Con delibera numero 279, nell'assemblea odierna, il Consiglio Centrale di Rappresentanza dell'Arma dei Carabinieri ha deliberato all'unanimità sul NO tassativo al blocco stipendiale. Tante espressioni dei Consigli di Base arrivano ogni giorno sul malcontento del personale per l'ennesimo blocco stipendiale per l'anno 2014.
Il Governo per far fronte alle problematiche organizzative e di bilancio l' 8 agosto u.s., ha approvato la proroga a tutto il 2014 (ai sensi dell'articolo 16 comma 1 lettera b) D.L. 6 luglio 2011, n. 98) del blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali per i pubblici dipendenti (già prevista dall'art. 9 D.L. 78/2010 dal 1' gennaio 2011 al 31 dicembre 2013);il 15 ottobre u.s., nel presentare lo schema di legge di stabilità per il 2014, all'art. 11, ha: - ribadito l'intenzione di prorogare sino al 31 dicembre 2014 tale blocco; - congelato l'indennità di vacanza contrattuale per gli anni 2015-2017 a quella in godimento al 31 dicembre 2013; - sancito che a decorrere dal 1 gennaio 2015, "le risorse destinate annualmente al trattamento economico accessorio sono permanentemente decurtate di un importo pari alle riduzioni operate", facendo riferimento al personale in servizio (e non agli organici di ciascuna Istituzione coinvolta). Tale ulteriore disposizione, combinata con quelle che non hanno consentito finora e che limitano ancora il turn over in questi anni del personale, che comporterebbe che a una Forza come l'Arma dei Carabinieri (i cui organici dovrebbero essere di oltre 114.000 militari, ma che ora dispone solo di circa 106.000 uomini e che per effetto delle limitazioni al turn over nel 2015 potrebbe scendere sotto i 103.000 militari) verrebbero riconosciute risorse per il trattamento economico accessorio per circa 12.000 militari in meno (anche qualora si riprendessero regolarmente gli arruolamenti di nuove leve, incrementando il personale effettivo, perché la norma prevede "permanentemente"); in questo modo si finisce con il penalizzare il personale del comparto, che avrebbe ulteriori gravissimi riverberi (incidendo sulle sole risorse, decurtandole, ma non andando ad alleggerire o ridurre le esigenze-cause che determinano la necessità di corrispondere il trattamento accessorio, quali servizi esterni, servizi notturni, festivi, missioni, ecc.). Il Co.Ce.R. considera che tali prowedimenti verrebbero assunti: pur avendo il Governo delle riserve finanziarie anche immediatamente disponibili (come il F.U.G.), ovvero potendo intervenire in altri settori delle entrate (come l'evasione/elusione fiscale, la tassazione delle speculazioni finanziarie, o dei grandi patrimoni, evitando "sconti sospetti" alle società che gestiscono il gioco d'azzardo consentito, ecc.) e delle spese pubbliche (come le varie forme di finanziamento pubblico ai partiti politici, i livelli di governo periferici come le Province, le riforme strutturali della Pubblica Amministrazione -Comparto Sicurezza e Difesa compreso, le spese ingentissime per armamenti e sistemi d'arma, ecc.); nonostante i pareri espressi dalle apposite Commissioni Parlamentari, e gli impegni assunti dai politici e dal Presidente del Consiglio, a tutela della "specificità" del comparto Sicurezza e Difesa (di cui all'art. 19 Legge 18312010). Il Co.Ce.R. Carabinieri si auspica che, nonostante l'annunciata proroga del blocco, vi siano ancora dei margini di ragionevolezza affinchè vengano adottati i provvedimenti che escludano il comparto da tale sciagura, ovvero ne contemperino gli effetti quantomeno attraverso misure compensatorie, quali la corresponsione integrale dell'una tantum (di cui agli artt. 8 comma llbis D.L. 7812010 e art. 1 comma 1 D.L. 27/2011), reperendo le risorse necessarie sia per colmare la quota non corrisposta per l'anno 2012, che quelle mancanti in bilancio di previsione per l'anno in corso, che per tutto il 2014. L'esclusione per il personale del comparto delle disposizioni di cui all'art. 9 comma 21 D.L. 7812010 (cioè delle disposizioni che hanno impedito dal lo gennaio 2011 la corresponsione delle classi e degli scatti di stipendio previsti dai rispettivi ordinamenti ovvero derivanti dalle progressioni di carriera), comporterebbe, in ogni caso, una ridotta spesa quantificabile in un importo oscillante tra i 160 MLN (per come riferito nel corso della seduta dello scorso 28 maggio della IV Commissione Difesa della Camera dei Deputati dall'On. Domenico Rossi: "i risparmi lordi che si verrebbero a determinare con la proroga delle disposizioni attinenti le progressioni di carriera (art. 9 d.1. 