
La Corte dei Conti blocca la S.I.P. super indennità che andava ai Generali di Corpo d'Armata che svolgevano l'incarico di Vice Comandante Generale anche se solo per qualche manciata di giorni. Oltre 5mila euro in piu' al mese. Un paradosso stipendiale che scompare solo oggi.
La SIP è un emolumento pari a circa 5 mila euro netti in più al mese che veniva corrisposta quando l'ufficiale andava"in ausiliaria" richiamato dalla Difesa. Con questa super indennità la pensione arrivava fino a 14mila euro netti mensili. La speciale indennità fu istituita per il capo della Polizia, Direttore Generale della Polizia di Stato, nel 1981, poi estesa nel 1987 ai Comandanti Generali dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, al Capo della Forestale e del DAP (dipartimento amministrazione penitenziaria). Nel 1997 fu estesa anche ai Capi di Stato Maggiore della Difesa, di Esercito, Marina, Aeronautica e del Segretario Generale del Ministero della Difesa. Poi la speciale indennità se la sono attribuita anche i Vice Comandanti dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Alla Corte dei Conti sono andati in ballo i decreti di assegnazione della SIP - trasmessi alla Corte dall'ufficio centrale di bilancio del ministero della Difesa - di 3 Vice Comandanti dell'arma dei Carabinieri: i Generali di Corpo d'Armata Carlo Alfiero, Salvatore Fenu ed Ermanno Vallino. Sullo sfondo, la legittimità del super-assegno nella sequenza dei numeri due dell'Arma, quasi una ventina di posizioni in bilico. La magistratura contabile ha stabilito che ai fini del calcolo dell'indennità di ausiliaria, la valutazione della speciale indennità pensionabile, citata dal nuovo codice dell'ordinamento militare, non potrà più essere effettuata a decorrere dal 9 ottobre 2010, cioè la data di entrata in vigore dello stesso codice di ordinamento militare. Rispetto a quel termine, oltre ai Generali Fenu, Alfiero e Vallino si salvano dalla decisione della Corte, i vice Comandanti dell'Arma Roberto Santini, Roberto Cirese, Goffredo Mencagli, Massimo Cetola, Giorgio Piccirillo e Stefano Orlando. Ora il Ministero della Difesa dovrebbe fare un'azione di recupero somme nei confronti dei generali Corrado Borruso, Michele Franzè, Carlo Gualdi, Clemente Gasparri, Massimo Iadanza e Antonio Girone, a seguito della decisione della Corte dei Conti. La decisione della magistratura contabile produrrà a sua volta altro contenzioso. Oggi proprio la figura del vice Comandante è in discussione visto che, dopo il Comandante Generale, nell'Arma come nella Finanza il numero due è il Capo di Stato Maggiore. In merito al Senato è stato presentato un disegno di legge per l'abrogazione dei vice Comandanti dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Dopo avera appreso la comunicazione ufficiale della decisione contabile della Corte dei Conti, delegati del Co.Ce.R. Carabinieri si sono espressi con un comunicato stampa redatto nella prima mattinata.