
Le agenzie di stampa battono le novità che emergono a margine del Consiglio Supremo della Difesa. Il Consiglio presieduto dal Capo dello Stato apre ad una nuova pagina della storia militare del paese necessaria per il nuovo contesto strategico e le pressanti esigenze di contenimento della spesa pubblica. Riorganizzazione della Difesa.
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha presieduto , al Palazzo del Quirinale, una riunione del Consiglio Supremo di Difesa. hanno partecipato il Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi; il Ministro degli Affari Esteri, On. Federica Mogherini; il Ministro dell'Economia e delle Finanze, Prof. Pier Carlo Padoan; il Ministro della Difesa, Sen. Roberta Pinotti; il Ministro dello Sviluppo Economico, Dott.ssa Federica Guidi; il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Amm. Luigi Binelli Mantelli. Una riflessione "storica" che avviene in un momento particolare dle nostro paese. Il contesto strategico internazionale, i recenti eventi conflittuali internazionali e la crisi di sicurezza che investe il mediterraneo, la necessità di dare sicurezza al paese, l'instabilità economica e politica, sono stati gli attori protagonisti sul tavolo del Consiglio Supremo della Difesa. Non si puo' piu' nascondere l'urgenza di avviare un efficace azione integrata europea nei confronti delle complesse sfide globali della sicurezza e della difesa. Il Consiglio ha scelto di cogliere l'opportunità che offre il prossimo semestre di presidenza per intervenire rivitalizzando la Common Security and Defence Policy con iniziative innovative, forti e concrete sempre in linea con i dettami del Trattato di Lisbona. Il nuovo contesto strategico e le pressanti esigenze di contenimento della spesa pubblica impongono di ripensare e riorganizzare profondamente, sulla base di principi fortemente innovativi, la struttura e le capacità dello strumento militare nazionale, che ancora risentono di schemi concettuali riconducibili al periodo della Guerra Fredda. Il Consiglio Supremo della Difesa stabilisce che è necessario riorganizzare le Forze Armate per renderle efficaci nei confronti delle effettive minacce che incombono sull'Italia e sull'Europa. Il Consiglio non puo' trascurare la necessità di garantire ai cittadini e all'economia del nostro Paese un servizio di straordinario valore. Il disegno complessivo della riforma trovi espressione in un "Libro Bianco". Un documento che permanga nei mutamenti politici a cui il nostro paese è abituato. Ridefinire il quadro strategico di riferimento dello strumento militare. Ridefinire gli obiettivi di efficacia e di efficienza da conseguire. Ridefinire i lineamenti strutturali ed organizzativi. Libro Bianco da elaborare entro l'anno 2014. Certo se mettiamo in conto i decreti approvati a fine 2013 sulla revisione dello strumento militare che ha previsto un taglio programmatico di oltre 30.000 unità nel contesto delle Forze Armate, siamo difronte ad una vera e propria rivoluzione delle Forze Armate. Le commissioni parlamentari ed esperti di settore parteciperanno all'elaborazione di questo "Libro Bianco" . Ci sarà anche il Ministro degli Esteri. Si spera che ci sia la partecipazione del mondo militare, dei suoi rappresentanti che tanto contrasto hanno trovato in questi ultimi anni nel confrontarsi sui temi d'interesse dei militari e del mondo militare. Il Ministro Mauro ha aperto ad un vero confronto che poi è stato deviato dalle "resistenze" di Stato Maggiore. Il Ministro della Difesa Pinotti, se manterrà la coerenza del suo status politico-istituzionale, dovrebbe fare della partecipazioni delle rappresentanze militari, l'innovazione della partecipazione a cio' che sarà il programma per il futuro del mondo militare e, sopratutto, dei militari. Non è uno tsunami, è solo una nuova era e una consapevolezza che il mondo militare deve avere un metodo diverso ed una nuova aderenza alla realtà. I militari, i rappresentanti militari hanno mostrato una pura contrapposizione con lo Stato Maggiore della Difesa sia per i contenuti, per le scelte, ma, sopratutto, per il metodo di partecipazione, dove lo Stato Maggiore tutto ha fatto, fuorchè partecipare il mondo militare. Il Ministro della Difesa Pinotti è nel mondo militare da un decennio. Conosce a fondo le dinamiche, conosce a fondo cio' che funziona e ne conosce i difetti e le criticità. Sà dove intervenire per guardare ad un organizzazione militare del nostro paese piu' aderente alle esigenze del contesto europeo e internazionale della Difesa. I militari potrebbero ben sperare se il Ministro della Difesa Pinotti resterà Roberta Pinotti, Ministro della Difesa.