Non accettabile questo comportamento. il CoCeR Interforze è giunto al capolinea. Si programma una conferenza stampa. Si prevede un presidio continuativo nello svolgimento dell'attività assembleare. Si studia per una convocazione di assise generale dei delegati delle forze armate. Mobilitazione e fermento tra i rappresentanti del CoceR Interforze. Tra Lunedì e Martedì si attendono decisioni importanti .
II Co.CE.R. Interforze sente la necessità di chiedere con assoluta fermezza e determinazione che tutte le forze politiche intervengano in aula al Senato per fermare la scellerata corsa impressa dal Governo alla Riforma dello strumento militare. Il Co.Ce.R. Interforze ha mostrato piena contrapposizione al Ministro della Difesa sui provvedimenti sinora assunti dal Governo, che oggi assumono una valenza ancor più cogente viste le norme introdotte dallo "spending review". Norme che hanno già previsto il taglio di decine di migliala di posizioni con gravissime ripercussioni su tutto il personale militare e che, con il blocco del turn-over, produrrà un consistente "invecchiamento" delle Forze Armate tutte, colpendo così al cuore il sistema di difesa nazionale. Per l'Arma dei Carabinieri, il blocco del turn over, inciderà sulla sicurezza nazionale e delle comunità di tutto il paese. Come è stata finanziato il progetto "strade sicure", si doveva finanziare anche il turn over in atto su forze organiche già collocate ion pensione, e non come si vuole far passare, su forze organiche che dovrebbero collocarsi in pensione. Un allarme per la sicurezza nazionale, considerando che le realtà territoriali dell'Arma, da dove mancheranno i 7000 carabinieri, sono proprio le Stazioni Carabinieri, oggi già a organico di 4 unità nelle realtà piu' disparate del territorio nazionale. Tale situazione sta per essere ulteriormente peggiorata con l'approvazione del provvedimento predisposto dal Ministro Fomero in materia di armonizzazione del sistema pensionistico per il comparto difesa sicurezza e soccorso pubblico che la logica vorrebbe valutato solo a conclusione dell'iter di revisione dello "Strumento Militare". Il Co.Ce.R. Interforze è consapevole delle esigenze di razionalizzazione ed ottimizzazione delle risorse destinate alla difesa e sicurezza e su ciò non si vuole sottrarre ad un responsabile confronto. Però nel contempo ritiene che sia noto che i contenuti del decreto non costituiscono una adeguata soluzione alle inderogabili necessità dello strumento militare. Inoltre le previsioni invece di assicurare il conseguimento degli obiettivi di efficienza risultano penalizzanti per il personale e oltremodo sbilanciati sul fronte degli investimenti, al punto di non assicurare neanche il giusto livello nella voce "esercizio" del bilancio della Difesa che per tutte le sue componenti operative significa: addestramento, sicurezza, operatività, funzionamento e qualità della vita. Lo stato di agitazione del Consiglio Interforze, a parere dei delegati, si manifesterà con forme ed iniziative rispettose della legalità ma non prive di clamorosi effetti mediatici. Nella sciagurata ipotesi che sia il progetto di Riforma della Difesa che il provvedimento di armonizzazione previdenziale del Ministro Fornero, prendano corpo, per i delegati nazionali delle Forze Armate, i partiti che sostengono il Governo saranno considerati i mandanti dello scellerato disegno di riforma e ne dovranno rendere conto al Paese ed agli elettori tutti, militari inclusi, prendendosi le responsabilità dell'incidenza negativa sulla sicurezza del paese e dei cittadini italiani. Il CoCeR Interforze ha le idee chiare, forse piu' degli stessi componenti di questo Governo che và verso un obiettivo di risanamento economico che calpesta la dignità dei cittadini italiani e di tutto il paese in divisa. Sicurezza e ordine pubblico del paese ridotto a fronte di una crescente esigenza e richiesta di sicurezza. Forse non è un problema per chi Governa, forse chi Governa non puo' capire i cittadini che costituiscono lo stesso paese. Mai visto un simile comportamento verso i cittadini e verso chi costituisce l'anima di questa Italia che sembra dover sorreggersi sull'economia, ma che non ha piu' diritto alla dignità. Il CoCeR Interforze prepara una forte risposta a questa ennesima porta in faccia da parte del Governo e dei suoi Ministri, ivi compreso chi, come uomo in divisa, dovrebbe rispondere alla tutela del comparto, ponendo in essere iniziative di risparmio che passano da rivisitazione di strutture, affitti e costi di gestione e non dal taglio di risorse umane e taglio sulla sicurezza del paese. Inaccettabile per gli uomini in divisa. I sindacati hanno fatto la loro parte pur se gli organi di stampa hanno dimostrato di non essere piu' cosi' liberi d'informare il paese. Ora saranno i delegati del CoceR Interforze a mettere in campo l'ultima chance per "salvare" gli uomini in divisa del paese. Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia di Finanza .... No, non ci stanno ! Non è questo il paese che servono con orgoglio e senso dello Stato .