La delibera 107 approvata nell'assemblea odierna del Consiglio Intermedio di Rappresentanza dell'Interregionale Vittorio Veneto fornisce un iniezione tecnica alle attività in itinere del CoCeR Carabinieri. Dura e tecnica. La rabbia dei carabinieri, la maturità dell'espressione del contributo tecnico urgente ai delegati CoCeR impegnati sul fronte a tutela dei diritti del personale dell'Arma in un momento cruciale e delicato.
La delibera numero 107 del CoIR Vittorio Veneto richiama il deliberato del 31.05.2013. Prendendo in considerazione che, per come riferito nel corso della seduta dello scorso 28 maggio della IV Commissione Difesa della Camera dei Deputati dall’On. Domenico Rossi “i risparmi lordi che si verrebbero a determinare con la proroga delle disposizioni attinenti le progressioni di carriera (art. 9 d.l. 78/2010) sarebbero stimati in 160 milioni di euro per tutto il settore pubblico, una somma decisamente non rilevante rispetto al bilancio dello Stato e che dovrebbe essere decisamente minore per il Comparto Difesa, sicurezza e Soccorso”, circostanze che troverebbero conferma nella relazione illustrativa allo “Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento in materia di proroga del blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali per i pubblici dipendenti – Atto n. 9 del Governo” nei prospetti ove sono indicate le economie lorde annuali stimate con la proroga di un anno delle disposizioni di cui all’art. 9 comma 21 D.L. 78/2010 . Il CoIR Vittorio Veneto tenendo conto che in Parlamento si sta discutendo altresì dell’eliminazione dei rimborsi elettorali ai partiti e di altre forme pubbliche di loro finanziamento (che, per come emergerebbe dall’articolo pubblicato sul “Sole 24Ore” del 31.05.2013, non si limitano ai soli rimborsi delle spese sostenute e documentate) prevedendone, tuttavia, l’entrata a regime solo a decorrere dal 2017; che, nonostante la precisa volontà espressa dagli italiani, con il referendum dell’aprile del 1993, di eliminare il finanziamento pubblico ai partiti politici: dal 1994 ad oggi lo Stato ha versato a questi, come rimborsi, circa 2,3 Mld di euro; tra il 2005 e il 2010 i rimborsi loro erogati hanno abbondantemente superato i 200 Mln di euro l’anno, toccando picchi di oltre 292 Mln nel 2008 e 285 Mln nel 2010. Inoltre si considera che per le elezioni politiche del 2013, nonostante le disposizioni di cui alla legge 96/2012 (che aveva previsto che “i contributi pubblici per le spese sostenute dai partiti e dai movimenti politici sono ridotti a euro 91.000.000 annui”), il totale dei rimborsi elettorali che sarebbero spettati ai partiti avrebbe sfiorato i 160 Mln di euro (ridotti a oltre 116 Mln solo perché una formazione politica avrebbe rinunciato a percepirli, e ancora non sono noti i rimborsi per le recenti amministrative; la Sicurezza un bene primario, d’interesse strategico per il Paese e i cittadini, in quanto presupposto per la realizzazione degli altri. Tener conto che, onde perseguire efficacemente gli obiettivi di rilancio dell’economia (oltre che del risanamento dei conti e contenimento della spesa), anziché proseguire con l’adozione di provvedimenti fortemente recessivi e devastanti per i destinatari, sarebbe decisamente più lungimirante accantonare l’idea della proroga del blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali per il pubblico impiego (in particolare del Comparto Sicurezza-Difesa), considerato che solo in tal modo si ridarebbe dignità e capacità di spesa e accesso ai consumi ai milioni di famiglie interessate, tenuto conto che le entrate tributarie derivanti dalle imposte dirette sostanzialmente si equivalgono a quelle derivanti dalle imposte indiretti, il cui gettito si fonda principalmente sui consumi. Da considerare che anticipando l’entrata a regime delle emanande disposizioni sulle forme di finanziamento ai partiti diverse dalle erogazioni pubbliche al 2014, il Governo avrebbe già trovato la copertura per compensare l’eventuale perdita dei risparmi stimati dalla proroga del blocco degli stipendi, cui andrebbero ad aggiungersi le maggiori entrate fiscali che potrebbero conseguire ad un certo aumento dei consumi di una porzione rilevante di cittadini (i lavoratori del pubblico impiego). Con questo deliberato il CoIR Vittorio Veneto chiede di interessare urgentemente il CO.CE.R., rinnovando le richieste già avanzate nella delibera n. 106; sollecitandolo a sensibilizzare e responsabilizzare la compagine politica sul fatto che: come in delibera dimostrato, ci sono le possibilità concrete di trovare la copertura economica per evitare la proroga del blocco stipendiale; prima di chiedere ulteriori sacrifici immediatamente incidenti sui bisogni essenziali delle persone e delle famiglie, deve porre in essere quei provvedimenti che comportino l’eliminazione delle spese (da decenni non più tollerate dalla popolazione) degli apparati della classe dirigente. Il CoIR Vittorio Veneto auspicandosi che il deliberato sia materia di condivisione degli altri organismi a livello nazionale, potendole ulteriormente integrare di contributi tecnici da indirizzare al Consiglio Centrale con urgenza rafforzandone la determinazione e l'azione. Padova, 7 giugno 2013.
"La maturità della rappresentanza militare di questo mandato XI è crescente. Dai Consigli di base e dai Consigli Intermedi c'è la consapevolezza delle capacità dei delegati del Consiglio Centrale e la necessità di supportare e rafforzare le attività in itinere. Questo coordinamento d'informazione che viaggia e che arriva in ogni angolo dell'Arma dei Carabinieri, oltre che ai singoli delegati di tutta Italia, consnte di avere un valore aggiunto alle attività rappresentative nell'interesse del personale dell'Arma, dei carabinieri d'Italia. Avanti cosi'. Questo è collaborare, questo è far sentire il giusto carico di responsabilità a chi deve svolgere il delicato ruolo in seno al Consiglio Centrale di Rappresentanza per la tutela dei diritti nell'interesse dei carabinieri "