20 anni di volontà politiche di impegni e di promesse d'interventi riordinativi. Anni e anni di demotivazione, concorsi interni che hanno stravolto ruoli e figure professionali. Categorie rimaste senza sbocchi di carriera. Stimoli e motivazione lasciate nel baule dell'arruolamento. Ora dal nulla ci si muove e si prova a ripartire.
Venerdi il Consiglio dei Ministri ha presentato il decreto del riordino delle Carriere contestualmente al DPCM tanto atteso sulla ripartizione delle risorse stanziate per il comparto difesa e sicurezza. E' stata una corsa contro il tempo anche per ultimare le modifiche che arrivavano dalle singole amministrazioni dalle pressioni che sono arrivate dalle amministrazioni che hanno scelto di confrontarsi con le rappresentanze e con i sindacati. Si, perchè in questa fase siamo alla stesura della bozza di decreto che viene dalle intese condivise delle singole amministrazioni del comparto difesa e sicurezza. Ora, dalla presentazione del decreto, inizia l'iter parlamentare con il passaggio alle commissioni e poi l'approvazione di camera e senato. In questa fase ci sarà l'audizione delle rappresentanze militari e rappresentanze sindacali. Ora entra in gioco la parte politica delle posizioni, dei colori e di chi ne ha sempre parlato e di chi si è preso la responsabilità di farlo. La mia posizione scevra da dinamiche e appartenenze politiche si concentra solo su cio' che è oggi il riordino e non su quello che avremmo voluto che un Governo facesse, come per pensioni, contratto, previdenza etc. Ora abbiamo davanti una realtà che si chiama riordino delle carriere con un miliardo di euro stanziato a regime per il comparto difesa e sicurezza. In relazione ai fondi disponibili, non pochi in questa epoca di Governi che hanno solo tolto alle forze dell'ordine, ci troviamo uno stanziemnto importante che ci ha consentito di portare a termine un obiettivo che il personale ha sempre chiesto e, seppur con Gioverni considerati piu' vicini, non è mai stata realtà. Quello che è cambiato nelle ultime ore è che per garantire di soddisfare le varie richieste delle singole parti si è dovuti trovare un intesa che deve portare equilibrio negli interventi di riordino delle varie categorie e delle varie forze di polizia e forze armate. L'intesa deve trovare un punto d'incontro per tutti certo non riuscendo mai a poter soddisfare in pieno l'una o l'altra delle singole amministrazioni. Questi sviluppi finali hanno portato a dover prendere atto che gli 80 euro per il prossimo futuro diventeranno un effetto di defiscalizzazione ma che dovrà comunque, in via prioritaria, garantire gli effetti del riordino che anno per anno avrà necessità di assorbire altre risorse che saranno cosi' garantite. Questo significa che nel prossimo futuro il bonus frutto di defiscalizzazione diventerà una "copertura" per gli effetti del riordino che anno per anno vedrà assorbire risorse maggiori rispetto al fondo stanziato a regime di circa un miliardo di euro. Per il 2017 il bonus lo prendiamo regolarmente dove sullo stipendio di marzo troveremo i primi tre mesi del 2107. Sino a settembre percepiremo le 80 euro mensilmente, mentre gli ultimi tre mesi dell'anno il bonus diventerà di circa 60 euro mensili ma si percepirà in un unica soluzione. Questo perchè dal 1 ottobre si avrà la decorrenza del riordino delle carriere con i suoi effetti economici. Grazie alla scelta di questo Comandante Generale di partecipare e coinvolgere il Co.Ce.R. nelle evoluzioni che man mano si sviluppavano nel tavolo di confronto tra le amministrazioni del comparto sul riordino delle carriere, abbiamo partecipato e interagito cosi' con il personale rappresentato. Si perchè in questa fase, come spesso preso atto nel passato, la rappresentanza militare veniva pertecipata a cosa fatte e e già definite. La parte sindacale anch'essa ha interagito con i propri vertici dell'amministrazione con le medesime modalità in cui ci ha voluto porre il Comandante Generale con la piena collaborazione dello Stato Maggiore. Il CoCeR ha potuto esprimere perplessità e interventi man mano che le cose prendevano forma, venivano poi stravolte e riprendevano pieghe piu' vicine alle nostre rappresentazioni per dare risposte concrete al personale. Non è mai succeso prima d'ora che il carabiniere al confine con i paesi europei come il carabiniere di pantelleria abbia potuto seguire e poter dare il proprio contributo di pensiero come noi abbiamo fatto ora. Questa partecipazione ha portato per decine di migliaia di carabinieri a capire bene il processo della fase di studio sin dall'inizio e ne ha compreso gli aspetti normativi e come si è arrivati a questo punto. Ma oggi la domanda frequente è : " ...io cosa divento ? io cosa ci guadagno ? " . Al nostro collega, e a noi stessi, intanto dobbiamo dire che questo intervento riordinativo ha avuto come obiettivo quello di dare maggiori stimoli e motivazioni legate sempre alla crescita professionale e poter dare un miglioramento economico già dall'immediato, seppur piccolo, ma importante nella propiezione di carriera aprendo a percorso interni che prima non erano previsti. Il miglioramento economico è nella misura dalle circa 35 euro nette alle 90 euro che sono nelle relative evoluzioni parametrali in relazione ai gradi apicali del singolo ruolo. Il miglioramento economico potenziale è nella possibilità, anche per i piu' anziani, di poter transitare mediante consorsi interna, con percorsi ad hoc in questa fase transitoria, nei gradi superiori senza pero' alcun scavalcamento. 