IL PLANETARIO.175 CENTOSETTANTACINQUESIMA La 175a pagina del DIARIO dal "Pianeta della Rappresentanza Militare dei Carabinieri "- XII mandato" - Continua il viaggio nel XII mandato con il delegato Co.Ce.R. Carabinieri ROMEO Vincenzo
ESTRATTO DALLA PAGINA 175 "CENTOSETTANTACINQUESIMA" DEL DIARIO PLANETARIO SU WWW.PIANETACOBAR.EU
"...non si può certo restare insensibili al sapere che un collega abbia volutamente scelto di lasciare la vita quotidiana da carabiniere e scegliere di spegnere definitivamente la luce. E’ sempre una triste notizia che ci coinvolge sempre nella tristezza di sapere che uno come noi arriva a questo gesto orrendo e inaccettabile. Nemmeno è accettabile che sciacalli sociali vogliono associare questi eventi drammatici a comunicazione mediatica con tanto di pubblicità e di rimando ad attività ben lontane dalla dignità dell’essere un carabiniere. Arrivare a questo gesto non è solo perché si è carabinieri, no, assolutamente no, inaccettabile ..."
"...nessuno è mai rimasto inerte avanti a questi eventi, ma è certo che un gesto cosi’ forte non si previene con un protocollo, una procedura o uno studio. La reazione piu’ significativa che si possa fare è quella di poter seguire un percorso fatto di conoscenza, comunicazione, capacità di ascolto e dialogo che deve avere come obiettivo il riuscire a percepire i momenti di minore disagio che potrebbero portare ad un gesto cosi’ estremo. Chi ha deciso di entrare in questo tunnel sapendo che non troverà piu’ un uscita sa cosa stà facendo e intorno a lui…il vuoto, il nulla, intorno alui non c’è proprio nessuno..."
"...il nostro ruolo sociale è fatto di scelte coraggiose, lontano da affetti cari, con una vita sociale che non ti consente agiatezza ma difficoltà quotidiane economiche e di vita sociale. Essere Carabiniere comporta obblighi e doveri, poche e rare libertà. La minore serenità nel servizio c’è ed è a tutti i livelli tra delusioni, minore capacità relazionale, minore sensibilità al peso del rapporto gerarchico e al rispetto di quelle regole che talvolta sono distorte. La gerarchia si puo’ deformare in un condotto fatto di demotivazione e disagio personale a tutti i livelli. Questo puo’ comportare che il vuoto si crea proprio tra noi dove non è concepibile la solitudine. Un carabiniere non puo’ restare solo. Le difficoltà del quotidiano stress dovuti a situazioni familiari difficili, relazioni affettive complesse, delusioni, aspettative disattese, minore capacità a superare le difficoltà che alimentano ansia, tutto cio’ che và ad unirsi a quello stress che fà parte della vita e delle scelte che abbiamo fatto. Per affrontare un difficile argomento come questo non si puo’ pensare di farlo da apprendisti o da pensatori da giardino..."
"...per fare qualcosa in concreto bisogna partire da una profonda analisi che parte da te carabiniere e sale di livello in livelo, da ruolo a ruolo, da collega a collega. La minore serenità personale và monitorata, affrontata, curata e và gestita prima da chi la subisce e poi da chi ti circonda. Quello che vedo è che riflettiamo tristemente quello che accade nella società dove l’aumentare delle incertezze porta a far crescere una depressione forte che và a pesare in maniera rilevante tra chi svolge un ruolo delicato al servizio della società che diventa sempre piu’ complessa e difficile per noi carabinieri. Noi carabinieri affrontiamo difficili equilibri tra carenza organica e demotivazione, mentre fuori cresce il disagio e l’insofferenza alle regole e al loro rispetto per una civile convivenza ..."
" Testa, cuore e passione…Assieme ..."
"...Vincenzo Romeo, Carabiniere contemporaneo"
"...il nostro viaggio da pianetacobar a Pianeta Sindacale Carabinieri P.S.C.…ASSIEME"
PAGINA CENTOSETTANTACINQUESIMA. DIARIO SECONDO. MADATO DODICESIMO.ANNO2021.