AL MINISTRO MAURO DICA CHE NON CI FERMIAMO. IL GRIDO RABBIOSO DEL CO.CE.R. INTERFORZE. VOGLIAMO I NOSTRI SOLDI PRIMA DI PARLARE DI RIORDINO IRRICEVIBILE E RIFONDAZIONE DELLA RAPPRESENTANZA MILITARE.

Al Generale Magrassi, Capo di Gabinetto del Ministro della Difesa, il messaggio del Co.Ce.R. Interforze. Piu' che messaggi un vero e proprio grido rabbioso. Vogliamo i nostri soldi, intervenire sul blocco contrattuale, prima di parlare di riordino carriere e riforma della rappresentanza non condivisa con il Co.Ce.R.

Incontro con il Ministro della Difesa On. Mario Mauro.  VISTO    il testo della bozza di Legge delega di riordino dei ruoli del personale del comparto sicurezza e difesa pervenuto a questo Consiglio con nota n. 2669, in data 10/01/2014, di Stato Maggiore Difesa ;   TENUTO CONTO   che in ordine al testo in oggetto è stato richiesto a questo Consiglio di esprimere un parere entro 20 giorni per effetto di una tempistica estremamente veloce dettate da esigenze del Ministero degli Interni;  CONSIDERATO      che gli effetti economici delle promozioni e gli incrementi stipendiali del personale del comparto sono congelati dal 01.01.2011 e rimarranno congelati sino al prossimo 31.12.2014 per effetto dell’art. 9 del d.l. n. 78/2010;  PRESO ATTO   che il blocco, in ragione della specificità degli ordinamenti e l’assenza di effettivi strumenti di contrattazione, ha prodotto una penalizzazione economica per il personale del comparto sicurezza e difesa ben maggiore di quella patita dal resto del pubblico impiego, creando disparità di trattamento stipendiale, anche tra il personale del comparto stesso, nel presente, ed ulteriori e ingiustificate diversificazioni sul piano pensionistico, nel futuro;  TENUTO CONTO   che altre categorie del pubblico impiego hanno trovato il modo di attenuare/eliminare la problematica attraverso interpretazioni della normativa (magistrati, dirigenti di altri comparti) e/o attraverso lo strumento della contrattazione integrativa, preclusa al comparto;  CONSIDERATO      che anche il personale della scuola, altra categoria di personale pubblico particolarmente colpita da blocco stipendiale, per effetto della particolare dinamica salariale, è riuscito a superare gli effetti del blocco stipendiale attraverso lo strumento della contrattazione, utilizzando risorse provenienti dal turn-over e dal fondo per il miglioramento dell’offerta formativa;  TENUTO CONTO   che un periodo di congelamento stipendiale, per essere considerato transitorio, anche alla luce delle recenti pronunce della Corte Costituzionale, deve avere un inizio e una fine in un tempo contenuto e che un blocco che si protraesse per un quinquennio (2011-2015) e di cui non fossero indicate le modalità di rimozione non potrebbe essere considerato più un provvedimento eccezionale e temporaneo;  TENUTO CONTO   che la legge n. 244/2013 di Revisione dello strumento Militare recentemente attuta attraverso due decreti, c.d. discendenti, fortemente voluti dall’attuale Ministro della Difesa e dai suoi predecessori, produrrà nei prossimi anni un notevole decremento della spesa dedicata al personale delle FF.AA. (attraverso un importante ridimensionamento degli effettivi) a vantaggio della spesa per investimenti, senza che nemmeno un euro sia stato destinato al personale che rimarrà in servizio;  CONSIDERATO      che nelle Forze di Polizia le norme sul blocco del turn-over hanno provocato negli ultimi anni carenze organiche dell’ordine di migliaia di unità, mentre i compiti sono rimasti immutati e gli impegni sono addirittura aumentati;  PRESO ATTO   che  l’attuale obsoleto modello di rappresentanza militare non permette di tutelare il personale in modo concreto ed effettivo, soprattutto nel confronto con le Autorità di Governo (e comunque, nemmeno adeguatamente bilanciato rispetto al personale delle forze di polizie ad ordinamento civile), come, d’altronde, ammesso anche dallo stesso Ministro della Difesa Mario Mauro nel corso dei recentissimi confronti in ordine ai decreti discendenti della Legge n. 244/2013;   RITENUTO  che un riordino dei ruoli nel contesto sopra descritto, in cui l’attuale struttura delle carriere è sconvolta dai provvedimenti in materia di contenimento della spesa pubblica, potrebbe risultare intempestivo e ulteriormente distorsivo;   VISTA    la mancanza di attenzione alla tematica della tutela del personale militare, riscontrata nel corso dell’audizione presso le Commissioni riunite di Camera e Senato, relativa al varo dei provvedimenti di riorganizzazione dello strumento militare.  Tutto ciò premesso, il CoCeR ritiene:    1.  irricevibile il testo del riordino delle carriere così come pervenuto e di chiedere al Ministro della Difesa di rinviare e subordinare ogni tipo di discussione in merito al predetto provvedimento alla risoluzione delle seguenti più urgenti problematiche:  - finanziamento delle misure una tantum ex art. 8 comma 11bis del d.l. n. 78/2010 al fine di reintegrare completamente gli effetti del blocco stipendiale per l’anno 2013;  -  abrogazione della proroga degli effetti del blocco stipendiale per l’anno 2014;    2.  di chiedere al Ministro l’immediata rivisitazione del modello di rappresentanza militare, dando piena attuazione al ruolo di parte sociale degli organi di rappresentanza e dotando gli stessi di: autonomia finanziaria e giuridica, reali ed effettivi poteri di contrattazione di primo e secondo livello (contrattazione integrativa), reali ed effettivi poteri di controllo delle norme contrattuali, reali ed effettivi poteri di tutela collettiva ed individuale.    3.   di chiedere al Ministro di concordare con il CoCeR le modalità di partecipazione della rappresentanza militare alle procedure di emanazione dei provvedimenti attuativi e delle integrazioni/correzioni della riforma dello strumento militare.   Documento approvato all’unanimità in data 21 gennaio 2014.

