AL MINISTRO DELLA DIFESA MAURO, IL DOCUMENTO DEI BRIGADIERI DELL'ARMA. ROMA, 19 LUGLIO 2013, SALA DIAZ PALAZZO ESERCITO.

In occasione dell'incontro tra il CoCeR Interforze ed il Ministro della Difesa alla sala diaz di Palazzo Esercito a Roma, tra i vari documenti di sezione presentati e consegnati al Ministro Mauro, il documento dei Brigadieri dell'Arma elaborato e proposto dai rappresentanti di categoria del CoCeR Carabinieri e condiviso dai rappresentanti militari di categoria a livello nazionale.

" In premessa questo documento riguardante il personale Brigadieri, vuole innanzitutto mettere in risalto la soddisfazione di poter rappresentare al Sig. Ministro della Difesa – che si ringrazia – i problemi di un Ruolo che ad oggi risulta assolutamente non valorizzato nel “panorama” Difesa, con particolare riferimento all’Arma dei Carabinieri.  Ciò posto, lo scritto è teso ad affrontare un argomento essenziale, ossia quello di migliorare, valorizzare ed accrescere le condizioni del Brigadiere nell’ambito del Ruolo dei Sottufficiali (artt. nr. 627 e 629 del TUROM). Pertanto, con termini molto semplici si vuole evidenziare il fatto che, nonostante siano passati diversi anni dalla sua istituzione (circa 18), il Brigadiere, per taluni aspetti, non viene sempre valorizzato/impiegato come previsto dalla Legge, in particolar modo dall’art. 10 del D.Lgs 198/1995 (Funzioni del personale del Ruolo Sovrintendenti). Ovviamente, tali aspetti, mettono in risalto il disagio che oltre 16.000 uomini devono subire nella scelta di diventare Sottufficiali dell’Arma dei Carabinieri. In un rapporto gerarchico funzionale, tale recessione, non solo mortifica la categoria, ma fa venire meno le originarie intenzioni del legislatore. In questo senso, il documento ha come obiettivo il tentare di valorizzare il ruolo in contesto attraverso una applicazione chiara e precisa delle norme attualmente in vigore, ed eventualmente attraverso interventi mirati che lei, Sig. Ministro, vorrà valutare e far inserire nell’ambito delle proposte in discussione cui la Legge Delega n. 244 del 31.12.2012 permette (Revisione dello Strumento Militare Nazionale). Di conseguenza, la valorizzazione del Ruolo Brigadieri, non si riconosce con la mera attribuzione del grado che potrebbe sembrare gratificante, ma soprattutto con un adeguato profilo di impiego/funzioni ad esso attribuite, una rapida progressione di carriera e di migliori retribuzioni. La tematica ci permette di evidenziare le criticità e contestualmente di avanzare le proposte di seguito riportate:  1. Sarebbe opportuno inserire nell’emanando Decreto Legislativo, oggetto della discussione, che il Ruolo dei Brigadieri venisse rivisto nei criteri di avanzamento, riducendo gli anni di permanenza nel grado e, contemporaneamente, nelle attribuzioni d’impiego, valorizzandone le funzioni ed i compiti e concedendogli il privilegio di comandare anche da titolare un Comando Stazione Carabinieri (oggi il Comando viene concesso solo in sede vacante).   2. Sarebbe inoltre opportuno consigliare, o meglio indirizzare le decisioni del Comandante Generale, affinché valuti l’accorpamento del Ruolo Sovrintendenti (oggi impropriamente ufficio Brigadieri, Appuntati e Carabinieri) con quello degli Ispettori, in considerazione che entrambi appartengono alla categoria dei Sottufficiali e, specularmente, garantirebbe una migliore distribuzione dei compiti e mansioni all’interno dei preposti uffici del Primo Reparto del Comando Generale.  3. Dare la possibilità anche al personale del Ruolo Sovrintendenti/Brigadieri di poter partecipare al concorso per Ufficiali, analogamente a quanto avviene per il personale del Ruolo Ispettori, peraltro già previsto per l’analogo ruolo Sovrintendenti/Sergenti delle altre FF.PP. e FF.AA.   4. Relativamente alla concessione della Medaglia di Lungo Comando/Mauriziana in favore dei Sovrintendenti è stata ribadita la richiesta al Comando Generale che tale riconoscimento venga nuovamente concesso. Ciò ha trovato già un accoglimento da parte dello Stato Maggiore dell’Arma dei Carabinieri, il quale ha precisato che in attesa di una rivisitazione generale delle norme, il Comando Generale chiederà alla Direzione Generale del Personale del Ministero della Difesa una moratoria delle attuali direttive in modo da permettere anche ai Sovrintendenti di riottenere il legittimo riconoscimento.    5. Nelle more di provvedimenti relativi alle carriere, si prospettano alcune soluzioni e proposte, nate da analisi effettuate sugli avanzamenti del grado apicale del Ruolo (Brigadiere Capo). Prevedere, pertanto, che l’avanzamento al grado apicale avvenga ad anzianità, analogamente come previsto per la Polizia di Stato, poiché le attuali norme prevedono che nell’Arma dei Carabinieri, nella Guardia di Finanza e nelle altre Forze Armate, l’avanzamento al grado apicale avviene a scelta ed in tre valutazioni annuali diverse, creando forti sperequazioni nello stesso ruolo riordinato a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 277 del mese di giugno 1991 e successivamente con la legge n. 216/1992 e Decreto legislativo 198/1995.   6. Sarebbe altresì auspicabile che il transito/passaggio nel ruolo superiore (Marescialli) possa avvenire così come già previsto per gli Appuntati Scelti a Brigadieri, ossia a titoli ed esami oppure semplicemente a titoli (d’altro canto, come già detto, il personale di entrambi i ruoli riveste lo stesso stato giuridico ed appartiene allo stesso ruolo “Sottufficiali”. In concreto si tratterebbe solamente di abbattere le attuali modalità di accesso).   7. Per ultimo, entrando nel merito del D.L.vo nr. 244, si evidenzia che il transito nei ruoli civili, non rispecchia a pieno il ruolo dei brigadieri che, vengono inseriti nella fascia economica prevista ma anche in fascia funzionale inferiore. Pertanto sarebbe opportuno riportare la giusta considerazione al ruolo anche sotto l’aspetto funzionale.   In conclusione si auspica che il Signor Ministro possa condividere le nostre aspettative, che darebbero al ruolo Brigadieri quel giusto riconoscimento morale e di servizio.   Si confermano, inoltre, le positive valutazioni dell’iniziativa voluta e concordata tra tutti i delegati che hanno prodotto questo documento, nella speranza che ciò sia l’inizio di una metodologia di lavoro per il bene del personale rappresentato e dell’Istituzione."