L'ARMA DEI CARABINIERI E I CARABINIERI DELL'ARMA. IL VERTICE E LA BASE. IL COMANDANTE E CHI DEVE ESEGUIRE. CHI PARLA E CHI AGISCE. IL CAPO E LA RAPPRESENTANZA.. MA COSA E' LA CONTROPARTE ?

Cosa è la contrapposizione nella struttura politico-sindacale ? Cosa è la posizione affiancata e consultiva nel vertice militare ? Chi vince e chi perde. Chi si accorda e chi contrappone. Chi ottiene e chi si accontenta. Chi vende cio' che non è, che non è mai stato, ma a volte piace essere presi in giro pur di poterne parlare.

A volte bisogna fermarsi a riflettere su alcuni aspetti della nostra vita quotidiana che ci investono e che ci riguardano come carabinieri. Usare la parola contrapposizione è interessante, ma bisogna comprenderne se in senso lato o in senso concreto e produttivo. La struttura politico-sindacale è fatta da parte e da controparte. Come è bello parlarne in politichese anche se mi ci trovo poco e male a dispetto di meglio argomentare se voglio dare concretezza ad un concetto. La parte chiede e agisce, la controparte risponde e prende posizione. Se la parte è chi decide e a norma di legge decide, la controparte ha due scelte, senza mezzi termini. Una è quella di prendere posizione e protestare con comunicati stampa e iniziative di protesta. L'altra è quella di iniziare un dialogo finalizzato a trovare una via di mezzo o a trovare una strada che potesse "salvare capra e cavoli".  in genere la seconda interessa a tutti. La parte, abituata al fatto che la controparte comunque prenderà posizione, sapendo poi di dover cedere qualcosa alla "controparte", decide, alzando il tiro e mette in campo una decisione che modifica 5 punti del contendere. Consapevole che 2 di 5 saranno intrattabili e 3 di 5 da discutere e trattabili. Ma in realtà i punti importanti della scelta della "parte" sono 3 di cui 2 intrattabili. Alla fine la controparte metterà in campo una campagna di protesta e contestazione che porterà a ridurre da 5 a 3 i punti del contendere, ovviamente senza intaccare quei due punti che non sarebbero mai stati cambiati. Bene, io in tutto questo mi sentirei solo una comparsa nel contendere e un attore nel "vendere" poi a tutti coloro che non sapranno mai il dettaglio, che sono stato bravo a levare due dei 5 punti del contendere, prendendomene anche merito. Bene, la controparte non mi interessa, questa è politica, dinamiche politiche che al carabiniere non pososno interessare. No, il carabiniere, il rappresentante carabiniere è al fianco di chi deve scegliere e, per competenza e conoscenza, puo' contribuire a fare una scelta adeguata o aderente alle aspettative dei suoi colleghi. Diversi sono i contesti se una decisione è interna, dove oggi chi esercita il ruolo di rappresentante con cognizione di causa, ha un ruolo di partecipazione rilevante nella decisione. Cio' avviene perchè chi Comanda ha interesse a fare bene per i carabinieri e questo lo scopo comune anche di chi li rappresenta con un punto di vista dalla base differente per ruolo e competenza da quello del vertice. Diverso ancora è se la decisione viene dal contesto politico governativo, dove la decisione deve essere presa in un contesto di comparto difesa e sicurezza attenendosi decisioni e alle norme che emana il Governo stesso. Si, in passato non è stato certo come oggi dove, invece, il Comandante al vertice, credendo fermamente nella funzionalità della rappresentatività, è riuscito a concretizzare molteplici scelte innovative e sempre piu' adeguate alle aspettative di noi carabinieri ai giorni nostri. Prima c'era un silenzio triste e mesto, oggi c'è tanto che si muove e che arriva e... si sente la necessità di dover muovere confusione per questo motivo e per quell'altro. Si, la politica di opportunità, il politicante dell'altra parte vestito da carabiniere che prova a confondere utilizzando la sconoscenza di alcuni aspetti che spesso passano inosservati perchè il carabiniere, quello vero, sui propri interessi è distratto. Si, il vero carabiniere è per gli altri trascurando cio' che lo riguarda e che gli deve interessare. Ecco perchè oggi l'informazione quella fatta bene e fatta da carabinieri veri, arriva, e arriva in modo semplice e chiaro. Chi ha necessità di confondere alimenta confusione spacciando frasi fatte e facendo girare pasture populistiche frutto anche di una selezione dalla spazzatura mischiando interessi politici personali condite da repressione personale. Bisogna anche capire chi parla chi è, cosa ha fatto, se è un carabiniere e cosa ha fatto di buono da carabiniere qualora fosse stimato dai suoi colleghi carabinieri. Già con uno, due di questi passaggi e ti accorgi che sei difronte a nulla di concreto, nulla di attendibile, nulla di autorevole per dargli una minima credibilità per poi parlarne al bar dello spaccio. Informare è di chi ha necessità di alzare il livello di conoscenza dei suoi colleghi per poter alimentare un confronto e una partecipazione che ha uno scopo ben preciso. Si, lo scopo di chi ti rappresenta senza pubblicità, senza inganni, senza messi termini o sceneggiature, che sente la necessità di farlo e di averlo fatto nel tempo per far crescere la propria cognizione della reltà del carabiniere ed essere sempre piu' autorevole in quel contesto decisionale dove la collaborazione e lo stare al fianco diventa necessario, indispensabile per chi, al Comando, è piu' carabiniere di ogni carabiniere. Nel contesto attuale, quello che guarda a questi 5 anni "vissuti", per scelta, come pochi, sempre tra i carabinieri e "l'esserci" in prima linea, con mille e inaspettate difficoltà, è per me certo piu' concreto da carabiniere essere stato attore protagonista nella scelta che, piuttosto, controparte "virtuale" che trova effetti solo da un baratto o da un accordo. Forse è vero che chi oggi è al vertice, in questo clima innovativo, per poter avere sempre piu' il contatto con i carabinieri, ha scelto di dare alla rappresentanza quel valore dovuto, prezioso, indispensabile, e per questo è un momento storico importante per la crescita del dialogo e della rappresentatività.  Proprio per questo io devo dire le cose come stanno e non parlare per parlare. oppure fatte, magari, per poter riempire un riquadro sul web o sul social dove puoi sentirti oratore e sceglierti una immaginaria platea di consensi sfogando complessi personali o aspettative politiche mai raggiunte e che mai raggiungerai. Proprio per questo è importante mettere i migliori a rappresentare i carabinieri da carabiniere. Se uno non ha mai fatto bene il carabiniere e non ha mai fatto nulla per essere stimato per professionalità e competenza, mai sarà un buon rappresentante. Altrimenti sentiremo solo parlare di parte, controparte e accordi bilaterali, trasversali e satellitari. Solo un "carabiniere" puo' far bene per i suoi colleghi carabinieri. Un buon carabiniere non ha bisogno di essere controparte per potersi dare una struttura di investitura, un buon carabiniere sà essere parte della scelta, delle decisioni facendo bene il suo ruolo, dando l'esempio, riuscendo a saper dare quel senso di moralità, senso del dovere e di lealtà che gli dà il coraggio e la determinazione che non gli consentirà mai di barattare nulla per i suoi diritti, per metterlo in condizione di svolgere quel ruolo sociale che a lui è demandato per cui la gente, la nostra gente ripone tante aspettative per avere sempre piu' ordine e sicurezza sul nostro territorio, nel nostro bel paese.