IL GOVERNO LETTA PREPARA LA MANOVRA DI STABILITA' PER L'ANNO 2014. IL 15 OTTOBRE SARA' PRESENTATA. IL PRESIDENTE LETTA E I SUOI MINISTRI COSA RISERVERANNO AI CARABINIERI ?

Il Governo Letta prepara la sua prima manovra di stabilità per l'anno 2014. Il perbenismo, la vicinanza al comparto difesa e sicurezza sarà stato un momento di opportunità o ci saranno concrete risposte alle aspettative dei carabinieri, degli uomini in divisa del comparto difesa e sicurezza ? Ultimi 10 giorni decisivi.

La Manovra economica di Stabilità del Governo per l'anno 2014 è al varo. Ora gli ultimi dettagli prima della presentazione fissata per il 15 ottobre.  Gli incontri fatti con il Ministro della Difesa per i delegati del Co.Ce.R. dell'Interforze e quelli delle sigle sindacali con il Ministro dell'Interno hanno chiaramente espresso ai rispettivi Ministri di riferimento quali siano le aspettative del comparto misurate alla crisi economica del paese ma a tutela degli ultimi sgoccioli di dignità rimasta agli uomini in divisa al servzio dello Stato, alla difesa ed alla tutela dell'ordine e la sicurezza pubblica del nostro Stato.  Ai tecnici della Funzione Pubblica è stato chiaramente espresso il "grido" di dolore del personale del comparto e il non accettare nessuna decisione che porti ancora avanti il blocco degli assegni di funzione, omogenizzazione e promozioni che non possono essere incluse in un blocco del contratto. Il Governo, dalle dichiarazioni del Ministro della Funzione Pubblica D'Alia, ha fermato l'iter governativo del regolamento di armonizzazione che ci avrebbe penalizzato ulteriormente in materia di previdenza. Tranne pochi proclami propagandistici con proposte di emendamenti che si sono stente sul nascere per la incongruenza dei contenuti in relazione alle indicazioni concordate dalle parti di Governo, nessuna proposta concreta ci puo' far ben sperare. Ora l'unico veicolo è la manovra di stabilità. Al suo interno bisognerà aspettarsi uno stanziamento economico che copra, come fu' per l' "una tantum" , le nostre spettanze economiche per l'anno 2014 lasciando vuoto comunque il restante 2012 e il 2013 che prevede una copertura del solo 16% circa di quanto spetta per assegni di funzione e promozioni.   Il Turn-over è fissato al 20% per il 2014, quindi se non ci sarà uno stanziamento che arrivi almeno al 50%, come già previsto a norma nella scorsa manovra di stabilità, si verificherà un nuovo disastro organizzativo tra i carabinieri dell'Arma. Loro si troveranno a fornire le stesse garanzie, la stessa sicurezza, gli stessi servizi con uomini in meno, con risorse umane mancanti. 200 sono i carabinieri che sono stati suddivisi su tutto il territorio nazionale grazie alle decisioni del Governo Monti, 800 saranno quelli che nell'autunno 2014 andranno ai reparti in tutta Italia. 200 potrebbero essere nuovamente nel 2015.  Tutti questi numeri faranno i conti con le uscite per pensionamenti che ammontano ai 3.200 circa del 2012, le altrettante del 2013 e le previste quasi 4000 del 2014.  Numeri impressionanti se letti da chi nell'Arma lavora presso le Stazioni carabinieri, presso i reparti territoriali e non solo. Numeri impressionanti per chi sà che non potrà continuare a lavorare con la dignità di chi deve garantire sicurezza alle comunità di questo paese che vede crescere la delinquenza e i reati in modo esponenziale e la sicurezza diventa sempre piu' debole nel superare leggi e regolamenti che non consentono di poter lavorare a tutela del proprio operato. Per ora il Governo ha tenuto a pubblicizzare che 260 milioni di euro sono stati stanziati per le missioni all'estero. Che gli armamenti continueranno il percorso onoeroso di acquisti programmati da decisioni prese diversi anni addietro.  Agli uomini del comperto difesa è stato detto loro che devono ridursi di 30.000 unità per razionalizzare i costi della difesa, mescolandoli nei decreti sulla revisione dello strumento militare.  10 giorni, gli ultimi. I giorni che devono servire a questo Governo per ridare dignità a chi non accetta piu' di cedere un altro passo sulla sua economia, sulla sua famiglia sulla sua vita dedita e spesa tutti i giorni per il servizio al paese, al nostro paese.  Se questo paese non puo' pagare la sua sicurezza interna non pensi di pagare la sicurezza nei paesi in guerra.  Gli uomini del comparto sono stanchi di essere attori non protagonisti delle decisioni di potere fatte su tavoli di legno pregiato, fatte da chi è lontano dalla vita degli italiani di tutti i giorni. Italiani che sono stanchi, carabinieri che sono avanti ad una crisi d'identità, un comparto difesa e sicurezza che è difronte ad una vera e propria crisi d'identità mai toccata e che non ha piu' strada da percorrere. Fermi, fermi saranno i rappresentanti militari e i rappresentanti sindacali, fermi saremo noi tutti ...fermi saremo sulla difesa e la tutela della nostra dignità. Sia il Governo a decidere per i cittadini di questo paese e non sia il Governo delle decisioni degli equilibri delle economie dei "titani". L'Italia è quella dei cittadini italiani ...noi difendiamo quella.