
Il Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri Leonardo Gallitelli ha partecipato a pieno all'assise dei 56 rappresentanti militari dei CoIR d'Italia con il Co.Ce.R. Carabinieri. Tensione, malessere, testimonianze forti, condivisione piena sull'insostenibilità del trattamento riservato dello Stato ai suoi Carabinieri.
La Condizione stipendiale è un atroce sofferenza per i Carabinieri. Il Comandante Generale ha affermato che si stanno cercando in tutti i modi di trovare soluzioni che possano ripristinare lo stipendio. La condizione di sofferenza del carabiniere è un dato di fatto. Queste sono le parole con cui ha esordito il Comandante in uno dei vari interventi fatti nelle tre giornate di Roma. I delegati CoIR intervenuti sin dal primo giorno hanno portato a testimonianza il disagio e il malessere in cui vige la condizione del carabiniere. La prima giornata, dopo un incontro di apertura sui lavori, dove il Comandante ha salutato tutti gli intervenunti in assise, si è poi articolata in riunioni di categoria per un analisi dei ruoli e di tematiche connesse alla singola categoria rappresentativa. I lavori sono poi stati subito stravolti perchè il disagio avvertito dai delegati intervenuti su Roma e la necessità di portare a termine ogni utile azione che abbia potuto dare una scossa alal situazione, ha portato tutti i delegati CoIR con i delegati Co.Ce.R. a valutare una procedura differente da quanto era stato programmato per i lavori dell'incontro. Infatti le proposte erano diverse, ma tutte incentrate sulla necessità di incontrare con urgenza le istituzioni per dare un ultima sollecitazione disperata a dare ai carabinieri cio' che non è stato dato sino ad oggi che manca dai rispettivi stipendi. E' prevalsa la necessità di riprendersi la propria dignità. Questo è quello che hanno perseguito con veemenza i rappresentanti dei carabinieri intervenuti a Roma. La tensione saliva e scendeva, tra alti e bassi, tra posizioni e strategie diverse, tra chi doveva gestire e chi doveva rappresentare, ma alla fine è prevalso l'interesse del carabiniere. Non è stato semplice, no. In queste occasioni la paura è tanta e non tutti sentono forte la necessità che un rappresentante di carabinieri avvolti nel malcontento e nel disagio economico causato da scelte di governo che violano il rispetto della dignità di chi mette la propria vita al servizio del paese, debba necessariamente esprimere ogni azione utile a dare risposte concrete e finalizzate a restituire cio' che non viene dato ai carabinieri d'Italia. Carabinieri che oggi rappresentano lo Stato in ogni angolo, in ogni comunità di questo nostro amato paese. Il Comandante Generale ha piu' volte cercato l'attenzione dei raoppresentanti intervenuti richiamando il senso di responsabilità che non dobbiamo smarrire. Perseguire la coesione istituzionale. L'unitarietà del comparto è da considerarsi un bene prezioso. Amore per l'istituzione. Le ipotesi di unificazione sono da considerarsi confuse parole e ipotesi cattive. Il Carabiniere non deve farsi prendere dal disfattismo perchè non fà bene all'istituzione e non fà bene a se stesso, alla sua coerenza. Questi alcuni concetti espressi dal Comandante Generale nel confronto con i rappresentanti CoIR d'Italia e i dleegati Co.Ce.R. La tre giorni di Roma ha trovato il suo apice nell'incontro della delegazione Co.Ce.R. - CoIR con il Ministro della Difesa Pinotti unitamente al Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri. L'incontro è stato un momento importante dove lo stesso Ministro ha avuto occasione di poter confermare la stima per l'Arma e per i Carabinieri d'Italia e quanto si stia facendo con seria attenzione per affrontare con immediate risposte la criticità della non corresponsione di assegni di anzianità e scatti di grado che, in concreto, debbano essere considerati fuori dal blocco salariale che molto probabilmente dovrà proseguire per i prossimi anni. Ma le indennità di anzianità e gli scatti di grado dovranno essere salvaguardati perchè non devono essere assorbiti dal blocco salariale. L'incontro è stato molto positivo in questo particolare momento e ha dato una risposta importante alla tre giorni di Roma dove i rappresentanti dei carabinieri intervenuti si erano prefissati di rientrare nelle loro caserme con un punto fermo da cui non prescindere. Dare cio' che spetta ai Carabinieri d'Italia e non cio' che si vorrebbe, ma difendere la propria dignità ad ogni costo. Ora le risposte dovranno avvalolare questa tre giorni di Roma.