
Sulla Gazzetta Ufficiale n.12 del 16 gennaio 2014 è stato pubblicato il decreto del Presidente della Repubblica 28 ottobre 2013 n.157, recante "Regolamento di armonizzazione dei requisiti di accesso al sistema pensionistico DEL PERSONALE DEL COMPARTO DIFESA-SICUREZZA e del comparto vigili del fuoco e soccorso pubblico”. Nonostante il titolo, non riguarderà il comparto difesa e sicurezza.
Certo non è semplice leggere nel titolo "personale del Comparto Difesa e Sicurezza" e spiegare al personale che non riguarda i carabinieri per superare le comprensibili preoccupazioni. L’indicazione del riferimento al Comparto Difesa-Sicurezza nell’intestazione del regolamento deriva, infatti, proprio dal testo del “Salva Italia” (DL 201/2011), il quale all’art. 24, comma 18, rinvia a un provvedimento regolamentare la definizione dell’adeguamento della riforma pensionistica riguardante tutti i lavoratori a categorie particolari, tra le quali gli appartenenti al Comparto. Il testo del regolamento testè pubblicato riporta solo nell’intestazione l’indicazione del Comparto Difesa-Sicurezza, ma non vi è alcuna norma che riguardi il personale civile e militare che ne fa parte. Verosimilmente, la scelta del Governo nella scrittura del testo è di natura meramente formale, in quanto la citata norma del “Salva Italia” indicava che tali categorie andassero disciplinate con “un regolamento”, lasciando intendere che dovesse essere unico, da adottare entro il 31.10.2012. La particolare complessità di delineare gli adeguamenti pensionistici per il Comparto Difesa-Sicurezza ha poi determinato la necessità tecnica di separare il relativo personale dalle altre categorie di lavoratori (personale marittimo, poligrafici, operatori del ballo e canto, etc.); per questi ultimi le norme sono state definite con il DPR 157/2013. Invece, per gli operatori del Comparto Difesa Sicurezza, ancorché citati dall’intestazione di tale regolamento verosimilmente per ragioni puramente formali, non sono state ancora riavviate le attività negoziali finalizzate ad adeguare le norme pensionistiche di militari e operatori di polizia alla riforma pensionistica già operante per gli altri lavoratori. Giova precisare che il DPR 157/2013 è titolato, precisamente: “Regolamento di armonizzazione dei requisiti di accesso al sistema pensionistico del personale del comparto difesa-sicurezza e del comparto vigili del fuoco e soccorso pubblico. nonché di categorie di personale iscritto presso l'INPS. l'ex-ENPALS e l'ex-INPDAP, in attuazione dell'articolo 24, comma 18, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011. n. 214”. L’avvenuta decorrenza del termine fissato per il regolamento pensionistico (31.10.2012) non esclude che si possa ancora procedere a riformare le norme vigenti per il Comparto, come peraltro è stato fatto ora per le altre categorie di lavoratori interessati. Naturalmente, in questo caso, dovrebbero essere avviate le necessarie procedure negoziali già a suo tempo introdotte e non concluse dal Governo Monti. Per i carabinieri nessuna preoccupazione perché il regolamento pubblicato in gazzetta ufficiale, la cosiddetta "Riforma Fornero" non si applica al personale delle Forze armate e di polizia. Sulle pensioni, almeno, si puo' dire di averla scampata, in un periodo dove si è solo portati a casa sconfitte contro questi Governi che si succedono ma non hanno nessuna intenzione di tutelare la dignità del personale del comparto difesa e sicurezza.