RAZIONALIZZAZIONE, RICONFIGURAZIONE, RIASSETTO ? LA NECESSITA' DI DIFENDERE LA DIGNITA' DEI CARABINIERI PER UN GOVERNO CHE TAGLIA SULLA SICUREZZA, PER UN COMPARTO CHE TAGLIA SULLE POSIZIONI D'IMPIEGO. PROSEGUONO I CAMBI NELLA STRUTTURA ARMA.

Aprile 2013 e riprende l'incubo dei tagli alle posizioni d'impiego per l'Arma dei Carabinieri. L'Arma deve fare delle scelte. Recuperare personale, recuperare risorse umane nell'atto dovuto di riconfigurare reparti speciali dell'Arma. Motovedette, Subacquei, Cinofili, Banche d'Italia, e... poi, tanto altro ancora, ma...in modo graduale. Per il CoCeR Carabinieri l'obbligo di tutelare il personale per i nuovi incarichi nelle posizioni d'impiego del personale.

 

 

Razionalizzazione. Un processo graduale iniziato diversi anni fà. Un processo che non mirava a stravolgere organizzazioni all'interno della struttura Arma dei Carabinieri. Ci furono anni dove il gioco predominante era il "risiko". Conquista di terreni, di presidi, e conquista di specialità e caratteristiche. Lontani quegli anni, sembrano lontani quasi quanto la fondazione dell'Arma dei Carabinieri.  La necessità di riorganizzare è fisiologica, se si considera che l'organizzazione delle forze di polizia deve relazionarsi alle necessità per combattere il crimine e affrontare le necessità di ordine e sicurezza pubblica. L'Arma dei Carabinieri inizia il processo di razionalizzazione delle risorse che coinvolge la stessa organizzazione, quando inizia a perdere risorse umane nella relazione non piu' adeguata tra arruolamento e pensionamento. Iniziano a ridurre le disponibilità economiche sull'arruolamento per prediligere gli investimenti logistici aorganizzativi, o forse ben altro. Si inizia a "tagliare" dai reparti speciali. Quelli che una volta davano il "quid" in piu' che facevano esaltare le specialità. Oggi al 2013 si usa la parola riconfigurazione. In realtà è la necessità di adeguare il personale effettivo ai posti d'impiego, relazione non piu' alla pari.  In questo mese, con l'assenso del Ministro della Difesa vengono chiusi nuclei subacquei, lasciando solo tre punti a livello nazionale, nord, centro e sud.  Il servizio navale viene contratto di 48 siti e di 50 unità navali, lasciando nemmeno il 50% di quello che era l'organizzazione territoriale nazionale del servizio navale dell'Arma dei Carabinieri.  In relazione al riordino delle organizzazioni interne alle Banche d'Italia, per 24 nuclei  Carabinieri in Italia ci sarà una riduzione organica da 16 a 8 unità.  Per risolvere cronici problemi strutturali dovuti a carenze di sistemazione logistica, alcuni nuclei cinofili sul territorio subiranno spostamenti logistici e accorpamenti di reparti.  Rivisitati alcuni centri trasmissione delle Legioni Carabinieri che saranno unificati alle relative Centrali Operative per territorio, mentre altri avranno una variazione di orario attivo di servizio, non effettuando piu' il servizio su 24 ore, altre rimarranno per i carichi di lavoro da non far gravare sulle centrali operative in capoluogo di Regione in sede di Comando Legione. Rivisitate le organizzazioni amministrative all'interno dei Battaglioni. Questi interventi ed altri, che a breve, entro l'anno, saranno resi esutivi, hanno come obiettivo quello di recuperare risorse economiche di gestione, ma, ancor piu', il recupero di risorse umane, carabinieri da reimpiegare sul territorio.  Questo processo, dovuto, a causa del recupero di risorse economiche all'interno del comparto difesa e sicurezza, stà portando a modificare le posizioni d'impiego del personale dell'Arma per sopperire alle carenze organiche dovute, sia ad un organizzazione di forze di polizia non piu' relazionata all'esigenza di sicurezza sul territorio, ma, sopratutto, a sopperire i tagli sul turn over per le forze di polizia. eravamo 110.000, siamo 107.000, per il 2015 dovremmo riuscire a mantenerci sui 103.000 .  Non è accettabile per un uomo in divisa al servizio dello Stato di dover essere l'attore protagonista del recupero delle risorse per il paese sulla propria pelle, quando si assiste a dispendiose organizzazioni governative, politiche, che ancora oggi smalmano soldi dello stato e non certo al servizio dei cittadini, ma al servizio delle dinamiche politico-economiche delle classi di potere dello Stato.  Dover cambiare impiego, dopo anni di lavoro specializzato. Doversi adeguare in un contesto sociale dove ad adeguarsi è solo la classe operaia, la classe dei lavoratori, degli impiegati al servizio dello stato, degli uomini in divisa, dei carabinieri. Il Co.Ce.R. Carabinieri, la Rappresentanza Militare, tutta, dovranno tutelare tutto questo personale nel seguire il loro reimpiego, consentendo loro di ricevere un adeguato rispetto, un adeguato iter che dia un rapporto consono tra esigenze dell'amministrazione, troppo gravose, ed esigenze del personale, che vanno assolutamente tutelate fino in fondo. Questi tagli, queste scelte fanno molto preoccupare i Carabinieri. Dal "risiko"  siamo ora passati al "salvare il salvabile". Ma qual' è il salvabile ? Chi stà valutando cosa salvare e cosa dovremo, invece,  difendere ?  I carabinieri guardano solo al poter lavorare nel migliore dei modi, al poter avere personale nei reparti per poter lavorare con adeguate energie e non affronatre la quotidianità in non adeguate condizioni per un ruolo delicato nella società. I carabinieri non possono stare in una condizione di disorientamento nel non conoscere le sorti della propria Arma dei carabinieri. L'Arma è dei Carabinieri, e i Carabinieri devono essere partecipati sulle sorti dell'Arma e del proprio ruolo nella società e quali le condizioni per continuare a svolgere un ruolo di riferimento per la società. Su questo il Co.Ce.R. svolgerà un ruolo fondamentale, ma è il consenso del personale che deve continuare a dare l'autorevolezza ai rappresentanti nazionali, al Consiglio nazionale, nell'essere la voce dei Carabinieri d'Italia, nell'essere la rappresentazione del malcontento dei carabinieri nelle sedi istituzionali, nelle sedi Governative.  Razionalizzazione, riconfigurazione, riassetto, vocaboli che non devono minimamente collidere con la dignità del Carabiniere, con la dignità degli uomini in divisa che devono rappresentare lo Stato per la sicurezza dei cittadini e delle comunità del nostro paese che continua a non trovare adeguata identità politica e Governativa. I carabinieri rimangono il riferimento dello Stato per la gente.