 

Questo il documento ufficiale approvato nella serata di ieri al Co.Ce.R. Interforze.  Dopo cio' che è stato fatto nei primi giorni di gennaio con le posisioni e gli incontri informali con il Ministro della Difesa, e dopo cio' che è stato condiviso in assemblea Co.Ce.R. interforze in occasione degli incontri non ufficiali con portavoce del Ministro e capo di Gabinetto. Il Co.Ce.R. Interforze non si fà distrarre da effetti speciali su riordino e riforma della rappresentanza. Nulla di reale e nulla di concreto. Prima i soldi che mancano dallo stipendio, poi intervenire sul blocco salariale. Siamo gli unici a pagare il blocco anche con le indennità di anzianità, assegni funzionali, classi e scatti. Siamo gli unici specifici nel pagare e non nell'essere riconosciuti come uomini e donne in divisa al servizio del paese mettendo la propria vita nel conto stipendiale. Conto a cui mancano anche le parti previste nel tempo dal contratto di lavoro. Stato moroso, Governo che dimentica gli eventi successi meno di un anno fà e Ministro che deve curare le dinamiche di Governo e gli equilibri economici-bancari ed economici-politici dell'indotto economico di potere. Qui siamo difronte a due classi, sancite da cio' che si stà verificando e non da cio' che "politicamente" si vuole utilizzare. La lotta di classe che stà mettendo il potere a schiacciare gli uomini in divisa, i militari, le forze dell'ordine, chi si occupa di ordine e sicurezza per il paese. Si viaggia verso un punto di non ritorno, ma con i militari e con le forze di polizia non si puo' rischiare di arrivare a toccare il fondo con un dito. I Militari, le forze dell'ordine sono abituate a reagire per mettere ordine, per tutelere, e non si vergognano di farlo per tutelare loro stessi. E' nella loro indole. Si rendano conto...lo facciano al piu' presto.