Nelle mani del Presidente e dell'esecutivo il compito di consegnare all'incontro con SMD il documento che andrà al Ministro della Difesa. La coerenza dell'Interforze per dare l'ulteriore irricevibilità al documento sul riordino dei ruoli. mattinata di tensione all'Interforze e decisione a maggioranza sulle posizioni prese.
Il documento deliberato all'unanimità il 21 gennaio 2014 dal Co.Ce.R. Interforze resta con coerenza l'espressione dei rappresentanti delle forze armate e delle forze di polizia ad ordinamento militare. Il 21 gennaio fu deliberato che la bozza "segreta" dello Stato Maggiore Difesa sul riordino dei ruoli è irricevibile e che la richiesta del Co.Ce.R. Interforze è e resta quella di avere i propri soldi intervenendo sul blocco salariale prorogato anche per il 2014. Documento pubblicato nella news del 22 gennaio su pianetacobar.eu. L'assemblea, dopo le tensioni della mattinata, ha deciso e approvato a maggiornaza che, alla riunione delle 15 alla sala diaz di palazzo esercito, si presenti il Presidente del Co.Ce.R. Interforze Gen. C.A. Saverio Cotticelli e il Comitato di Presidenza solo per riferire che l'espressione dell'Interforze è nel documento votato all'unanimità il 21 gennaio in assemblea Co.Ce.R. e che tale documento sia consegnato per le vie brevi al Ministro della Difesa. In sostanza la bozza di riordino dei ruoli presentata all'interforze dopo 44 riunioni fatte sul tema dagli Stati Maggiori senza parteciparne minimamente la parte sociale, cioè i diretti interessati, nel caso, i rappresentanti nazionali delle forze armate e delle forze di polizia ad ordinamento militare, non puo' essere minimamente presa in considerazione per un adeguato parere. Come si fà a dare un parere su cio' che è assolutamente lontano da un intervento fatto nella direzione del tentare di sanare le criticità degli organici e dell'organizzazione dei ruoli del comparto difesa e sicurezza. Il Co.Ce.R. Carabinieri nella riunione di ieri presso la propria sede ha deliberato il proprio parere sul riordino dei ruoli. Parere espresso all'unanimità dei delegati Co.Ce.R Carabinieri presenti all'assemblea pomeridiana. Il Co.Ce.R. Carabinieri ha ritenuto che la bozza relativa al Disegno di Legge per la revisione dei ruoli non sia soddisfacente, in quanto non aderente alle aspettative del personale. Pertanto, questo Consiglio di Rappresentanza esprime, a riguardo, un parere nettamente contrario per i seguenti motivi: non c’è stata alcuna condivisione con le Rappresentanze Militari; la tempistica concessa e la celerità imposta per esaminare la delicatissima tematica non soddisfano questo Organismo, che nella trattazione di un cosi importante argomento, deve anche poter condurre delle riunioni di coordinamento e di valutazione con le Rappresentanze Intermedie e di Base; l’impianto normativo del D. di L. potrebbe produrre effetti negativi sulla prossima concertazione, dato che vengono intaccati i parametri stipendiali; non si tiene conto dello sviluppo omogeneo e lineare del Ruolo App e C.ri; non considera le progressioni di carriera del ruolo Sovrintendenti; non esamina in dettaglio le progressioni di Carriera del Ruolo Ispettori; crea divergenze numeriche in ingresso nel ruolo dei Direttivi e dei Dirigenti: non risulta esserci sufficientemente copertura finanziaria al fine di delineare un progressivo, costante, conforme ed omogeneo Riordino delle Carriere per tutti i Ruoli interessati. In tale quadro, questo Organismo ritiene opportuno che la Bozza di Legge Delega venga rivista, ampliata e corretta, allorquando siano reperite le risorse economiche necessarie per sostenere un nuovo impianto normativo che possa soddisfare il personale garantendo una vera e seria progressione di carriera, partendo dal grado base per risalire ai gradi di vertice. Il Co.Ce.R. Carabinieri ha ribadito quanto sostenuto nel documento votato dal Co.Ce.R. Interforze che ritiene il blocco degli stipendi e degli assegni funzionali settori in cui è assolutamente necessario e prioritario intervenire per tutelare il trattamento economico del personale rappresentato, più