PRENDE FORMA L'INTERVENTO CORRETTIVO SULL'ESORTAZIONE FORMALE CHE NEL TEMPO HA ARRUGGINITO E INCROSTATO LA COMUNICAZIONE SOTTO IL NOME DI "RISERVATA PERSONALE"

Pronto l'antidoto per la riservata personale. il virus che nel tempo ha portato la comunicazione a lasciare spazio alla carta straccia. la nuova disposizione che si prepara farà ordine sul tema dell'esortazione formale che avrà come oggetto l'invito o la sollecitazione ma smaltendo per sempre le interpretazioni personalizzate.

Chi ha bisogno dell'uso della riservata personale tira fuori la sentenza del Consiglio di Stato come se tirasse fuori l'asso dalla manica e sorride. Ma lui non sà che forse ha perso aderenza con l'obbedienza dei suoi uomini, la misura con la quale si pesa l'azione di comando. Comandare uomini e donne è sopratutto comunicare con loro, riuscire ad essere il riferimento del personale alle proprie dipendenze, il compito che ti chiede l'Arma dei Carabinieri per svolgere con funzionalità il servizio che un reparto deve dare alla comunità esterna.  Il Co.Ce.R. carabinieri intervenne con una delibera e con una richiesta chiara, quella di riportare ordine nella vita di reparto e nel rapporto gerarchico funzionale eliminando l'uso inappropriato della riservata personale. Richiesta non presa in considerazione a "suo tempo" e nulla poterono fare nemmeno chi sosteneva a pieno la scorsa "gestione arma". In uno spiraglio di nuovo rapporto di confronto reale e leale tra Comandante e Co.Ce.R. il confronto diventa la fabbrica delle risposte ai carabinieri e al concreto miglioramento della realtà del carabiniere, l'ultimo. L'ultimo, quello che subisce tutta l'architettura delle disposizioni, l'uso, il disuso e l'interpretazione personalizzate delle disposizioni. Sulla strada del rigeneramento del carabiniere nel suo contesto lavorativo e gerarchico s'inserisce questo sforzo istituzionale al Comando dell'Arma.  No, non finisce la "riservata personale" anche lei ha una sua dignità, oggi violata.  Stà per prendere forma una disposizione interna che in merito ad "azione di comando e governo del personale" si ci concreta le azioni sul dare ancor piu' luce alla comunicazione, al dialogo indispensabile.  Dialogare e confrontarsi è del Comandante di capacità e che puo' trasmettere qualcosa. Non tutti possono vestirsi da comandante e avere un vestito che calza a pennello, molto spesso un vestito piu' largo che calza male e si vede. Dobbiamo intervenire in sartoria. La "riservata personale" non ha valenza sanzionatoria e dovrebbe essere un mero "atto di esortazione", ma oggi non è cosi'.  L'azione di comando non pronta ne fà un uso a mo' di aggredire per non essere aggrediti e giustificare cio' di cui non si è in grado di poter contestare in un confronto che si evita nascondendosi dietro il ruolo, l'incarico, il grado. Il Consiglio di Stato è stato teatro giuridico che ha dovuto fare sentenza nel legittimare l'intervento come atto formale diretto a titolo di esortazione. Ma lo stesso Consiglio di Stato ha accolto ricorsi riconoscendo rilievi disciplinari aticipi non consentiti dall'ordinamento militare. Ecco perchè il Comandante Generale sente la necessità d'intervenire nell'analizzare la richiesta formale del CoCeR e l'ulteriore sollecito a riprendere cio' che prima era stato arenato nelle dinamiche ovattate e compiacenti anche di chi è demandato a svolgere il ruolo a tutela del personale dovendolo rappresentare da carabiniere. Certo avere contezza di chi subisce questi interventi distorti che spesso si trasformano anche in pressione psicologica esercitata nel contesto funzionale...è solo di chi vive tra i carabineri. Ora si prepara un intervento che metta ordine e che non consentirà piu' questo uso inappropriato specificando le modalità d'intervento dell'esortazione. Sarà "invito" od "esortazione" a prendere il posto della comunicazione formale che comunque avrà carattere del tutto residuale. In sostanza un Comandante che non comunica non potrà fare esortazioni, inviti, sollecitazioni, se non riesce a parlare e confrontarsi con il proprio personale alle dipendenze. Non muore la "riservata personale" ma si dà la giusta forma e il corretto uso delle forme dovute a esortazioni formali che non saranno piu' strumento di disordine formale per chi deve fare della comunicazione lo strumento fondamentale per consolidare la propria azione di comando nel governo del personale e nella gestione delle risorse umane. Aggiornarci...quello che si persegue in simbiosi perfetta con chi deve guidare i carabinieri a rispolverare valori e funzionalità appannate da dinamiche che nel tempo hanno visto dedicare attenzioni verso la politica dell'essere carabinieri piuttosto che essere carabinieri ...carabinieri.