ECCO IL NUOVO SCUDO PROTETTIVO PER I CARABINIERI DELL'ARMA. QUALI I MIGLIORAMENTI E LE INNOVAZIONI SUL NUOVO SCUDO IN DOTAZIONE.

Già 14 paesi al mondo per le forze di polizia utilizzano questi scudi protettivi di ultima generazione per efficienza di protezione e funzionalità nei vari teatri operativi di ordine e sicurezza pubblica. Già in uso ai battaglioni mobili dell'Arma, analizziamoli insieme scoprendone le migliorie e l'efficienza.

Per i carabinieri impiegati in ordine pubblico ecco il nuovo scudo protettivo. Allo scopo di fronteggiare adeguatamente la minaccia proveniente dall’impiego dei reparti dell’arma nei sempre più complessi ed articolati servizi di Ordine Pubblico, il Comando Generale, a seguito di un’attenta e mirata attività di studio e ricerca per i materiali protettivi, ha apportato delle importanti implementazioni allo scudo da O.P.. Il nuovo scudo, pur essendo simile al precedente nelle dimensioni (mm. 925 x mm. 525) e nel peso (Kg. 4,230 circa) è stato progettato per resistere ad impatti ad alta energia, più significativi di quelli sostenibili dallo scudo fino ad ora in dotazione. L’evoluzione di questo particolare manufatto, rappresenta una tappa importante per l’adeguamento delle protezioni personali alle continue mutazioni dello scenario operativo. La peculiare caratteristica di questo nuovo scudo è rappresentata dalla protezione balistica V50 a oltre 240 m/s, che nello specifico servizio potrebbe realizzarsi con la completa protezione contro ad esempio le schegge causate dall’esplosione di una bomba molotov. Parallelamente, l’evoluzione del manufatto ha determinato anche una spiccata capacità di resistenza agli urti. I vecchi scudi (introdotti in servizio nel 2000), venivano sottoposti a determinate prove, oggi sicuramente migliorabili anche grazie al progresso tecnologico che nell’arco di quest’ultimo decennio ha consentito di progettare nuovi specifici prodotti. Si è passati da prove che prevedevano l’utilizzo di un proietto di gr. 250 a test che prevedono, ora, il lancio di oggetti multiformi (cubo, cono, cilindro, ecc.) in metallo, fino ad un peso di gr. 5.000 lanciati anche ad una velocità di 80 Km/h, per simulare nella maniera più realistica possibile, un’attacco sferrato con il lancio di sanpietrini, spranghe ed altri corpi contundenti. Infine, per quanto attiene ancora l’aspetto più squisitamente volto alla protezione del personale è stata incrementata la capacità di resistere alla fiamma ed ai solventi, per far fronte adeguatamente al lancio di oggetti e/o liquidi infiammabili e corrosivi. L’assenza di venature, infatti, sul policarbonato consente un’elevata flessibilità e conseguentemente un’elevatissima resistenza ad impatti ed urti. Il policarbonato utilizzato nel nuovo scudo è di tipo stampato (i precedenti scudi erano realizzati ad iniezione) ricoperto interamente di silicone trasparente ad alta resistenza che lo rende protettivo balisticamente e completamente ignifugo. L’aumento del 2% di peso pari a circa 80 gr. è da ritenersi marginale rispetto alle rinforzate caratteristiche di protezione offerte dallo scudo, atteso che il policarbonato ricoperto con silicone presente nel nuovo manufatto non subisce alterazioni conseguenti ad agenti atmosferici (cristallizzazione) come avveniva nella precedente versione. Altra innovazione è rappresentata dal sistema di appoggio e della maniglia che permette un totale assorbimento dell’urto e una tenuta aggiuntiva contro impatti ad alta intensità. Inoltre, il nuovo sistema di impugnatura è stato posizionato al centro dello scudo garantendo così una protezione reale e fattiva della superficie corporea. Lo spostamento verso l’alto accresce la possibilità di un bilanciamento migliore dello scudo limitandone la propensione al basculamento. Tale posizione dell’impugnatura orienta verso l’alto la superficie della copertura proteggendo in maniera più efficace le parti vitali del militare (collo, viso e parte alta del busto), mentre gli arti inferiori vengono protetti da manicotti aggiuntivi. La zona del collo, risultava infatti essere la parte del corpo meno protetta dalla precedente versione del manufatto. Ad oggi più di 14 paesi al mondo utilizzano questo tipo d’impugnatura.  Tra mille difficoltà di disponibilità economiche sui bilanci, l'Arma riesce sempre a districarsi non con poco impegno, a dare sempre risposte all'esigenza di sicurezza per i carabinieri nell'impiego nelle diverse realtà lavorative per dare adeguata efficienza e funzionalità al servizio istituzionale dei carabinieri dell'Arma.