
Oggi il giuramento. Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti. Un decennio di attività parlamentare sul comparto Difesa. Commissione Difesa, Presidente di Commissione, Ministro "ombra", Sottosegretaria di Stato della Difesa con Mario Mauro e ora è il Ministro della Difesa. La prima "Lady di ferro" del Ministero Difesa.
E' già al lavoro. Roberta Pinotti si occupa del Comparto Difesa da un decennio governativo. E' la prima volta che il ruolo di Ministro lo và a ricoprire chi ha già una grande competenza del ruolo che và a ricoprire e sopratutto idee chiare. Il Ministro Pinotti ha seguito da vicino il mondo militare, nei vari ruoli politici e incarichi di governo. E' sempre stata tra i militari e si è sempre confrontata a muso duro con le sue idee e la sua visione delle cose che riguardano la sfera militare. Per questo forse l'abbiamo chiamata "lady di ferro". Non vuol dire che sia impassibile, ma vuol identificare la sua determinazione nel portare avanti una chiara visione della Difesa che necessita di interventi e di programmazioni a media e lunga scadenza per uniformarsi ad un modello piu' aderente alle esigenze della Difesa sul territorio internazionale, ma anche in territorio nazionale. Riforme...è la parola d'ordine di questo nuovo Governo "giovane". E' necessario mettersi subito al lavoro da parte delle rappresentanze militari per fornire immediati contributi a quelle che saranno le linee da percorrere insieme al Ministro della Difesa. Contratto di lavoro, blocco salariale, riordino dei ruoli e riforma della rappresentanza militare. Sin dalla nomina del Ministro Pinotti subito si è smosso qualcosa a livello Ministero. La Pinotti è stata vicina al Ministro Mario Mauro ed ha seguito tutte le attività sinora poste in essere, tutte le criticità da affrontare nell'immediato e quanto si era intrapreso a livello ministeriale, sia quello che era noto e sia quello che a noi non era ancora noto. Si ripartirà da dove eravamo rimasti, ma con una particolarità...quella di avviare un lavoro che affronti sia l'attuale realtà del comparto e sia quello che deve essere il futuro delle Forze Armate seguendo un percorso programmatico che abbia obiettivi prefissati. Risparmio, dovuto dalle esigenze della spending review e dalla necessità di abbattere il debito pubblico. Crescita della professionalità dei militari impegnati nelle varie realtà operative e non su territorio intenazionale e con capacità d'intervento con competenza e funzioni su territorio nazionale con compiti ben precisi per esigenze ben specifiche. Risorse umane razionalizzate si, ma migliorando la struttura che deve guardare alla nuova esigenza di difesa del territorio, con un rapporto piu' funzionale tra organici, specializzazioni ed impiego dei militari. Rivisitare compiti, specializzazioni, incarichi, razionalizzando fondi da dedicare agli investimenti reali di mezzi ed armamenti, ma pagando dignitosamente chi deve servire lo Stato al prezzo della propria vita. Forze Armate che guardano alla preparzione delle forze di polizia ad ordinamento militare anche per un attività di reale supporto su territorio nazionale in condizioni e tempistiche di emergenza, sia in occasioni di calamità e sia in occasioni di emergenza di ordine e sicurezza pubblica. Bisogna rendersi conto che bisogna riformare una struttura che non deve assolutamente essere stravolta, ma necessariamente adeguata alle nuove esigenze di sicurezza internazionale e del nostro paese. Non si possono avere 450.000 uomini tra forze armate e forze di polizia e poi trovarsi a "contare" gli uomini che devono fare sicurezza per dare risposte di sicurezza al paese. Remunerare adeguatamente chi è a fare sicurezza dando dignità agli uomini e donne in divisa al servizio dello Stato. Il Ministro Mauro ha fatto il suo lavoro svolgendo il delicato compito in un momento storico mai cosi' difficile con grande dignità e lealtà. Il Ministro Pinotti non è in antitesi con quanto fatto da Mauro, ma dovrà mettere in campo tutto quello che ha dentro. Se ha intenzione di svolgere il ruolo di massimo vertice al Ministero della Difesa con la determinazione e la competenza che ci ha mostrato in questo decennio, bene, allora, c'è da ben sperare e tanto da lavorare da parte dei rappresentanti militari del comparto e nottate "difficili" per lo Stato Maggiore della Difesa. Le rappresentanze militari non possono piu' stare ad ascolatre il "canto dei pappagalli" che intona sempre le note del ..."non ci sono i soldi e quindi non se ne fà nulla". Bisogna continuare ad andare avanti con competenza e rendendosi conto che nessun governo vorrà piu' stanziare i fondi per coprire quello che mese dopo mese diventa il decifit economico per sanare le somme di danaro non pagate al personale del comparto per assegni di funzione e scatti del grado. Bisognerà intervenire su un riordino che debba riuscire a sanare le criticità dei ruoli e i relativi principi dell'impiego. Bisognerà probabilmente rivisitare i parametri stipendiali, cosa già avviata in gran segreto dai vertici ministeriali e degli Stati Maggiori. A margine di tutte queste priorità per il personale, ma non meno importante, riformare la rappresentanza dei militari e delle forze di polizia ad ordinamento militare. Intervenire sui costi per i dettami della spending review, ma sopratutto, intervenire sulla funzionalità del delegato, sulla rappresentatività, sulle funzioni e l'espressione rappresentativa dei Consigli di Base e dei Co.Ce.R. . Ruolo negoziale, contrattazione, rappresentatività e tutela dei militari rappresentanti del personale del comparto. Signor Ministro della Difesa Roberta Pinotti, noi ci siamo. Rifomare e programmare per una Difesa migliore ed adeguata alle esigenze del mondo, dell'europa, ma sopratutto, del nostro paese.