LA STAZIONE CARABINIERI. IL GRUPPO DI LAVORO DEL CO.CE.R. CARABINIERI CON LA RAPPRESENTANZA DELL'INTERREGIONALE DEL VITTORIO VENETO. INIZIO DI UN ATTENTA ANALISI SULLE CRITICITA' DELLA STAZIONE CARABINIERI. IL PRIMO PASSO DI UN BEL LAVORO.

Il 13 e 14 febbraio a Roma, al Co.Ce.R. Carabinieri, il primo incontro con le delegazioni dei Consigli di Base dell'Interregionale del Vittorio Veneto. I Co.Ba.R. del Nord est a confronto nel gruppo di lavoro con il CoCeR sulla Stazione Carabinieri ed un attenta analisi sulle dinamiche su cui porre in essere interventi migliorativi per affrontare le criticità di tutti i giorni.

Il Gruppo di lavoro dei delegati dell'Interregionale Vittorio Venetosono partiti dalle premesse per un attenta analisi delle problematiche e delle criticità delle Stazioni Carabinieri. " La Stazione Carabinieri è considerata l’unità operativa elementare dell’Arma, da sempre punto di riferimento del cittadino ed in tantissime realtà anche conforto sociale delle problematiche del territorio. Tuttavia, da diverso tempo, si assiste ad un lento processo di svilimento delle Stazioni, dovuto a molteplicità di ragioni che inevitabilmente si ripercuotono sul generale benessere del personale che vi presta servizio. In tale sforzo sono di conforto le parole del Comandate Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Leonardo Gallitelli, che da sempre e in tutte le occasioni pubbliche ha dichiarato di voler mettere le Stazioni nelle condizioni di meglio esercitare quanto sopra richiamato. Ed è proprio in questo contesto che si inquadra il presente gruppo di lavoro. Un punto di partenza che non vuole essere sterile critica o fredda disamina di problematiche, ma fattiva e seria collaborazione, come ormai consolidata consuetudine di questa Rappresentanza". Si parte subito dall'analizzare la situazione degli organici: "Razionalizzazione e ridistribuzione dei Comandi Stazione in relazione ai parametri attuali, quali l’informatizzazione, vie di comunicazione, mobilità dell’utenza, presenza di altra Forza di Polizia, superando il concetto storico, associato ad esigenze e attività connesse alla mobilitazione, l’aspetto campanilistico e politico, che voleva la  presenza della Stazione in ogni -dove-. Inoltre, blocco immediato dell’istituzione di  nuovi Comandi di Stazione, accettando solo  la costruzione di nuovi edifici, in luogo di quelle strutture che non riuniscono quei parametri di funzionalità e sicurezza, tenendo in considerazione eventuali richieste in tal senso che potrebbero pervenire da altre Amministrazioni Comunali contermini, ovvero comprese nella giurisdizione del Comando per il quale si vorrà proporre l’eventuale trasferimento.  Rivisitazione degli organici in modo tale che la Stazione debba esercitare l’effettivo controllo del territorio come previsto dall’art 173 del C.O.M., nell’arco delle 24 ore ed in piena autonomia, come previsto tra l’altro dal nr. 47 del R.G.A.  non sempre rispettato, senza trascurare i cosiddetti servizi di specialità (es. Squadra Soccorso Alpino, Specializzati Sciatori etc.);  garantire al personale la normale fruizione dei “propri diritti” quali riposi, licenze, permessi, istituti finalizzati al recupero delle energie psicofisiche.  Verificare se esiste la possibilità di istituire corsi per Sovrintendenti a livello di Comando Legione, in modo tale che ogni anno vengano promossi un numero di Vicebrigadieri nella misura tale da consentire la loro destinazione, a quelle Stazioni deficitarie nello specifico ruolo d’impiego, non escludendo in quelle realtà dove la figura del Maresciallo addetto sia assente, di poterla ripianare anche con  quella del Vicebrigadiere, tale da consentirgli  di assumere il Comando interinale, e qualora ve ne sia la possibilità l’assegnazione dell’ alloggio di servizio.   Atteso il particolare momento storico che il Paese sta attraversando, si propone di valutare che il reintegro del personale mancante presso le Stazioni interessate, da individuare per caratteristiche di impegno operativo, estensione territoriale e numero di abitanti,  possa essere recuperato, ad esempio, dalla soppressione di Grandi Unità, ovvero attraverso l’accorpamento/soppressione di quelle Stazioni a minore impegno operativo, accertato sulla base di inconfutabili  riscontri statistici.  