Chi vuole cambiare c'è, rappresenta i carabinieri da carabiniere. Chi ostacola si nasconde e resta sempre convinto d'ingannare l'interlocutore usando un ruolo che necessita un vero e proprio stravolgimento fatto dalla partecipazione di nuovi uomini e donne carabinieri che operano solo per interessi collettivi e non personali
Sono le ultime 48 ore di questo 2016, un anno intenso, un anno di attività dedicata agli interessi collettivi di noi carabinieri. Tanto movimento nel segno del cambiamento e superati gli ostacoli di chi non vuole cambiare e che ha sempre sostenuto chi al vertice non ha cambiato pur avendone la facoltà. Si, chi ostacola, chi ha ostacolato li vedi oggi dimenarsi per qualche dichiarazione su blog di cui non ne conosce nemmeno i contenuti per incapacità manifesta. Chi ostacola pur vestito da delegato in questa rappresentanza, ma lontano dall’identità del carabiniere, quello vero. Chi oggi ancora pensa di veicolare informazioni mandando quell’email di opportunità per favorire questo o quell’altro del gruppo, come si fa in politica. Ma costoro, mediocri postini mal riusciti, fanno un errore di fondo, avendo perso la realtà dei carabinieri sul territorio. Non è la cena organizzata dall’amico che ha avuto un favore che, come in politica, ti organizza la cena e ti fa parlare per darti un po’ di visibilità, per dimostrarti che ti dà una mano e ti sostiene. I carabinieri non sono quel gregge che si vuole far credere con questi atteggiamenti che io identifico in pura “cialtronerie”, con francesismo. Nonostante tutto si riesce a fare tanto perché c’è uno su tutti che fà per i carabinieri ed è il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri. Qualche delegato ancora oggi, inganna i colleghi inconsapevoli delle dinamiche, sventolando la delibera come un risultato e un documento esecutivo. Il loro posto non è certo tra chi rappresenta i carabinieri con mandato, ma questo è successo perché nella confusione delle norme e delle procedure ci si infilano sempre usando la disattenzione e l’ignorare delle norme e delle procedure dei carabinieri. Ma noi, con pianetacobar.eu abbiamo fatto la nostra scelta e ci siamo posti in una posizione visibile a tutti ed esprimendo i nostri pensieri per renderli critici tali da coinvolgere nella partecipazione e nell’obiettivo di costruire qualcosa di nuovo che deve poter cambiare questo sistema che è diventato sempre piu’ vicino alle dinamiche politiche fallimentari e frequentato sempre piu’ da politici falliti e aspiranti politicanti. Eppure i carabinieri lo hanno ben compreso in questi anni ma vanno aiutati a superare le dinamiche ingannevoli di chi ancora vende “prodotti scaduti” profittando della distrazione del carabiniere, collega, che è impegnato nelle dinamiche di tutti i giorni e non immagina mai che quel collega si prenda gioco di lui, lo scarta a priori. Il collega ha bisogno di interloquire con un collega che abbia competenza, esperienza, che sappia ascoltare per poi dare una analisi su una problematica che non lo illuda dandogli altra confusione a quella che già presenta al momento della sua necessità. Noi abbiamo scelto di non fare i postini ma di aprire a piu’ piattaforme d’informazione e comunicazione dove si puo’ leggere per aprire all’approfondimento creando in ogni punto possibile un canale di comunicazione. Curiamo con tante difficoltà il confronto tra gli oltre 21mila carabinieri nel nostro gruppo chiuso sul social network avendo fatto crescere una parte di carabinieri che amano scoprirsi in una grande community e contribuendo alle nostre attività della rappresentanza militare, di quella parte che ha scelto di metterci la faccia, provando, insieme a modificare in meglio la nostra realtà di carabinieri. Le energie abbiamo scelto di impiegarle per andare avanti e non per contrastare chi oramai ha fatto di questa rappresentanza uno strumento per non certo fare il carabiniere, ma tutt’altro. Certo gli attacchi che riceviamo con viltà e opportunismo sono tanti. Gli scritti anonimi degni di costoro, le delibere per provare a fermarci fatte su commissione solo per tentare di screditare le nostre persone note oramai in tutta Italia per quello che poniamo in essere. Poi ti fermi e guardi da dove vengono queste azioni e sorridi, si sorridi per non provare rabbia. Sorridi perché sai che prima o poi verranno accesi dei riflettori sull’ombra dove hanno costruito il loro cialtronismo. Quando tutti sapranno, potendo semplicemente prendere atto di cio’ che è documentato, non so’ come ne potranno uscire dal linciaggio sociale che sarà dedicato loro. Si, abbiamo diviso la rappresentanza in due . Si, due modi diversi di fare, di essere, di lavorare. Lavoro, piu’ di qualcuno ha dimenticato che questo è lavoro con un ruolo che chiede impegno e non movimenti indisturbati nell’ombra delle passeggiate fuori porta senza incontrare nessuno o nel silenzio degli uffici, delle aule vuote dove non si sa a quali pensieri ti stai dedicando. Nessuno lo saprà mai. Modi differenti. Si dovrà intanto porre in essere un azione piu’ forte per portare ad una modifica riformistica della rappresentanza militare che oggi consente a costoro di nascondersi dietro le criticità del sistema, del racconto del cantastorie e del nullismo conclamato fatto di “fumus” e di chi non sarebbe mai stato un buon carabiniere ma si autocelebra come un buon rappresentante di carabinieri, affibbiando a questo ruolo la parola ”mestiere”. Noi continueremo su questa strada con grande difficoltà. Certo a volte si guarda costoro che sguazzano in questa pozza paludosa dove amano mimetizzarsi come il rospo lo fà tra le foglie. Cambiamento, forte, drastico ma nell’interesse del carabiniere e della tutela degli interessi collettivi. Chi vuole cambiare è attaccato dalla massa che si vede turbata nei suoi sereni equilibri fatti di opportunità mirate ad esclusivi interessi personali. Pronto al cambiamento e pronto a cambiare insieme a chi lo vorrà fare con noi. Scegliere pianetacobar significa metterci la faccia anche da carabiniere che sostiene i carabinieri che rappresentano i carabinieri con pianetacobar. Ci abbiamo creduto, avendo creato tutto questo per i carabinieri che rappresentiamo. Continuiamo a crederci crescendo con le critiche quotidiane che servono a costruire il miglioramento della nostra vita da carabinieri. Ci crederemo fino all’ultimo sforzo di energia per modificare gli strumenti che abbiamo e cambiare questo sistema rappresentativo comunque cambiando chi oggi non è opportuno che rappresenti i carabinieri. Uomini e donne carabinieri che hanno intenzione di rappresentare i colleghi da carabinieri devono trovarsi in questo ruolo e questo già sarà il primo passo del cambiamento per dare risposte ai carabinieri di oggi e di domani.