Giovedi scorso alla sala diaz di Palazzo Esercito l'incontro tra il Ministro della Difesa e il Co.Ce.R. Interforze. Tra vedo non vedo e risposte convinte ma non cosi' reali, un incontro animato da espressioni di disagio e alternato a soddisfazione per cio' che sarà ma che in realtà non lo sarà mai. Armonia Politica...per reali e concrete risposte
Il Ministro della Difesa Elisabetta Trenta non teme il confronto ed è presente. Si, vero. Il Ministro della Difesa aggiorna personalmente il Co.Ce.R. Interforze e risponde alle domande e le perplessità dei delegati del Co.Ce.R. Interforze. Si, vero. Il Ministro della Difesa sostiene che siano stati fatti gli sforzi possibili in materia di stanziamento economico per il contratto di lavoro 2019-2021. Il Ministro della Difesa su richiesta del Co.Ce.R. Interforze ha fatto aprire tavoli tecnici a livello Stato Maggiore Difesa con il Co.Ce.R. Interforze sui temi d'interesse del personale da sviluppare e da portare all'attenzione del Ministro stesso. Il Ministro della Difesa è anche una realtà social e comunica anche con lo stesso linguaggio che è al centro della comunicazione della nostra società. Con lo stesso strumento risponde alle singole richieste del personale del comparto difesa e specifica che non puo' occuparsi di singoli casi ma che deve occuparsi di interessi collettivi. Tutto molto interessante e su tutto questo bisogna dare merito a tutte le attività e iniziative poste in essere con onestà intellettuale e impegno isituzionale. Ma, se il viaggio non è in direzione pianeta Luna ma è, invece, un viaggio intorno al nostro pianeta Terra, dentro quella dimensione degli uomini e donne in divisa sotto al dicastero del Ministero della Difesa, allora la realtà è ben diversa, sostanzialmente..un altra triste realtà. Giovedi i delegati Co.Ce.R. Interforze hanno rappresentato diverse criticità e la stessa Signora Ministro ha risposto, per lo piu' delle volte...ha provato a rispondere. Gli è stato detto che i carabinieri chiedono come mai sono sole 20 euro mensili di aumento stipendiale per il triennio 2019-2021 a fronte del vecchio Governo Renzi che ha corrisposto poco piu' del doppio con le "inaccettabili" 40 euro di aumento per lo scorso triennio. Alla replica del Ministro che sostiene che il vecchio Governo ha preso molti soldi mettendo in difficoltà le scelte attuali. Al Ministro è stato ribadito che i carabinieri sono seriamente preoccupati per la manovra di stabilità per il 2020 che non lascia sperare a ulteriori stanziamenti per stipendio, indennità accessorie, correttivi del riordino, nuovo riordino annunciato, stanziamenti per equipaggiamenti. Seriamente preoccupati per ulteriori tagli che aggraveranno ulteriormente i fondi dei bilanci di spesa, stanziamenti per arruolamenti. Carabinieri preoccupati seriamente per stanziamenti che non ci saranno per ridurre la forte sofferenza della carenza degli organici, preoccupati per interventi per ridurre la pressione fiscale e dare un respiro nelle criticità economiche delle famiglie dei carabinieri che non vivono con adeguata dignità, lontani dagli affetti cari e senza speranze per "ricongiungersi". Preoccupati per interventi economici che non ci saranno per poter aprire a seri programmi di Governo sulla previdenza complementare che resta un nulla di fatto al fronte del drammatico sistema contributivo di calcolo della pensione che porta ad avere poco piu' di 1.000 euro di pensione per tutti i carabinieri arruolati dal 1996 in poi. Preoccupati per i livelli di stress che sono una miscela delle criticità delle nostre organizzazioni con comandanti non piu' preparati alla gestione risorse umane e, talvolta, non piu' adeguati a trasmettere indirizzo ed esempio. Il tema delicato dei suicidi che viene affrontato da un tavolo tecnico a livello Stato Maggiore Difesa e che produce un file in formato pdf che sarà la "prevenzione" per il personale. Peccato che nello studio non ci sia il personale della base o che rappresenta la base che in realtà soffre stipendi bassi, disagi degli organici, rapporti gerarchici non funzionali, responsabilità operative e non meramente amministrative e gestionali. Ma tutto questo, forse, per il Signor Ministro sarà risolvibile con le realtà associative ad indirizzo sindacale, chiamate per propaganda politica "sindacati". Mi piacerebbe chiedere interventi di defiscalizzazione per i colleghi che andranno coinvolti nella realtà associativa per potergli far ammortizzare meglio le 100 euro annue della quota associativa, un modo per agevolare la nuova cultura di doversi pagare la tutela dei propri diritti e dell'assistenza nel contesto della vita da carabiniere. Tutela dei propri diritti che comunque non prevede nessuna nuova competenza rispetto alla rappresentanza militare, nè nuove regole che posano far sperare a qualcosa di realmente simile alla realtà sindacale o a qualcosa di adatto al nostro status giuridico ma che non perda di vista la reale tutela del personale. Ma il Ministro della Difesa dice le stesse cose che ho sostenuto nell'audizione del Co.Ce.R. in IV commisione difesa, sostiene che invece di guardare al modello Polizia di Stato, possa essere un occasione per creare qualcosa di originale e piu' aderente al nostro contesto di militari. Peccato che dal punto di vista della politica questa considerazione non è minimamente presa in esame. Quindi da un aparte il Ministro sostiene un atesi e dall'altra, quella della politica di Governa, la stessa, c'è in pratica un a tesi molto ma molto diversa. Lo stesso Ministro della Difesa ha sostenuto che le associazioni autorizzate non pososno esercitare sino a quando non ci sarà la legge approvata. Le associazioni autorizzate si appellano al diritto sindacale, delegati parlano di incompatibilità mentre preparano lo stesso pecorso associativo, I vertici delle amministrazioni della Difesa non sono cosi' in linea con l'auspicio del Ministro e nell'espressione dei pareri formali e informali, sono ben lontani dalle aspettative del personale di poter avere una realtà associativa ad indirizzo sindacale che possa fare concreta tutelare il personale. Sembra che la confusione politica di Governo abbia creato una dimensione anomala dove Vertici, Stati Maggiori, delegati e personale del compaeto difesa e sicurezza del dicastero Difesa non abbiano piu' chiara la direzione nel quale proseguire il cammino che ha garantito al nostro paese una storia fatta di identità, dignità, difesa e sicurezza. Armonia politica...quella che chiediamo per riportare dignità, ordine e regole che appartiene allo status di un militare, allo status di un carabiniere, riferimento la servizio del paese.
( IN ALLEGATO IN PDF IL DOCUMENTO APPROVATO A MAGGIORANZA DEL CO.CE.R. INTERFORZE NELLA RIUNIONE MATTUTINA DEL CONSIGLIO CENTRALE TENUTOSI IL 14 MARZO 2019, PRIMA DELL'INCONTRO POMERIDIANO CON IL MINISTRO DELLA DIFESA )