Riconsiderare l’organico delle Stazioni capoluogo (sede di Compagnia distaccata) di almeno 17 unità, considerato il particolare onere di gestione burocratica e di impiego, rispetto alle Stazioni distaccate". L'analisi ha avuto poi un punto fermo sulla burocrazia e sull'attività d'ufficio. "Nonostante nel tempo il Comando Generale abbia più volte richiamato di non gravare sulle Stazioni, per quanto attiene la richiesta di dati, particolare tra l’altro riportato dall’Istruzione sul Carteggio (evitare di richiedere risposte negative o assicurate), nella pratica quotidiana quanto sopra viene disatteso.Pertanto si propone di eliminare tutte quelle richieste in contrasto a quanto sopra, e non da ultimo quelle pratiche periodiche i cui dati di riscontro trovano immediata acquisizione dalla semplice  consultazione delle corrispondenti Banche Dati.  Rivedere la periodicità della visita alla Stazione da quadrimestrale a semestrale. Come sopra richiamato gli attuali sistemi informatizzati consentono al Comandante di Compagnia e, conseguentemente, ai restanti sovraordinati di poter monitorare, in remoto, l’attività del Reparto sia per quanto attiene la consultazione del Memoriale (servizi del giorno, modalità di impiego del personale) che dell’Attività Operativa. "  Sviluppi e confronto anche sull' orario di apertura e l'impiego. "Per poter eseguire una maggiore proiezione esterna, si rende necessaria la diminuzione dell’orario di apertura delle Stazioni, rimodulandola sull’ effettivo afflusso delle persone, caratteristiche del territorio ed impegno operativo, compreso l’orario di apertura nei giorni festivi, ad esempio solo la mattina, in considerazione dei parametri sopra accennati. La richiamata proiezione esterna, oltre ad assicurare un servizio di prossimità, non esclude il contatto immediato con l’utenza che si dovesse presentare al Comando Stazione in quel momento chiuso al pubblico.Valutare di attuare l’orario di lavoro distribuito su cinque giorni. Tale proposta consentirebbe di incrementare la proiezione sul territorio con criteri di flessibilità, senza tralasciare quelle particolari criticità che saranno oggetto di particolare attenzione a seconda delle singole realtà territoriali, oltre a costituire incentivo per quel personale, che in servizio presso quei Reparti dove tale orario è da anni in vigore, avanzi richiesta di impiego presso un Comando Stazione prossimo al luogo di residenza. L’eventuale adozione di tale orario, ovviamente al termine di un adeguato periodo di sperimentazione, darebbe la possibilità ai militari interessati di poter fruire di un ulteriore giorno di riposo a favore del recupero delle energie psicofisiche".  Spazio anche all'aspetto della mensa obbligatoria di servizio. "Valutare l’abolizione dei punti di cottura presso le Stazioni Urbane e Distaccate, con l’assegnazione ai militari impiegati ininterrottamente dalle ore 12.00 alle  15.00 (1° ordinario) e dalle ore 18.00 alle 21.00 (2° secondo ordinario), di un buono pasto del valore paritetico a quello concesso ai restanti dipendenti della Pubblica Amministrazione. Mantenere le M.O.S. con servizio di catering completo a livello di Comando Compagnia."  Vestiario ed equipaggiamento. "L’attuale uniforme indossata dai militari impiegati nei servizi esterni, risulta essere non dinamica ed adatta al servizio svolto. Indossare giubba, bandoliera, cinturone con spallaccio, giubbetto antiproiettile, scarpe basse con fondo scivoloso crea impaccio ai militari operanti. Si propone che durante i servizi preventivi automontati o appiedati, possa essere indossata la tuta da O.P. con l’aggiunta di inserti rifrangenti, con scarponcini leggeri di colore nero con fondo in gomma, che permetta ai militari di muoversi più rapidamente ed all’occorrenza di correre per bloccare malviventi. Si auspica anche l’approvvigionamento e la distribuzione di giubbetti antiproiettile più resistenti e leggeri e di dimensioni più piccole , che proteggano gli organi vitali e che possano essere indossati costantemente durante il servizio anche all’interno degli autoveicoli."  