9.000 unità nella carenza organica dell'Arma dei Carabinieri e sarà crescente nei prossimi anni. Non basterà il turn over a risanare gli organici per ridare adeguate risorse umane all'organizzazione di riferimento per l'ordine e la sicurezza del nostro paese. Meno carabinieri significa meno sicurezza. Che il Governo se ne renda conto.
Governo che parla di sicurezza e fà piacere a chi come cittadino vuole piu' sicurezza. Governo che parla di arruolamenti straordinari e per chi è operatore di sicurezza prova a tirere un sospiro di sollievo a fiducia delle parole dette. La realtà è ben differente. Gli arruolamenti straordinari di cui si è parlato per il tramite di esponenti di governo sono solo una programmazione che viene da precedenti scelte fatte e concretizzate in passato nel provare a recuperare i danni ad oggi irreversibili con il blocco del turn over nel 2010 passandolo mescolato nella spending review. Quella scelta si è unita al normale pensionamento nelle forze dell'ordine e ad oggi si è arrivati ad avere un carenza organica che indice in maniera negativa sulle attività di ordine e sicurezza sul territorio nazionale. Si i carabinieri continuano a garantire il servizio e la sicurezza ma sono i carabinieri che sono stanchi nel dover aumentare la forza lavoro a fronte della totale assenza di risposte economiche alle dinamiche della vita quotidiana. Lo straordinario non è il prezzo con cui si paga il lavoro quotidiano del carabiniere che sulla carta dovrebbe operare con turni di 6 ore al giorno. Il Carabiniere inizia prima e finisce dopo e se poi le ore di lavoro passano da 6 a 10 si inizia a prendere in considerazione che un paio di ore vengono segnate. Si un paio di ore che al netto sono 2,50 euro che arrivano a 5,10 euro per poter dire ...oggi con 10 ore di lavoro porto a casa 10 euro in piu'. Il Governo parla di lavoro e di diritti, bene, interessante, ma da approfondire il senso della parola "lavoro" come la si vuole intendere. Il ruolo sociale del carabiniere necessita di svolgere il suo compito con la massima attenzione e professionalità. Avere gli organici non in carenza significherebbe poter svolgere il proprio ruolo quotidiano con la massima dedizione e professionalità riuscendo a meglio impiegare le proprie energie sulla prevenzione e repressione dei reati nonchè nelle attività investigative che richiedono impiego di risorse umane ed energie importanti. Quando si sente la parola arruolamento straordinario si immagina di poter iniziare a sanare la carenza organica che soffrono i carabinieri alle stazioni carabinieri, ai nuclei radiomobili ai nuclei, alle centrali operative, ai reparti investigativi, nonchè nel settore logistico organizzativo dove oggi un carabiniere svolge piu' mansioni gestendo contemporaneamente piu' uffici di varie competenze. La carenza organica, iniziata nel 2010, è ad oggi ancora crescente, nonostante gli sforzi fatti negli anni passati con arruolamenti a cui si sono aggiunti quelli realmente "straordinari". Oggi vanno in quiescenza circa 5000 carabinieri, per arruolarne meno di 3.000. La nostra organizzazione sul territorio nazionale ci porta ad avere una presenza presidiaria su tutto il territorio nazionale attestandoci come unica forza di polizia in migliaia e migliaia di realtà sociali del nostro paese. La carenza organica nell'Arma dei carabinieri incide in maniera rilevante sul prodotto di sicurezza che il paese deve avere a fronte di una sempre crescente criminalità. Meno carabinieri e meno sicurezza ne è il risultato. Il Governo ha tagliato sui bilanci della sicurezza. Avrei accettato che nei tagli ai bilanci della difesa fosse stato poi previsto un recupero delle risorse sulla forza lavoro, sulle risorse umane, sul lavoro, sugli arruolamenti...sulla sicurezza del paese. Stiamo chiedendo su piu' fronti reali arruolamenti straordinari per sopperire al personale che, legittimamente và in pensione, con un taglio di almeno 300, 350 euro a seguito del passaggio che fu' da calcolo del sitema pensionistico da retributivo a contributivo. Stiamo portando a prendere in esame anche che potrebbe essere una soluzione rivedere la normativa sui volontari in ferma prefissata considerando di poter individuare anche aliquote di volontari nell'Arma dei Carabinieri. Si, una sorta di carabinieri ausiliari come avevamo una volta. Prima del cambio della legge che aboli' la leva e institui' la ferma prefissata, l'Arma dei Carabinieri aveva una forza di circa 10.000 unità all'anno che erano inquadrati con una forma stipendiale diversa e con lo status di temporaneità nel servizio che durava uno o due anni. Con dei costi notevolmente ridotti, incidendo quasi pari ad un terzo della spesa prevista per arruolare in maniera definitiva. Se cio' fosse preso in considerazione dal Governo, con una legge ad ohoc, riusciremmo a compensare alla carenza organica in maniera concreta spendendo molto meno sui costi di gestione del personale e potendo impiegare i volontari in ferma nell'Arma dei Carabinieri in ruoli di prima esperienza e logistici. Si riuscirebbe a sanare l'imponento vuoto degli organici e a impiegare personale con esperienza sulle strade lasciando i ruoli logisitci e statici al personale giovane da formare arruolare per periodi prefissati. Non solo ma riusciremmo a formare questi volontari carabinieri in ferma testandone le capacità e avendo a formarli immersi nelle dinamiche di tutti i giorni della vita di caserma, dando loro anche un riconoscimento nei punteggi per i concorsi poi per diventare effettivi. Cosi' creeremmo posti di lavoroe riusciremmo a indirizzare i volontari nelle relative aspirazioni di forza armata o di forze di polizia avendo miglior percorso formativo e di selezione, nonchè motivazionale. Questo è quello che ci aspettiamo in concreto da chi, nel Governo, usa la parola sicurezza e forze dell'ordine. La sicurezza ha un costo e per dare sicurezza al paese bisogna investire e non gestire.