IL COIR PALIDORO CON I COBAR SULLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE. CONFERENZA SUL TEMA CON IL PROFESSOR FRANCESCO VALLACQUA.

Il CoIR Palidoro non molla sul tema della previdenza complementare. Il 12 febbraio a Roma, presso la "palidoro" una conferenza tecnica sul tema per i delegati dell'Interregionale Palidoro e delegazioni dei Co.Ba.R. della sede. La previdenza complementare resta uno dei temi piu' delicati e complessi per il comparto difesa e sicurezza.

Il 12 febbraio presso la caserma "Salvo D'Acquisto" in Roma si è tenuta una conferenza organizzata dal Consiglio Intermedio di Rappresentanza Militare del Comando Unità Mobili e Speciali Palidoro. La conferenza è stata tenuta dal Professor Francesco Vallacqua, docente dell'Università Bocconi, sul tema della Previdenza Complementare.  Il tema è molto complesso e alquanto delicato per tutto il comparto difesa e sicurezza ponendosi a pieno titolo tra le problematiche piu' sentite dal personale.  Da sempre la Rappresentanza Militare si e' interessata al tema ed ha seguito attentamente le riforme pensionistiche. Negli anni trascorsi si sono succedute molteplici delibere di vari CO.BA.R., CO.I.R. e CO.CE.R. ma, sul tema specifico, l'effetto sortito non è' stato mai quello desiderato. Dalla riforma Dini i provvedimenti legislativi che si sono succeduti, come un rullo compressore, hanno investito e penalizzato, piu' del resto del personale del comparto della Pubblica Amministrazione, il personale in uniforme. Il personale dell'Arma e di tutto il comparto, stanco di subire in un assordante silenzio, ha intrapreso anche la strada della giustizia amministrativa. Dal 2009 ad oggi una serie di sentenze del TAR Lazio, alcune delle quali anche controverse, non hanno ancora fatto chiarezza sul mancato avvio della previdenza complementare. Le delegazioni delle Rappresentanza Militari COBAR 8 Rgt Lazio, COBAR UUMMSS, COBAR 4 Rgt  Carabinieri a Cavallo, COBAR RAC e COIR Palidoro hanno potuto confrontarsi con il docente sul tema e hanno potuto accrescere le proprie conoscenze sul tema e recepito ulteriori spunti sul da farsi nell'interesse del personale rappresentato dell'Arma dei Carabinieri. L'incontro, voluto dal Consiglio  Intermedio di Rappresentanza e autorizzato dal Gen.C.A Saverio Cotticelli, e' stato un importante momento di discussione ed approfondimento della materia pensionistica e previdenziale. Durante la riunione il docente della prestigiosa Universita' ha illustrato tecnicamente gli ostacoli che impediscono la nascita del "secondo pilastro", tra cui la questione legata al TFS, Trattamento Fine Servizio. Secondo il Professor Vallacqua la risoluzione della questione avrebbe una sicura accelerazione nel momento in cui venisse introdotto il TFR, Trattamento Fine Rapporto.  Sono state anche evidenziate le penalizzazioni legate al calcolo delle future pensioni che oggi la quasi totalità' del personale in uniforme sconosce e sottovaluta. Non se ne parla mai abbastanza.  Al termine dei lavori i delegati presenti hanno espresso la necessità' di redigere un documento tecnico da inviare al Co.Ce.R. Carabinieri non solo come contributo di pensiero ma anche come strumento atto a creare le condizioni favorevoli per conseguire il traguardo della previdenza complementare. Traguardo che dovrebbe essere un atto dovuto dalla parte politico-governativa, ma che invece resta in mano alle sollecitazioni del personale del comparto difesa e sicurezza. Nel mentre si attende l'arrivo di una politica seria e responsabile, bisogna andare al concreto e fornire contenuti tecnici a supporto delle attività sinora svolte dai vari organismi di rappresentanza ad ogni livello sino a livello CoCeR Interforze. Considerando che il 4 settembre 2013 all'incontro tenutosi al Ministero della Funzione Pubblica con le rappresentanze militari e sindacali si è aperto ufficialmente il tavolo tecnico sulla previdenza complementare del comparto, è necessario concretizzare le varie soluzioni da portare all'esame delle parti governative affinchè inizino seriamente a lavorare sulla questione previdenziale.  E' bene che si rendano conto che oggi un carabiniere, a contributivo pieno dal 1996, che rischia la propria vita tutti i giorni, ha già programmata la sua pensione fra 25 anni all'ammontare di euro 900. Si, fra 25 anni la sua pensione è già fissata a 900 euro.  Ecco perchè c'è da essere preoccupati per il dato ufficiale, arrabbiati perchè nessuno ad oggi ha intrapreso un serio impegno sul tema previdenziale.  E' importante che la Rappresentanza Militare inizi a convergere e coordinare tutte le attività per portare avanti proposte concrete e adoperarsi per garantire gli impegni di governo sul tema della previdenza complementare.