IL PLANETARIO.133 CENTOTRENTATREESIMA La 133a pagina del DIARIO dal "Pianeta della Rappresentanza Militare dei Carabinieri "- XII mandato" - Continua il viaggio nel XII mandato con il delegato Co.Ce.R. Carabinieri Appuntato Scelto Romeo Vincenzo
ESTRATTO DALLA PAGINA 133 "CENTOTRENTATREESIMA" DEL DIARIO PLANETARIO SU WWW.PIANETACOBAR.EU
"...qualcosa è già cambiato. Il Comandante Generale Teo Luzi lo ha scritto nel suo discorso di presentazione, nel suo ordine del giorno arrivato a tutti i Carabinieri di ogni ordine e grado. La capacità di ascolto e il dialogo sono una prerogativa da cui non prescindere e questo il suo primo indirizzo su cui fondare l’inizio di un percorso pieno di aspettative da parte dei Carabinieri dell’Arma. E’ deciso e fermamente convinto sostenitore che la capacità di ascoltare e la necessità di dialogare sia indispensabile perché un azione di comando possa tramettere rigore, rispetto, ordine, senso di responsabilità, senso di appartenenza, diritti e doveri, istituzionalità. La necessità di dialogare deve essere un esercizio del quotidiano nella vita di reparto e non solo..."
"...dal carabiniere piu’ giovane, passando per quello con piu’ anni di servizio, per arrivare a tutta la linea gerarchica di comando. Dove non si dialoga non c’è funzionalità e si attestano problematiche e disagi sociali che possono essere affrontati o sono dettagli su cui dover fare approfondimenti e riflessioni nell’interesse del benessere del personale e della efficienza della nostra attività di servizio. Una minore serenità personale puo’ manifestarsi in un comportamento sempre rigido, non disponibile al dialogo, una inadeguata disponibilità ad ascoltare e a dialogare. Puo’ essere un comandante a manifestarlo e puo’ essere chi è alle dipendenze di un comandante. L’obbligo di ricercare dialogo e confronto è di tutti. Non è solo il Comandante, per competenza nel ruolo, la responsabilità della gestione risorse umane, a dover cercare il dialogo, ma è anche il personale alle dipendenze a ricercarlo in ogni modo. Guardare in volto i propri comandanti e dialogare, è occasione per accertarsi di una giusta serenità quotidiana affinchè si possa sentire la stessa fiducia del proprio comandante. Potrebbe avere bisogno di parlare perché superiormente, magari, c’è un ufficiale superiore che non è pronto a mettere in campo capacità che gli competono per formazione e per competenze..."
"...si possono individuare criticità relazionali in una gerarchia intera su cui dover intervenire per riportare le dovute condizioni di un reparto dell’Arma dei Carabinieri. Tante volte ho trovato Comandanti non sereni per problemi familiari e personali che riversavano nel servizio giornaliero con un approccio totalmente inadeguato nel ruolo. Si interviene dialogando, ricercando il confronto in ogni modo e in ogni condizione. Quante volte un carabiniere ha chiesto al suo Comandante come và la sua vita personale e come si sente ogni giorno ? Quante volte un carabiniere ha chiesto al proprio comandante di compagnia, provinciale, di regione, di reparto…come stà e come và la sua vita familiare e personale ? ..."
"...riflettiamo e prendiamo consapevolezza che tutti siamo attori del quotidiano e non è il ruolo e gli incarichi che sono i soli a dover richiedere ascolto e dialogo. Questa è una capacità che appartiene a tutti, è un dovere renderla in pratica sia nel privato e sia nel ruolo di responsabilità che ricopriamo noi carabinieri ogni giorno. Dalla prossima settimana inizia un nuovo percorso di dialogo e di ascolto tra l’organismo rappresentativo del personale dell’arma dei carabinieri e il Comandante Generale. L’ascolto e il confronto con il contributo collaborativo necessario ed indispensabile a cui un Comandante non puo’ privarsi se ama i suoi carabinieri "
"...Andare Avanti per Andare Oltre… Si, ASSIEME "
PAGINA CENTOTRENTATREESIMA. DIARIO SECONDO. MADATO DODICESIMO.ANNO2021.