13.000 posizioni per i passaggi interni in 5 anni per gli appuntati e carabinieri per il ruolo brigadieri. Il 60% dei posti per il concorso interno a titoli per gli appuntati scelti che potranno giovare di percorsi formativi on-line e poi svolgere la fase finale nelle scuole di formazione. Una sorta di percorso formativo come per le lauree telematiche, seppur in questo caso è un vero e proprio aggiornamento. Il 40% dei posti riservato al concorso a titoli ed esami che prevederà comunque un periodo piu' breve di formazione alle scuole, per questa fase transitoria. Per i giovani carabinieri, invece, già con 4 anni di servizio potranno concorrere per percorsi interni al ruolo brigadieri, marescialli ed ufficiali ma con periodi di formazione ovviamente differenti. Percorso interno favorito anche per i Brigadieri Capo che potranno andare a ricoprire circa 2000 posizioni e piu' per Maresciallo, avendo modificato poi i passaggi nei gradi del ruolo in 5 anni per singolo passaggio riconoscendo un incremento paramatrale al ruolo apicale. Per il ruolo marescialli si supera il grande blocco per i marescialli capo con le tre valutazioni per la promozione al grado superiore. Contestualmente è stato prevista una procedura che non creerà la medesima situazione nel passaggio a scelta da Maresciallo Aiutante a Luogotenente che ora diventa grado. Per ogni anno sarà previsto un incremento posti a quelli previsti proprio per non creare ulteriore intasamento nel passaggio. Poi la nascita del nuovo grado del luogotenente carica speciale che costituirà il grado apicale della categoria riconoscendo un ulteriore incremento economico. Qui si prevderà il concorso interno per ufficiali ai luogotenenti andando a ricoprire 800 posizioni del ruolo ufficiali ad esaurimento con modalità concorsuali assolutamente particolareggiate. Per gli ufficiali viene cancellata la posizione dei "diversamente ufficiali" con l'unione del ruolo. Una richiesta che è sempre stata una vera e propria "campagna" per il ruolo speciale e con questo intervento diventa realtà, pur se qualche anno fà la "sentenza" dell'amministrazione la identifico' in un passaggio impossibile. In pratica si aprono a un piccolo incremento di posizioni tra tenente colonnello e colonnello senza grandi interventi. Comunque anche per il ruolo ufficiali piccoli ma significativi incrementi economici sui parametri, in sintonia con gli interventi fatti per tutti i ruoli. La scelta è stata quella per tutti di toccare i parametri, quindi gli stipendi, il fisso, l'incremento pensionabile, piuttosto che andare per singole posizioni apicali. Un riordino dei ruoli deve tenere conto di chi è piu' giovane da cui non puo' prescindere. Altrimenti sarebbe stato lo stesso errore che in passato è stato fatto pensando solo a chi stava decidendo e non a chi ne avrebbe subito gli effetti negli anni. Il senso di responsabilità di chi deve curare gli interessi collettivi da appartenente al ruolo è differente da chi opera per interessi diversi e di opportunità celato dal ruolo e profittando della sconoscenza delle reali dinamiche che gran parte del personale rappresentato non puo' certo conoscere. Ora, in settimana, analizzeremo insieme il decreto che inizia il suo percorso parlamentare e faremo un quadro chiaro ed esplicativo fornendo tutti i dettagli che il personale ci ha chiesto in questi giorni cercando di rispondere a tutti con una comunicazione chiara e superando già le prime affermazioni di opportunità che non sono certo rappresentative del personale, magari anche nate dalla sconoscenza di tutti gli aspetti del decreto. Certo non sarà un intervento che puo' accontentare tutte le aspettative, mi sembra assolutamente logico, ma ancor piu' è squalificamte strumentalizzarne gli aspetti che non si sarebbero mai potuti soddisfare perchè avrebbero assorbito stanziemnti improponibili per qualsiasi Governo. Ora inizia l'analisi di cio' che c'è, di cio' che è realtà e non stiamo piu' a parlare di cio' che si sarebbe dovuto fare, come abbiamo fatto per qualche decennio. Analizzeremo insieme gli aspetti di cio' che ci sarà piuttosto che il nulla mischiato con il niente.