
Ieri c'è stato il Consiglio dei Ministri, oggi ci si aspettava qualche buona notizia che proseguisse il percorso di fiducia intrapreso qualche mese fà proprio con lo stesso Ministro. Nulla di tutto cio'. Il Governo si interroga dove trovare le risorse e medita quale escamotage per continuare a non pagare gli "specifici" del comparto difesa e sicurezza.
Non ci sono state affermazioni importanti da partre del Ministro della Difesa. La sua espressione rimane quasi invariata, ma sono gli sprazzi di fiducia che negli scorsi incontri aveva dato modo di mettere alla vista dei rappresentanti del personale che è proprio scomparsa. Dal sottosegretario resta invariato il sorriso e l'aplomb, che è caratteristica della sua persona, che non è bastato a spegnere i fuochi che si sono andati man mano ad accendere. Il Ministro parte con un indicazione che è diretta a voler intervenire per sbloccare le promozioni con un decreto ad hoc nel mese di settembre. Qualcuno gli fà osservare che il personale non direttivo vuole ripristinato l'assegno funzionale che ammonta a 150 euro circa, piuttosto che qualche decina di euro per le promozioni. Diverso il discorso promozioni per altre categorie a cui gli si corrisponde importanti somme nel passaggio di grado. Qualcun altro gli ricorda al Ministro che è necessario non dividere promozioni da assegni di funzioni, perchè su entrambe bisogna lavorare per ridare dignità a tutti i carabinieri verso cui lo Stato è insolvente. Qualcuno ricorda al Ministro che non è disposto a perdere i suoi 200 euro che gli spettano e che porrà in essere ogni azione utile per tutelare i carabinieri nel fargli avere i soldi che gli spettano, pur evidenziando al Ministro che quando parla di specificità per i carabinieri significa sapere il turno del giorno dopo alle 18 ( non dignitoso ), dover litigare con il collega per il riposo settimanale perchè in tre in un reparto o in due grazie al blocco del turn over ( non dignitoso ).... non solo, ma se i soldi li dobbiamo trovare al nostro interno, come abbiamo preso i soldi per il riordino nel 2010 per pagare l'Una Tantum e non avere tagli sullo stipendio, ora, chiudiamo le caserme dove sono 5 in un comune non d'interesse di ordine e sicurezza pubblica e ricaviamo i soldi per gli stipendi dei carabinieri. Qualcuno gli ha detto..basta, non ci sto'. Qualcuno...invece, fornisce l'assit di aiuto, come se ne avesse bisogno, nel ripetere le parole che lo stesso Ministro aveva detto tre incontri orsono...creiamoci un programma di lavoro per darci degli orientamenti. Beh, qui forse si rischia di mettere in discussione l'organismo di rappresentanza, la rappresentatività e come un delegato arriva avanti ad un Ministro a parlare a nome dei carabinieri, con quale espressione rappresentativa. Non a caso si è parlato anche di riforma della rappresentanza militare..un motivo ci sarà. Ora davvero bisogna guardarsi intorno, capire chi vuole dare voce al personale che è sofferente sotto ogni aspetto e dare identità a tutti coloro che non percepiscono lo stipendio come è dovuto da uno Stato inadempiente, il cui Governo si interroga dove trovare i soldi. Forse è la volta buona che saranno i carabinieri a dire al Governo dove trovare i soldi per non continuare a vedere tagliate 200 euro dal proprio stipendio. Intanto a seguire un intervento scritto letto al Ministro.