Addestramento. "         Le attività molteplici cui i militari addetti alle Stazioni sono tenuti a svolgere, richiedono un aggiornamento continuo con seminari adeguati alle varie attività esercitate, quali: rilievi di incidenti stradali con uso di fotocamera o telecamera digitale; primo intervento sul luogo del reato (incombenze obbligatorie a cui i militari che per primi giungono sul posto devono attenersi per preservare lo stato dei luoghi); tecniche di repertamento degli oggetti, delle sostanze e della armi rinvenute;  tecniche e operazioni da compiere per il riconoscimento di sostanze stupefacenti;  aggiornamento in materia di Codice Penale e di Procedura Penale, Leggi Speciali, Codice della Strada, mediante seminari di istruzione tenuti da magistrati o da dirigenti di Prefetture e Questure, a cui dovranno partecipare di volta in volta tutti i militari.  Agevolare l’operato dei militari mediante la redazione di stampati da pubblicare in  area intranet, standardizzati a livello nazionale mediante uno studio uniforme con la Procure della Repubblica, le Prefetture e le Questure.   Assicurare la distribuzione di prontuari aggiornati, in particolare quelli relativi al Codice della Strada: nella quotidianità accade che l’acquisto avvenga con il coinvolgimento di tutti i militari, non escludendo eventuali donazioni da parte di altre Forze di Polizia (leggi Polizia Locale).  A termine del resoconto del lavoro redatto dai delegati dell'Interregionale del Vittorio veneto, c'è il profilo d'impiego.  Concreta istituzione della figura di “Vicecomandante” della Stazione (per ispettori/sovrintendenti) e che tale incarico sia valutato con idoneo “premio” per l’avanzamento, in analogia a quanto avviene per il “Comandante di Stazione” (art.1324 comma 2 del COM).  Il servizio alla Stazione sia opportunamente “premiato” in sede di concorso per l’avanzamento al ruolo/nel ruolo di ispettore/sovrintendente. Abolizione di qualsivoglia restrizione per la destinazione/trasferimento del personale alle Stazioni, anche in deroga a quanto disposto dal nr. 393 R.G.A, atteso che per i militari in servizio al Reparto Operativo e Nucleo Operativo e Radiomobile, tale restrizione non è prevista (compreso il personale eventualmente idoneo in modo parziale, da “lasciare” al Reparto in sovraorganico). Obbligo dell’impiego alla Stazione di tutto il personale neo promosso del ruolo  Carabiniere e per i neo Ispettori/Sovrintendenti usciti dagli appositi corsi formativi  (in quest’ultimo caso gli interessati non potranno essere ammessi all’avanzamento senza il citato obbligatorio periodo di servizio, da non confondere con il “periodo di comando”). Adeguato supporto da parte dei Reparti Speciali, Aliquote Operative e Nuclei Investigativi nel caso di eventi che richiedano un immediato prosieguo dell’attività di indagine. A titolo di esempio nel caso di sopralluogo di furto in abitazione, qualora vengano rinvenute tracce ritenute di interesse, assicurare l’intervento di personale specializzato, e non, come spesso accade, lasciare all’iniziativa o improvvisazione dei militari in servizio alla Stazione il relativo repertamento, altrettanto per quanto attiene il fotosegnalamento di soggetti fermati per identificazione o nel corso di attività di indagine.

ESTRATTO dal resoconto  del gruppo di lavoro presso il Co.Ce.R. Carabinieri con la partecipazione della delegazione dei Co.Ba.R. dell'Interregionale Vittorio Veneto -  ( Co.Ba.R. “Veneto”  Mar. A.s.UPS D’ANNA Vincenzo e App.to sc. Antonio SUTTO ) -  ( Co.Ba.R. "Emilia Romagna” Luogotenente  BARBAROSSA Federico  e  App.to sc. VICH Attilio ) - ( Co.Ba.R. “Trentino Alto  Adige”  Luogotenente  Domenico CALABRO’ e Brig. Paolo BUCCHINI ) ( Co.Ba.R. "Friuli Venezia Giulia "   App.to Sc.  Lucio ACETO) -  con la partecipazione dei delegati Co.Ce.R. Lgt. TALLINI Amico e Aps SCHIRALLI Gaetano.