E' ASSOLUTAMENTE INCREDIBILE. LA SICUREZZA NON E' DELLA POLITICA DI QUESTO PAESE. TAGLI PRIMA DELLA MANOVRA, TAGLI NELLA MANOVRA DI STABILITA', NESSUNA RISORSA PER IL COMPARTO DIFESA E SICUREZZA

E' un momento di sbandamento per sindacati e rappresentanza militare. In un momento delicato per il paese si deve per forza guardare ai bilanci mentre la sicurezza perde valore, uomini, risorse e funzionalità. Un paese senza sicurezza non puo' nè essere stabile ne fare nessun passo di crescita verso il futuro. Inaccettabile.

No, non è un brutto sogno. Questa è la realtà per chi ha scelto di gestire questo paese con politiche di governo che vengono incollate all'occasione pur di portare avanti quelle che erano promesse per una sola parte politica ai suoi elettori. Le rappresentanze militari del CoCeR Interforze sono in fermento e hanno espresso pieno dissenso a queste scelte di Governo che ha già tagliato oltre 100 milioni di euro prima della manovra di stabilità e nella manovra, per ben giustificare i risparmi della la politica di governo, previsti altri tagli sul bilancio della difesa e sulla sicurezza del paese. le tre forze armate soffrono una gestione dei bilanci non piu' sostenibile. I nostri bilanci che ancora dovranno avere tagli sulla gestione non potranno dare esito al rinnovo equipaggiamenti e alla funzionalità della nostra istituzione. Cosi' per le altre forze di polizia. Sui correttivi del riordino delle carriere con braccio di ferro si sono portati ad avere quelli che erano i previsti 119 milioni di euro. Cifra alla quale il presidente Conte, avanti al CoCeR Interforze, prospetto' un incremento di ulteriori duecento milioni di euro. Impegno non mantenuto, forse mai potenzialmente percorribile. Sul contratto di lavoro ci sono 20 euro procapite da trattare. I sindacati di polizia si impegnano a fare fronte comune e trovano anche confusione nel non comprendere quali siano le rappresentanze del comparto difesa e quali i rappresentanti senza alcuna funzionalità rappresentativa. Non c'è piu' un orientamento perchè non c'è piu' l'interlocutore politico. Questo paese vive i momenti del nostro sacrificio con la vita come un momento che puo' accadere ma non come una necessità di dare sicurezza a chi opera e a chi deve essere protetto, come il cittadino italiano. Non metterci in condizione di poter svolgere il nostro ruolo sociale e di ordine e sicurezza significa far mancare sicurezza al paese. Si sposta l'attenzione sul taglio dell'iva e si taglia invece tutto il resto. Oggi la sicurezza non si puo' piu' usare come un bilancio come altri, ma bensi' un taglio sulla garanzia di poter vivere una condizione sociale piu' adeguata, piu' consona ad un cittadino italiano. Noi, carabinieri, come tutte le forze di polizia non abbiamo piu' motivazione, temiamo per la nostra sicurezza, non siamo in condizione di avere strumenti adeguati per evitare il contatto, per evitare aggressioni, per evitare insulti, per evitare di trovarci a attestare i reati acacduti piuttosto che prevenire i reati, il nostro compito primario. Il Governo taglia sulla sicurezza dei cittadini italiani, sulla sicurezza del paese. Questo noi cittadini italiani lo dobbiamo sapere e noi carabinieri, rappresentanti di carabinieri, dobbiamo avere il coraggio di doverlo dire.