" Sig. Ministro, non conosciamo i motivi di queste tante convocazioni che negli ultimi mesi abbiamo ricevuto per affrontare argomenti che riguardano il futuro delle Forze Armate. Convocazioni che hanno già abbondantemente superato almeno nel numero quelle degli ultimi quattro anni. Quello che resta invariato è il risultato. Ovvero si fa solo quello che decidono gli Stati Maggiori e non ciò che propongono le varie Rappresentanze Militari che probabilmente conoscono meglio – visto che le vivono – le problematiche economiche e di servizio del personale. Oggi quindi veniamo convocati per questo ennesimo pro forma e qualsiasi proposta o idea sarà come al solito CESTINATA. Nei giorni scorsi sig. Ministro, il vero problema di SMD non era il blocco del tetto salariale, quello riguarda i poveri mortali dei direttivi e non direttivi. Il non arrivare alla quarta settimana del mese per SMD è un NON PROBLEMA. Il vero dilemma o grande arcano di SMD ultimamente è stato il FAR INDOSSARE LA DIVISA AL COCER CARABINIERI durante questi incontri. Tanto è vero che in tre mesi abbiamo già ricevuto diverse letture sulle norme da adottare. Di contro però anche voi Governanti avete fatto tanto in questi cento giorni di Governo. Infatti proprio ieri sera auto punendoci siamo andati sul sito del Governo a leggere quanto di buono avete fatto. Non dico che avete superato il nostro amato SMD ma di sicuro siete sulla buona strada. IN CENTO GIORNI avete risolto con un disegno di legge i problemi di finanziamento dei partiti trovando due soluzioni di cui una con una contribuzione volontaria che SI SCARICA DALLE TASSE e l’altra con il due per mille facoltativo. Nonostante però il vecchio finanziamento pubblico viene abrogato dal prossimo anno, ci ritroveremo una fase transitoria che durerà tre anni ed avremo in definitiva non il finanziamento dei partiti ma il TRIPLICE FINANZIAMENTO e, ciliegina sulla torta poi gli concederemo a canone agevolato anche strutture statali e nel mentre le scuole, le caserme e gli ospedali cadono a pezzi. Nel contempo approvate un provvedimento per riprorogare il blocco ai dipendenti pubblici con esclusione dei magistrati che se la memoria non ci inganna, il loro trattamento economico si applica anche ai politici. Guarda alle volte il caso!!!! Fatti due conti, siamo giunti alla conclusione che i soldi del blocco del tetto salariale, sono più o meno gli stessi che servono per portare in essere il volere di Berlusconi e del PDL, ovvero abrogare l’IMU. Sa signor Ministro alcuni di noi hanno la prima casa e sono esenti, mentre le nostre mogli cointestatarie pagano al massimo 50 euro annui. Quindi crediamo che se un brigadiere o un appuntato potesse scegliere BARATTEREBBE volentieri l’imu con lo sblocco del tetto salariale che tra assegno di funzione ed aumento di grado regala allo Stato circa 2500 euro all’anno. Non crediamo sia giusto che il Governo continui con questa crociata ai danni del dipendente pubblico e più specificatamente contro le forze armate e di polizia. Sarebbe forse stato più giusto in questi tre anni passati bloccare oltre al tetto salariale anche il finanziamento pubblico dei partiti. Ed ancora più giusto sarebbe stato che il vostro insediamento risolvesse i problemi dell’Italia e non li prorogasse ulteriormente. Per finire, in considerazione che le chiacchiere stanno a zero e che la ricreazione è finita, le ribadiamo la contrarietà al Blocco del tetto salariale, la nostra determinazione nel contrastare gli attuali decreti discendenti al D.L.vo nr.244, la necessità di affrontare seriamente il problema previdenziale delle FF.AA ed FF PP. La forza di andare fino in fondo ci viene data dagli oltre 100.000 Carabinieri d’Italia ed a ragione di ciò adotteremo ogni utile iniziativa – anche a discapito della nostra libertà personale – affinchè i diritti dei Carabinieri non vengano ulteriormente calpestati da un Governo Inefficiente, ingiusto ed incapace. - Roma li 29 agosto 2013
( In premessa alla lettura del documento, abbiamo risposto al Ministro, sulla sua richiesta di valutare un eventuale esclusione dal blocco dei soli avanzamenti di grado, che sarebbe stato più opportuno incidere prioritariamente sugli assegni di funzione e condividendo anche il pensiero dell’aeronautica, anche sulle omogeneizzazioni. Il tutto nella considerazione che il prossimo 5 novembre la Suprema Corte dovrà esprimersi sulla costituzionalità del blocco del tetto e che proprio gli avanzamenti di grado sono il motivo principale del contendere Costituzionale. ) ( Il Presente documento, nasce dalla condivisione dei seguenti delegati Co.Ce.R. - Brigadiere Capo Serpi; Brigadiere Tarallo; Appuntato Scelto Schiralli; Appuntato Scelto Cardilli e Appuntato Scelto Romeo che indossa il grado di appuntato come da statino paga, in quanto un Governo lo ha degradato economicamente pur facendogli indossare un grado per cui non viene pagato )