78/2010) sarebbero stimati in 160 milioni di euro per tutto il settore pubblico, una somma decisamente non rilevante rispetto al bilancio dello Stato e che dovrebbe essere decisamente minore per il Comparto Difesa, sicurezza e Soccorso") e i 195 MLN di euro (quelli accantonati dallo Stato, ai sensi delle disposizioni di cui agli art. 8 comma Il-bis D.L. 78/2010 e art. 1 comma 1 D.L. 27/2011 conv. in Legge 74/2011, per il finanziamento delle misure perequative per il personale del comparto interessato alle disposizioni di cui all'articolo 9, comma 21 - cd. UNA TANTUM - che per il solo 2011 è stata integralmente corrisposta). Il Co.Ce.R. ritiene che, laddove il Governo non si dimostrasse disponibile ad individuare le soluzioni prospettate, anche con il contributo di questo COCER, nell'interesse primario del Paese e della sua sicurezza, oltre che per evitare al personale del comparto, cui è stata riconosciuta la specificità, gli ulteriori illegittimi (sia alla luce delle norme costituzionali, che di quelle ordinamentali e contrattuali) sacrifici, non ci resterebbe che agire di conseguenza, chiedendo che: a. finchè perdurerà questa situazione, vengano derogate non solo le norme ordinamentali e contrattuali (sul trattamento economico parametrato, di cui al D.Lgs. 93/2003 e ai vari D.P.R. di recepimento degli accordi sindacali per le Forze di polizia ad ordinamento civile e dei provvedimenti di concertazione per le Forze di polizia ad ordinamento militare sul trattamento economico spettante al personale, ma anche quelle sull'orario di lavoro, prevedendone una riduzione; b. venga immediatamente aperto un confronto con la compagine governativa per addivenire a una profonda modifica anche delle altre condizioni essenziali dei lavoratori in divisa, in tema di: - normativa disciplinare e penale militare, che dovranno essere riviste; - diritti di associazione e manifestazione del pensiero; - giurisdizione del giudice di lavoro per le controversie di lavoro riguardanti il personale; - avvio della pensione complementare; riordino delle carriere; -ecc. ecc. Il Consiglio centrale di Rappresentanza Militare dell'Arma dei Carabinieri delibera di interessare il Signor Comandante Generale affinchè valuti la possibilità di intervenire personalmente ed efficacemente nelle sedi opportune a tutela del personale. Che il Comandante si riservi di porre in essere ogni legittima iniziativa, anche rivolgendosi ai media e sensibilizzando l'opinione pubblica, onde: - evitare che gli effetti della proroga del blocco degli stipendi al 2014 si ripercuota sul personale del Comparto (si rammenta che tutti i provvedimenti negativi attuati fino ad ora hanno provocato per il personale un doppio danno, il primo in servizio, in quanto è diminuito il potere d'acquisto, il secondo al momento del pensionarnento, dato che con il sistema contributivo, l'assegno della pensione aumenta se aumenta la retribuzione), individuando adeguate soluzioni compensatorie; - venga chiarito al Governo e alla classe dirigente, che, prima di adottare nuove e ulteriori misure penalizzanti per i cittadini in uniforme - che già si trovano in una grave situazione di disagio ai limiti della povertà - vengano individuati altrove i margini di razionalizzazione e contenimento delle spese e che questa Sezione CO.CE.R. non intende aderire ad alcuna misura ovvero negoziare alcun provvedimento in mancanza di idonee soluzioni al problema prospettato. Roma, 23 ottobre 2013.