SIM Carabinieri è la prima sigla sindacale per i militari a seguito della sentenza della Corte Costituzionale che ha sancito il non divieto di riunirsi in associazioni ad indirizzo sindacale tra militari. Domani è il giorno della Costituente dell'associazione ad indirizzo sindacale a nome Sindacato Italiano Militari Carabinieri.
In queste ore le agenzie stanno battendo notizie e dichiarazioni che annunciano la nascita del primo sindacato dei carabinieri che domani 2 febbraio avrà la sua costituente a Roma. Le agenzie hanno già annunciato che il Segretario Generale sarà il Brigadiere Capo Serpi Antonello, effettivo al 13' Reggimento Carabinieri "friuli venezia giulia" a Gorizia. Il Presidente sarà "Ultimo", il "capitano ultimo". Un ufficiale che ha una sua storia nell'Arma dei Carabinieri e che domani rivestirà la carica del Presidente della prima associazione ad indirizzo sindacale dell'Arma dei Carabinieri. Dopo aver visto la foto che ha sancito il momento dell'autorizzazione a seguito della richiesta di assenso tra il Ministro della Difesa e l'avvocato Giorgio Carta, ex ufficiale dell'arma in congedo e legale dell'associazione SIM Sindacato Italiano Militari Carabinieri, domani vedremo la foto di rito della costituente e del taglio del nastro della prima associazione ad indirizzo sindacale dell'Arma dei Carabinieri. In questi giorni sono arrivati i comunicati stampa delle varie sigle sindacali che esprimono il proprio apprezzamento per la nascita della nuova realtà associativo-sindcale per i militari. Un momento particolare questo di inizio 2019 dove assistiamo alle agenzie che riprendono ed esaltano il momento storico sull'associazionismo a fronte di comunicati stampa del CoCeR Carabinieri non ripresi dove si dichiarava che un Governo non ha fatto alcun investimento sulla sicurezza lasciando la carenza organica ad alimentare il disagio dei carabinieri, tagli sui bilanci delle spese per la sicurezza e mettendo tra le mani del carabiniere 20 euro mensili per il rinnovo contrattuale del triennio 2019-2021. Poi si dichiara che i militari preferiscono il sindacato piuttosto che l'aumento di stipendio. Se le norme con le quali si chiede l'assenso per l'autorizzazione al riconoscimento dell'associazione ad indirizzo sindacale fossero quelle di un reale sindacato e non quelle della rappresentanza militare adeguate ad uno statuto di opportuità, sarei stato felice, molto felice. Si, perchè nel giorno della costituente avrei da subito dichiarato che il Ministro della Difesa, i Ministro del Governo, Il Governo si faccia carico di dare dignità ai carabinieri con aumenti stipendiali degni di un operatore di ordine e sicurezza pubblica che ogni giorno, in nome e per conto dello Stato Italiano, svolge un ruolo responsabile mettendo la propria vita a disposizione di un intervento di sicurezza per il cittadino, per le comunità del nostro bel paese. Guardo con rispetto all'entusiasmo intorno a questo primo evento importante per la realtà associativa ad indirizzo sindacale, ed è con amarezza che prendo atto che è un cambiarsi il vestito per combattere la stessa battaglia di sempre dove, per la rappresentatività del carabiniere e per la sua tutela, si sono sempre auspicati interventi normativa che diano poteri funzionali e rappresentativi con un reale ruolo negoziale a chi deve rappresentare il carabiniere da carabiniere. Quanto è importante la stampa, la comunicazione e la sua gestione con i suoi effetti. Ma oggi voglio fermare il mio puro realismo di sempre e voglio guardare a questo momento auspicando che non sia oramai il solito "inganno seriale", visto e rivisto negli anni. No, questa sembra proprio essere realtà di una nuova era sociale nella rappresentatività del personale. All'avvocato Giorgio Carta, a "Ultimo", ad Antonello Serpi, a Luigi Avveduto e agli altri componenti della costituente della prima associazione ad indirizzo sindacale dell'Arma dei Carabinieri vanno i complimenti e l'augurio di fare bene in questo ruolo da precursori a cui và riconosciuto il merito di trovarsi oggi li' ai nastri di partenza. Buon lavoro e l'augurio di non perdere di vista la rappresentatività del personale, di quella parte sociale dei militari che soffre nel disagio in cui, i Governi che si susseguono, lasciano il carabiniere ad occuparsi di ordine e sicurezza nelle peggiori condizioni in cui un uomo dello Stato, al servizio dello Stato, debba adoperarsi per dare un servizio di sicurezza. Buon lavoro a SIM e arrivederci presto in questo nuovo contesto sociale dove la voce del personale dovrà avere sempre piu' ascolto da parte di chi Governa questo paese e che lo si faccia con norme che rispecchino con dignità chi deve occuparsi della rappresentatività e della tutela del personale.