E' incredibile, ma vero. Una comunicazione fatta d'incantesimi e strategie che confondono e spostano le reali attenzioni sugli operatori di ordine e sicurezza pubblica. Riescono a non darci nulla, programmano tagli nella prossima manovra di stabilità e riescono a convincerci che siamo noi il problema e che loro ci vogliono bene
Una comunicazione che incanta. Sposta l'attenzione. Dichiarazioni fatte solo sui social che ci mettono l'uno contro l'altro all'interno del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico. Ministeri e Ministri che viaggiano su binari diversi ma per scelta strategica. L'uno parla con le sigle sindacali e l'altro con le rappresentanze militari e con i fantasmi della rappresentatività autonominatisi a capo di identità associative che non hanno regole e non sanno nemmeno cosa possono fare. Ma intanto anche le agenzie di stampa vanno in confusione e riprendono dichiarazioni di chi parla per conto di qualche decina di persone "consapevoli". Oggi ti trovi anche a dover rappresentare i carabinieri tra chi è vestito da delegato ma in realtà si nasconde sotto i panni di una realtà associativa identificata in un quadro politico ben definito e dichiarato. ma tutto questo è l'arte della comunicazione di questo governo che riesce a non darti nulla ma a farti restare soddisfatto e fiducioso. Da carabiniere, scevro da dinamiche politicizzate, nel rappresentare i carabinieri e immune da incantesimi politico-governativi, devo poter dire che mi piacerebbe poter usare una parola ben precisa. Ho partecipato agli incontri con il Presidente Conte, con il Ministro della Difesa, con i vertici dello Stato Maggiore Difesa e aver completato quell'analisi su cui lavoro da tempo sulle esigenze dei carabinieri, sulle esigenze di chi si occupa in concreto di sicurezza sul territorio nazionale. Ecco cosa viene fuori in concreto per i carabinieri. Intanto, per sopravvenute ulteriori strategie, non sono state convocate le parti sociali per il rinnovo contrattuale entro il 30 giugno di questo 2019 per procedere alla fase di cocnertazione del triennio 2019-2021. Questo ha comportato che i 210 milioni di euro a regime serviranno solo per il Premio produzione di quest'anno, FESI 2019 da fruire nel 2020. Potremmo solo procedere a interventi normativi che non debbano avere incidenza economica. I delegati Co.Ce.R. Interforze hanno chiesto ancora una volta l'apertura del tavolo di concertazione con le sigle sindacali e le rappresentanze militari presso la Funzione Pubblica. Ma il Ministro del Governo, Ministro della Difesa, ci fà sapere che anche Lei lo ha chiesto. Ma è un Ministro del Governo, a chi lo avrebbe chiesto ? Quindi c'è qualcuno che decide contro la volontà dei Ministri. Che storia contemporanea affascinante. Per il contratto, nonostante siamo in pieno studio della prossima manovra di stabilità è una strategia non aprire per far si che tu non possa chiedere ufficialmente ulteriori fondi per il contratto. Ad oggi ci sono somme che possono darci solo 20 euro di aumento stipendiale pro-capite, la metà di quello che ci ha dato il Governo precedente, da noi fortemente criticato nonostante il miliardo di euro e piu' dato per il riordino dei ruoli e per i correttivi. quindi contratto di lavoro con vacanza contrattuale per il 2019 e 2020. Poi dovremo attendere la manovra di stabilità del 2020 per il 2021 che stanzierà gi stessi soldi che ci ha dato poi il vecchio governo. intanto abbiamo chiesto la convocazione in Funzione Pubblica per aprire la concertazioni e il dialogo formale con le parti sociali deputate a discutere le aspettative del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico. Ma la corsa ora è ai correttivi e di trovare una soluzione con i fondi che ha previsto lo scorso governo. nei correttivi al riordino ci sono due fronti cosi' diversi tra loro e ognuno viaggia in una direzione diversa totalmente. Non a caso i due fronti sono Ministero Interni e Ministero Difesa. Da una parte, tra le varie ipotesi di impiego dei fondi disponibili, si vuole promuovere sul campo oltre 3000 assistenti capo nel ruolo sovrintendenti e poi fare interventi sulla carriera diriganziale. Dall'altra ci si prova a poter fare valutazioni d'intervento che possano tener conto di una ripartizione dei fondi per categorie e dare risposte ad una parte delle criticità da sanare per tutte le categorie. Si valuta di intervenire sull'anticipazione del raggiungimento del grado apicale e anche se percorribile qualche altro anno da guadagnare nel grado per i mediamente giovani. Si valutano anche interventi che possano sanare alcune criticità stipendiali della categoria di base. Ma siamo in pieno percorso di valutazione e confronto accesso tra i due ministeri. Il tavolo tecnico che dovrà poi tirare fuori una proposta unificata è quello Interministeriale. Da qui poi il passaggio al MEF che darà la reale percorribilità in relazione ai fondi dedicati all'intervento dei correttivi al riordino. Ma questo poi lo vedremo man mano che le cose diventeranno piu' definite. Per ora dire cosa si farà è solo un elemento di ulteriore confuzione in linea di quello che fà la politica di Governo. Io, da non politicizzato, fors eriesco ad avere un quadro piu' libero e sempre fermo su quello che è il ruolo del carabiniere e le esigenze di tutti i colleghi in divisa nera a bande rosse. Proprio per questo mi piacerebbe intervenire pubblicamente in una discussione parlamentare e poter dire... " diffido questo Governo a usare la parola sicurezza. La totale assenza di stanziamenti sul ripianare la carenza organica, stanziare adeguamenti stipendiali, stanziare pagamenti delle ore di lavoro straordinario per evitare il nostro lavoro non pagato, interventi sulle nostre pensioni che ci fanno vedere solo condizioni di povertà dopo anni al servizio del paese. Diffido il Governo a usare la parola sicurezza ora e nelle campagne mediaticche di gradimento. Dite voi agli italiani che la sicurezza sarà sempre piu' calante a fronte della crescita della criminalità. Dite voi agli italiani che far mancare quasi 10.000 carabinieri negli organici, significa far mancare i servizi di ordine e sicurezza pubblica in quel 70% del paese dove i carabinieri costituiscono l'unica forza di polizia sul territorio. Diteglielo voi... che parlate di sicurezza senza sapere davvero cosa sia fare interventi per la sicurezza degli italiane, delle comunità del nostro bel paese. " Non lo diranno mai, no, non lo diranno. Perchè la comunicazione oggi è un protocollo fatto di scenografia e illusioni che è ben lontana dal dire le cose come stanno realmente. Si, sbaglio a parlare cosi', ma non è colpa mia. Sono un carabiniere e devo dire sempre la verità e dire le cose come stanno. Ancor piu' difficile è rappresentare i carabinieri senza essere sindacalista, associato, potenziale associato, identificato con questa o quell'altra parte politica. Si ancor piu' difficile parlare senza colori. Ma in realtà i colori io ce li ho, quelli della divisa che indosso tutti i giorni, sono quelli del tricolore in cui mi identifico per l'appartenenza al mio paese. E' per il mio paese che con responsabilità e senso del dovere, da operatore, mi occupo di ordine e sicurezza pubblica.