IL PLANETARIO.117 CENTODICIASSETTESIMA La 117a pagina del DIARIO dal "Pianeta della Rappresentanza Militare dei Carabinieri "- XII mandato" - Continua il viaggio nel XII mandato con il delegato Co.Ce.R. Carabinieri Appuntato Scelto Romeo Vincenzo
ESTRATTO DALLA PAGINA 117 "CENTODICIASSETTESIMA" DEL DIARIO PLANETARIO SU WWW.PIANETACOBAR.EU
"...come possiamo fare per riuscire a ritrovare una reale e concreta valorizzazione delle risorse umane, di noi tutti, carabinieri, di ogni ordine e grado ? La valutazione che deve essere basata esclusivamente sul riconoscimento del merito. Tutto questo di ricerca in una parola che ha un suono granitico, definito e che prende l’attenzione alla sua pronuncia. M e r i t o c r a z i a ..."
"...ne abbiamo presi di latitanti ma questo è uno di quelli che oramai si attesta tra gli introvabili. Vivo da anni nel ruolo di rappresentante di carabinieri e nell’interlocuzione viva con gli ufficiali dell’Arma dei Carabinieri. I Comandanti ai vari livelli, i dirigenti come qualcuno di essi preferisce chiamarsi. Io ritengo di usare la parola piu’ appropriata in una gerarchia come quella dell’Arma dei Carabinieri, Comandanti. Un ufficiale sceglie di fare un percorso professionale e di vita che lo porterà a svolgere il proprio servizio istituzionale in un ruolo di responsabilità e di mobilità. Ne è consapevole. Il suo ruolo, il suo compito, l’esercizio del comando ne caratterizza le capacità che si misurano con la gestione risorse umane e il coraggio delle scelte..."
"...si inizia dalla scuola militare, l’accademia. Un lungo percorso di studio e di alta formazione che modella carattere e ne costruisce i valori e i doveri, quelli che dovranno essere l’esempio, il riferimento per i carabinieri. Da qui si esce con una graduatoria che ne bollina la carriera. Iniziano percorsi fatti da incarichi di comando che partono ben impostati per i primi incarichi di comando, ma poi… Poi tutto cambia assetto e impostazione. Inizia una vera e propria competizione misurata nell’assegnazione geeografica di comando rispetto ad un altro. Una geografia politica del comando che stabilisce la differenza da territorio a territorio. Percorsi di fatti da incarichi di comando che negli anni sono diventati scontati e selezionati per alcuni e non potenzialmente assegnabili per altri. Entra in gioco il fattore demotivante che inizia a corrodere tutti quei principi e quei valori per cui c’è stato studio, storia, formazione e crescita professionale. La convivenza con questo stato sociale si riflette negativamente con quello che deve essere poi trasmesso da un Comandante a riferimento per il personale..."
"...chi deve trasmettere motivazione, rispetto delle regole, controllo ed esercitare con coraggio scelte per il miglior funzionalemto dell’istituzione non è certo nelle piu’ adeguate condizioni di esercizio. Tutto questo si riflette negativamnete su tutta l’organizzazione, sulla struttura, sulla funzionalità, sui carabinieri e i loro riferimenti. E’ come andare a rappresentare delle esigenze delicate e importanti a chi, senza che tu lo sappia, le soffre piu’ di te ed in malo modo. Senza meritocrazia non puo’ esserci stimolo né motivazione. Tutti non possono avere tutto, certo, ma quando le regole sono chiare puoi fartene una ragione su parametri definiti e certi. Quando il sistema di misura non è noto e non definito, non puoi avere certezze, ma solo risposte che convivono con fattori condizionanti non prevedibili e non definiti da regole..."
"...immagino Comandanti che ne abbiano piene capacità, meriti e competenze. Immagino riferimenti che al Comando trasmettano valori, esempio e motivazione. Immagino una meritocrazia che si attesti come elemento fondamentale, indissolubile e incondizionabile che caratterizzasse il percorso che dobbiamo fare verso il domani..."
"...Si, Assieme …possiamo migliorare "
PAGINA CENTODICIASSETTESIMA. DIARIO SECONDO. MADATO DODICESIMO.ANNO2020.