di quanto non si farebbe con un eventuale riordino basato su risorse finanziarie assolutamente insufficienti. All'incontro di oggi pomeriggio a palazzo esercito, prima che prendesse parola il Presidente a nome di tutto l'Interforze, lo Stato Maggiore Difesa, nella persona del capo del Primo Reparto di SMD, Gen. Marsiglia, ha espresso la propria disponibilità a voler intraprendere tavoli tecnici sull'argomento per poi fornire il previsto parere al documento. Quello che emerge con grande preoccupazione del personale rappresentato è che è chiaro a tutti, grazie alle informazioni che arrivano da tutte le fonti web dei rappresentanti militari dell'Interforze e non, si stia assolutamente rincorrendo questa volontà politica di portare a termine un riordino dei ruoli, che seppur malconcio, comunque che vada a costituire la legge delega sul delicato argomento d'interesse del personale. A furia di approfondire il tema e le relative dinamiche verificatisi, in questo anomalo panorama politico, passa anche un remoto pensiero che porta a cavalcare il momento storico pur di mettere sul tavolo il riordino dei ruoli, tenendo conto che saranno poi i decreti discendenti, negli anni successivi, a stabilirne i dettagli e i relativi sviluppi nello specifico. Ovvio che questo remoto pensiero deve essere sostenuto da un serio impegno a dover poi stanziare fondi cadenzati e programmati che portino ad un graduale sviluppo di questo progetto a garanzia delle aspettative del personale. ma oggi queste garanzie non le puo' fornire nessuno, nè nessuno crederebbe ad alcun tentativo di richiesta fiduciaria. Se poi andiamo a mettere insieme alcuni particolari possiamo costruire una teoria che non sembra essere proprio fanta-politica, anzi, sembra voler essere l'ennesima scoperta di una strategia "sotto traccia". Si, infatti, mettiamo sul tavolo cio' che è già stato approvato, la revisione dello strumento militare. Questa revisione insisterà anche sugli organici e su un nuovo quadro organizzativo del personale della difesa. Dai primi del 2014 viene fuori la pressione dei sindacati delle forze di polizia ad ordinamento civile che proprio sul Ministro degli Interni esercitano una forte pressione, già avviata nell'ultimo semestre del 2013, sul riordino dei ruoli accompagnato dalla "minaccia" della divisione dei comparti difesa e sicurezza. Minaccia che lancia un chiaro messaggio a SMD a non ostacolare piu' del dovuto l'attività avviata dalle parti sindacali con il Ministro degli Interni e con il placet del Presidente del Consiglio. SMD si limiterà ad attestare che vi è una condivisione tecnica della bozza e che è consapevole che c'è una volontà politica. Stato Maggiore Difesa, pur non potendo attestare interventi migliorativi nei ruoli delle forze armate e delle forze di polizia ad ordinamento militare, non puo' che condividere e dare disponibilità pur di non trovarsi difronte ad una formale richiesta di divisione dei comparti difesa e sicurezza. Tutto cio' è accaduto nell'ultimo trimestre del 2013, all'insaputa del Co.Ce.R. . E sempre in questo periodo a livello Stato Maggiore Difesa c'è stato un confronto tecnico su un altro tema "segreto", quello della rivisitazione dei parametri stipendiali tendente a risolvere il "problema" degli assegni di funzione, potendoli cosi' eliminare superandoli con una nuova interpretazione dei parametri, pur non essendoci la fase contrattuale, bloccata. Beh, se mettiamo insieme questi tre punti che sembrano andare tutti nella stessa direzione...ecco un vero e proprio "tsunami" per il comparto difesa e sicurezza. Obiettivo stravolgere organici, ruoli e parametri stipendiali. Intanto Ministro Interni e Ministro della Difesa sono impegnati a creare questo "triangolo delle bermuda" per creare un intesa politica che non certo andrà a favorire le loro scelte e le loro strade alla guida di questo paese. Forse è giunta l'ora di "svegliare" il Presidente a prima mattinata per un intensa giornata su cio' che stiamo subendo come comparto difesa e sicurezza per le scelte di governo che hanno distrutto la nostra dignità.