Il Co.I.R. Vittorio Veneto, condividendo a pieno la delibera del Co.Ce.R. Carabinieri del 23 ottobre 2013 sul blocco salariale si esprime all'unanimità sul forte malcontento che emerge dagli interventi della manovra di stabilità sulla buona uscita. Fermateli ! Quello che chiedono i Carabinieri del Nord Est.
Con delibera nr. 134 del 25 ottobre 2013 nel verbale assembleare numero 68, Il Consiglio Intermedio di Rappresentanza del Comando Interregionale Carabinieri "Vittorio Veneto", delibera all'unanimità su " Benessere del personale – legge di stabilità (dei soliti privilegi): continuano a pagare solo i servitori più poveri! ". Rilevando che il Governo, per far fronte a problematiche organizzative e di bilancio, ha: - ribadito l’intenzione di prorogare sino al 31 dicembre 2014 tale blocco; -congelato l’indennità di vacanza contrattuale per gli anni 2015-2017 a quella in godimento al 31 dicembre 2013; - sancito che a decorrere dal 1° gennaio 2015 “le risorse destinate annualmente al trattamento economico accessorio sono permanentemente decurtate di un importo pari alle riduzioni operate”, facendo riferimento al personale in servizio (e non agli organici di ciascuna Istituzione coinvolta); - previsto che le liquidazioni si prendano in più anni, in quanto, da un lato: 1. per chi andrà in pensione di anzianità, la buonuscita la prende (la inizia a percepire) dopo due anni; 2. per chi andrà in pensione per limiti di età, la buonuscita passerebbe da 6 mesi a 12; 3. per chi andrà in pensione per riforma o decesso, la buonuscita la prende dopo circa tre mesi; e dall’altro, tale buonuscita verrebbe corrisposta: a) "In un unico importo annuale se l'ammontare complessivo della prestazione, al lordo delle relative trattenute fiscali, è complessivamente pari o inferiore a 50.000 euro; b) in due importi annuali se l'ammontare complessivo della prestazione, al lordo delle relative trattenute fiscali è complessivamente superiore a 50.000 euro ma inferiore a 100.000 euro. In tal caso il primo importo annuale è pari a 50.000 euro e il secondo importo annuale è pari all'ammontare residuo; c) in tre importi annuali se l'ammontare complessivo della prestazione, al lordo delle relative trattenute fiscali, è complessivamente uguale o superiore a 100.000 euro, in tal caso il primo importo annuale è pari a 50.000 euro, il secondo importo annuale è pari a 50.000 euro e il terzo importo annuale è pari all'ammontare residuo". Il CoIR Vittorio Veneto, osserva che i riverberi di tali misure emergono chiaramente se consideriamo, quale esempio, un Appuntato Scelto dei Carabinieri che dopo una vita difficile, piena di privazioni e di quotidiano rischio della vita, con gli scatti di anzianità bloccati, l’indennità di vacanza contrattuale congelata e probabilmente senza che gli venissero corrisposte tutte le indennità accessorie che gli competevano (servizi esterni, notturni, festivi, ecc.), riesce ad arrivare all'agognata tappa del pensionamento nel 2014, dopo 41 anni e tre mesi di contributi lavorativi, accedendo ad una pensiona di anzianità. Si ritroverà con una pensione prossima allo stato di povertà, ma la cosa incredibile e paradossale è che nel caso di pensione di anzianità (dopo 41 anni e tre mesi contributivi): - l'erogazione avverrà non prima di due anni; - laddove l'importo lordo della buonuscita superasse i 50.000 euro (ad esempio, e verosimilmente, si aggirasse intorno ai 60.000 euro), il terzo anno gli verrà corrisposto un assegno di 50.000 euro e il quarto anno la differenza del totale e quindi circa 10.000 euro. In sostanza per percepire il proprio assegno relativo alla buonuscita, dopo aver maturato almeno 41 anni e tre mesi di contributi, il nostro Appuntato dei Carabinieri dovrà aspettare 4 anni: - 1° anno: zero! - 2° anno: zero! - 3° anno: 50.000 euro lordi; - 4° anno: 10.000 euro lordi; non avendo percepito alcunché (se non la misera pensione) nei primi due anni. Il Co.I.R. considera che quanto sopra implica che un cittadino italiano, lavoratore per la Pubblica amministrazione, dopo che ha lavorato per più di 40 anni al servizio dello Stato anche a costo della propria vita, non ha alcuna certezza del diritto in quanto, avendo assolto a tutte le imposte, compresa quella per la sua buonuscita (dato che le trattenute sono effettuate direttamente alla fonte), illuso che la contropartita alla fine della sua carriera lavorativa fosse (come previsto dalla Costituzione) una pensione dignitosa per gli anni di vita rimanenti e i soldi accantonati della buonuscita, si ritrova il proprio assegno mensile ridotto per le ritenute sopracitate (dovendo tuttavia affrontare le difficoltà del quotidiano), e tali spettanze, che qualcuno ha gestito male, gli vengono tagliate e date a rate (4 anni) e, addirittura, per le generazioni future, neanche più previste! - che questi provvedimenti vengono asseritamente addottati per salvare l'Italia e gli italiani. Tuttavia, mentre il nostro Appuntato Scelto (dopo almeno 41 anni e tre mesi di contributi) per prendere i SUOI SOLDI (circa 60.000 euro) ha bisogno di 4 anni di tempo, un Vicecomandante dell'Arma dei Carabinieri o della Finanza con la sua SIP, oppure un qualsiasi altro Alto Dirigente dello stesso Stato, o un neo Giudice Costituzionale, nonché tutti gli Onorevoli e Senatori e Ministri, citati per ultimi ma solo perché sono i proponenti ed gli estensori di tali norme, tra stipendi ed indennità o vitalizi, prendono mediamente oltre 15.000 euro al mese, il che vuol dire che per Natale prossimo (tre mensilità e tredicesima), li avranno già intascati e, in parte, spesi! Ritenendo che la Costituzione (artt. 3, 36 e 53 in particolare) e le leggi, oltre che le persone e i lavoratori (specie se servitori di questo Stato), meriterebbero tutt’altro rispetto! - che il personale possa essere disposto a fare altri sacrifici per salvare il Paese, ma non per garantire la stabilità dei soliti privilegiati! Il Consiglio Intermedio di Rappresentanza dei carabinieri dell’Interregionale “Vittorio Veneto” d delibera di interessare il Consiglio centrale dell’Arma, affinché, tenuto conto delle problematiche indicate e delle considerazioni sviluppate, proseguendo lungo la rotta intrapresa con la delibera citata, si faccia fin da subito promotore, con il Comandante Generale e la compagine politica, di tutte le iniziative legittime, onde i citati provvedimenti ulteriormente penalizzanti per il personale vengano eliminati dallo schema di legge di stabilità, andando a reperire altrove le risorse necessarie per colmare i buchi di finanza pubblica che, da anni ormai, vengono posti a pretesto per continuare ad attingere nelle misere tasche del pubblico impiego e dei servitori dello Stato. Padova, 25 ottobre 2013