio schiaffo morale..."
"...in questo momento di analisi ho pensato che forse tutto questo sacrificio di tempo, scelte, impegno potrebbe essere tempo sprecato per quelle battaglie sociali in cui non perde tempo nessuno. No, il furbo, il politicante, l’opportunista, l’arrivista, il qualunquista no, non perderebbero mai tutto questo tempo che non porta a nulla. Ma io sono certo che mio figlio sà che io vado avanti per costruire un riferimento importante che deve essere utile a tanti, tantissimi miei colleghi carabinieri..."
"...si, ne sono certo che lui sà che se mi fermassi butterei tutto quanto costruito sino ad oggi dove nessuno mai ha avuto interesse a farlo. Lui sa che non posso farlo. Lui sà che non lo farei mai, lui sa che io …sono Carabiniere "
PAGINA CENTODODICESIMA. DIARIO SECONDO. MADATO DODICESIMO.ANNO2020.