POLITICA CONTRO RAPPRESENTATIVITA'. PROPRIO DA CHI HA GRIDATO ALLA DEMOCRAZIA OGGI ASSUME COMPORTAMENTI CONTRASTANTI. NOI ...ALLA RICERCA DI INTERLOCUTORI POLITICI

Una politica che impone, confonde, offende e che è ben lontana dai principi democratici. Posta in essere proprio da chi lanciava allarmismi sociali contro posizioni di Governo e gridavano alla democrazia. Noi, oggi assistiamo a procedure e metodi che ci mettono alla ricerca disperata di adeguati interlocutori politici in nostro aiuto.

Quale politica oggi puo' ascoltare i carabinieri ? Dopo averci dato solo 20 euro di aumento stipendiale per il triennio 2019-2021, oggi si stanno adoperando per dare una legge inadeguata per regolamentare le nuove associazioni ad indirizzo sindacale, da loro chiamate "sindacati".  Hanno spostato l'attenzione su questo tema e hanno subito alzato il livello di confusione autorizzando associazioni senza una legge e alimentando la corsa all'associazionismo tra militari orfano di regolamenti e di procedure funzionali-organizzative. Ancor piu' grave è la chiara intenzione di non dare nessuna nuova competenza e nessun ruolo funzionale che possa assomigliare ad un sindacato. In aggiunta a tutto questo si divertono a sbeffeggiare e ironizzare l'organismo rappresentativo della rappresentanza militare per alimentare la "guerriglia sociale" avviata tra chi si veste da sindacalista virtuale e chi rappresenta i carabinieri con mandato elettivo. Ma tutto questo serve a continuare a prendere in giro i carabinieri e questo, da delegato e loro rappresentante non è accettabile. Non so' se loro, come parlamentari, potrebbero consentirci di fare quello che loro poco piu' di un anno fà facevano per reclamare trasparenza, rispetto e democrazia. No, da carabiniere ho una dignità e un ruolo di responsabilità al servizio dello Stato. Non posso andare sui tetti del parlamento nè posso bloccare la porta d'ingresso del parlamento. Di fatto, come carabiniere, sono in servizio per garantire l'ordine e la sicurezza della struttura dello Stato. Onorevoli, senatori, dirigenti di partito, sottosegretari  di Ministro... momenti di amarezza e di sconforto nel prendere atto di comportamenti irripetibili e non certo adeguati a ruoli istituzionali. Abbiamo bisogno di interlocutori politici che possano avere capacità di ascolto e di poter essere riferimento delle aspettative di chi serve lo Stato garantendo ordine e sicurezza al nostro paese. Stanno creando le basi per minare i nostri equilibri interni che fanno della nostra istituzione un riferimento per chi ne fà parte da carabiniere e per chi da cittadino ne ha riferimento per il ruolo sociale. Navighiamo in uno stato confusionale dove qualcuno è convinto che siano stati istituiti i sindacati. Nella linea gerarchica si cerca di capire cosa si debba fare e come relazionarsi con queste figure virtuali senza regole. Sedicenti sindacalisti autonominatisi riferimenti di zona non riescono a spiegare cosa sia cambiato da rappresentanza militare a associazione tra militari riconosciuta ma per dire qualcosa parlano male della rappresentanza e dei delegati divertendosi a porre in essere attività delatorie senza alcun riscontro oggettivo. Ora la IV commisione difesa che ha ascoltato i delegati CoCeR Interforze del comparto difesa e comparto sicurezza, in settimana ascolterà la dirigenza delle associazioni ad indirizzo sindacale autorizzate dal Ministro della Difesa. Oltre ai ringraziamenti di opportunità spero siano in grado di rappresentare la necessità di avere una legge seria che identifichi la parola rappresentatività sindacale e spero non accettino, per opportunità, di far passare quanto sinora presentato nei disegni di legge ben lontani da una dignità di rappresentatività dei carabinieri che debba essere chiamata...sindacato. I regolamenti sono gli stessi e non li vogliono cambiare. Le competenze non sono state cambiate. Nessun ruolo negoziale. Speriamo che questi concetti emergeranno nell'audizione informale che la IV commisione ha deciso di fare per le associazioni autorizzate. In questo momento avevrto solo un senso di preoccupazione dove, guardando lontano, il disagio del carabiniere non avrà piu' risposte, ma sarà solo un argomento per propagandare prodotti e "reclutamento" per unioni travestite da tutela di diritti. Potenziali aziende economico-sociali che, dopo aver costruito consensi, dovranno unire i loro interessi per poter avere un probabile ascolto che non sarà connesso direttamente a risposte certe. Ad oggi, con i dati di fatto, solo questo puo' essere il futuro della rappresentatività dei carabinieri e della tutela dei loro diritti. Chi puo' venirci in aiuto ? Quale interlocutore politico con coerenza e competenza puo' riportare un equilibrio su questi temi delicati che segneranno la storia della tutela dei diritti dei carabinieri ? Quale politica puo' avere interesse a tutelarci in questo momento dominato da strategie che hanno seminato e seminano disorientamento e confusione ? Intanto il carabiniere continua a soffrire nel disagio quotidiano nello svolgere il servizio giornaliero in carenza organica nei reparti, senza potersi organizzare la propria vita privata e familiare, senza avere il diritto di sapere come sarà programmata la sua settimana di lavoro, non potendo dire alla propria famiglia cosa farà il giorno dopo, non potendo sapere quando farà il giorno di riposo, non potendo programmare la propria licenza, non potendo avere la possibilità di essere trasferito vicino ai propri affetti cari e ridurre il deficit economico familiare fatto di mutui, spese, tasse, affitti e la totale assenza di poter programmare una vita piu' agiata perchè il carabiniere non potrà mai permetterselo. Ma non interessa a nessun politico. Specie in questo momento dove equilibri anomali e convivenze impensabili rendono tutti impegnati a ben altri interessi.  Almeno abbiamo suggerito qualche contenuto a chi, improvvisato sindacalista sedicente, potrà avere argomenti e portare qualche riflessione a quella parte governativa che vorrà ascolte questi nuovi interlocutori che dovrà  propagandare come conquista smarcando un flag su una casella vuota, senza nuove regole, senza garanzie della tutela di diritti. Cercasi interlocutori di Governo che abbiano competenze e sentano la responsabilità di impegnarsi seriamente per la tutela dei carabinieri.