RUOLO SPECIALE DEGLI UFFICIALI DELL'ARMA. CORSO D'AGGIORNAMENTO ALLA SCUOLA UFFICIALI...VISITA DEL MAGGIORE CANDIDO, RAPPRESENTANTE NAZIONALE DELLA CATEGORIA AL CO.CE.R. UN IMPORTANTE MOMENTO DI CONFRONTO SUL RUOLO.

Il Maggiore dei Carabinieri Candido Nicola, rappresentante della categoria ufficiali in seno al Co.Ce.R. sezione Carabinieri, è riferimento per la categoria per il ruolo speciale. Non ha esitato a raccogliere l'invito dei colleghi ad un incontro in occasione di un corso di aggiornamento alla scuola Ufficiali. importante occasione di aggiornamento e confronto per la categoria, per il ruolo.

Dopo l'incontro di mercoledi presso la scuola ufficiali dell'Arma dei Carabinieri, il Maggiore Candido Nicola ha voluto esprimere tutta la sua soddisfazione nell'aver partecipato ad un momento di aggiornamento e confronto sul tema delicato e sentito del ruolo speciale nella categoria rappresentativa degli ufficiali dell'Arma. " Ieri ho avuto il piacere di incontrare i capitani che stanno frequentando un corso di aggiornamento presso la Scuola Ufficiali su loro esplicita - per me graditissima - richiesta. L'incontro, ad una settimana di distanza dal saluto rivolto ai colleghi dal sig. Generale Gallitelli, ritengo sia stato positivo, se non altro perchè ha consentito di conoscersi personalmente. Si è parlato prevalentemente della questione del ruolo speciale e si sono fatte le considerazioni e le valutazioni che tutti noi ormai conosciamo perfettamente, atteso che questo problema dell'Arma dei Carabinieri (perchè di un problema dell'intera Arma si tratta, a mio parere) a distanza di venti anni dalla sua "creazione" è ancora in attesa di soluzioni. Si è commentato l'andamento del concorso bandito per il transito degli ufficiali RS del ventinovesimo e trentesimo corso applicativo nel ruolo normale: 4 domande in tutto (un collega del 29° e tre del 30°) e probabili imminenti rinunce per qualcuno, più che comprensibili data - a parere dei più - l'assoluta mancanza di una reale convenienza a transitare. Ho rappresentato, così come richiestomi, che il Comando Generale, allo stato attuale delle cose, intende intervenire rendendo stabile la riduzione di un anno nella permanenza nel grado di capitano, attualmente operata con provvedimenti riproposti di anno in anno e corso per corso; in questo modo si garantirebbero a tutti i corsi i nove anni da capitano. Inoltre è in fase di valutazione la possibilità di prevedere un accorciamento anche della durata del grado di tenente colonnello; si vorrebbe portare - ma la questione è ancora allo studio - la permanenza dagli attuali 7 a 6 anni, in modo da consentire di andare in valutazione a colonnello con un anno di anticipo. A mio parere, e non sono l'unico a pensarla in questo modo, è pochissimo, per non dire quasi niente. Se consideriamo, inoltre, che in molti per motivi anagrafici neanche ci arrivano a ricoprire il grado di tenente colonnello colonnello per 6 anni... La sensazione che ho avuto è che la stragrande maggioranza dei presenti, se non proprio la totalità, ritenesse valido e realmente portatore di un reale beneficio per la categoria un intervento normativo che quanto meno preveda un riallineamento dei periodi di permanenza nei gradi, in modo da garantire, sino a quello di tenente colonnello, identici periodi di permanenza per RS e RN. Del resto le funzioni, gli incarichi, i comandi sono gli stessi. Non è il caso di ripetere quali argomentazioni vengono sostenute per affermare che questo "stravolgimento" non è possibile. Il mio parere, sul punto, è che siano tutte, e dico tutte, superabili. Bisogna solo volerlo perchè, come  in tutte le cose nella vita, se si vuole realmente conseguire un obiettivo si lavora per ottenerlo, affrontando gli ostacoli disseminati sul percorso, uno alla volta, cercando di superarli, sempre che esistano realmente, perchè nella nostra vicenda ne vengono prospettati alcuni che - è un mio fermo convincimento - ritengo siano solo potenziali e neanche esistano in concreto. L'occasione è stata utile anche per dire qualcosa sulla rappresentanza militare, sul suo funzionamento e sulle difficoltà che la categoria A può incontrare se la si valuta solo dal punto di vista numerico; è sin troppo ovvio che gli ufficiali, essendo presenti in tutti gli organismi con soli due rappresentanti, matematicamente parlando, contano ben poco.  Per fortuna non si devono valutare soltanto i numeri; ben altri fattori incidono nella considerazione delle problematiche che riguardano gli ufficiali che, in linea di principio, è bene ricordarlo, vengono sempre considerati dei privilegiati rispetto dalle altre categorie. Ma spesso si va oltre questo pregiudizio e si affrontano attentamente le questioni. A riguardo, infatti, posso affermare, senza timore di essere smentito, che in seno al COCER tutti i delegati ormai conoscono bene la problematica degli ufficiali del ruolo speciale; ho riscontrato attenzione e considerazione ogni volta che si è affrontato l'argomento. Aggiungo, come è giusto che sia. Il cammino è ancora lungo e sicuramente non agevole, ma la presenza di un ufficiale del ruolo speciale nel COCER a qualcosa comunque serve. Vedremo se e quanto si riuscirà ad ottenere continuando a dialogare, innanzitutto con il Comando Generale, non assumendo mai atteggiamenti scomposti ma rimanendo sempre saldi e determinati nella convinzione che si deve trovare una soluzione al problema."  Il ruolo speciale nella categoria ufficiali è un ruolo che rappresenta da diversi anni la necessità d'interventi per migliorare le condizioni del ruolo nella categoria. Il Maggiore Candido raccoglie le aspettative degli ufficiali del ruolo speciale che vedono un loro riferimento nel rappresentante del ruolo all'interno della categoria ufficiali in seno al Consiglio Centrale di Rappresentanza. In questo XI mandato le argomentazioni e la trattazione di tematiche inerenti la categoria sono sempre sul tavolo delle discussioni e delle valutazioni propositive assembleari e non. Il delegato del Co.Ce.R. Candido, ad un anno e mezzo dall'inizio del percorso rappresentativo nel Consiglio Centrale di Rappresentanza Militare, non puo' dirsi insoddisfatto per quello che stà portando all'attezione dello Stato Maggiore dell'Arma, grazie alla fattiva collaborazione di tuti i delegati di categoria in seno ai rispettivi Consigli di Base di rappresentanza. Oggi è riferimento del ruolo all'interno della categoria e, con determinazione costante, si pone a proseguire questo ruolo con una collaborazione sempre crescente ed un consenso importante.