
Marco Pelliccia, maresciallo dei carabinieri alla Stazione di Budrio in provincia di Bologna, giovedi 12 settembre alle ore 12 circa per fermare un cittadino extracomunitario, clandestino con precedenti penali, con fare sospetto, veniva aggredito e colpito con un fendente al collo che per pochi millimetri non l'ha ucciso. Molti colleghi hanno espresso la loro solidarietà.
Marco Pelliccia, maresciallo dei carabinieri alla Stazione di Budrio in provincia di Bologna, giovedi 12 settembre alle ore 12 circa per fermare un cittadino extracomunitario, clandestino con precedenti penali, con fare sospetto, veniva aggredito e colpito con un fendente al collo che per pochi millimetri non l'ha ucciso. Molti colleghi hanno espresso la loro solidarietà e hanno condiviso il comunicato stampa del Co.Ce.R. Carabinieri. Molti colleghi hanno chiesto notizie sulle sue condizioni di salute. I delegati del Co.Ce.R. Carabinieri effettivi nelle legione Carabinieri Emilia Romagna, Tallini e Schiralli, oggi sono stati a trovarlo e hanno avuto modo di parlare con lui e di potergli portare la vicinanza di tutti i colleghi, carabinieri d'Italia. Stà bene, è sereno, ma ha avuto molta paura. ha saputo gestire al meglio le operazioni sia per tutelare l'incolumità dei cittadini sia per non mettere a rischio la propria vita. Ha agito secondo criteri di intervento in emergenza. Immediatamente ha chiamato tramite la centrale operativa una pattuglia in ausilio, resosi conto che la persona sottoposta a controllo era pericolosa. Indossa il giubbotto protettivo per evitare di subire colpi con eventuali coltellate, improvvise. Tutto questo per fermarlo e bloccarlo, per evitare che potesse mettere la vita a rischio di altre persone. Cose già sentite ai telegiornali, cose che succedono e dopo ci si interroga su come siano successe. Nonostante le protezioni, si fà avanti con i colleghi e non pensa che a casa ha moglie e figli e se questa persona lo colpisse a morte, lui potrebbe lasciare la propria famiglia. Nonostante le protezioni, nel bloccarlo, prende due tre coltellate sul giubbotto, ma una lo colpisce al collo, un fendente. Non sente nulla, ma si accorge di zampilli di sangue dal suo collo. Si ferma, chiama i soccorsi. Gli altri colleghi proseguono le attività per fermare il pericolo per l'ordine e la sicurezza pubblica. Marco, oggi stà bene, ma ha rischiato la vita. Ha rischiato di morire. ha rischiato di morire facendo il suo normale servizio evitando che qualcuno potesse metetre in pericolo altre vite, le vite dei cittadini di quella realtà bolognese. Marco si rimetterà presto, perchè marco è un uomo coraggioso, marco è un uomo che crede nel servizio per il paese e sà che ogni giorno uscendo di casa potrebbe aver salutato moglie e figli per l'ultima volta. Ma...marco ha una dignita', la stessa di quella dei carabinieri di tutta Italia che ogni giorno lavorano al servizio di questo paese. Il paese, Il Governo, questo Governo...ridia la dignità a Marco e a tutti i Carabinieri. Le responsabilità per salvare l'economia di questo paese non possono essere cieche avanti a chi opera tutti i giorni per salvare l'ordine pubblico e la sicurezza delle nostre cittadine e dei cittadini di questo paese. Noi tutti rivogliamo la nostra dignità.