I RAPPRESENTANTI DEI CARABINIERI DELLA CALABRIA E DELLA SICILIA A MESSINA CON IL CO.CE.R. . PRONTI AD UN ASSISE GENERALE A ROMA PRIMA CHE IL GOVERNO PROROGHI ANCORA IL BLOCCO SALARIALE. FORTE SALE IL DISAGIO DEI CARABINIERI DEL SUD ITALIA.

Messina è stata la sede dell'incontro tra il Co.Ba.R. Calabria e Co.Ba.R. Sicilia, con Co.I.R. e Co.Ce.R. Il disagio continua a farla da padrone, ma ora solo risposte e nessuna disponibilità ad accettare un ulteriore proroga del blocco salariale. Comunicato Stampa congiunto al termine della due giorni di Messina.

Martedi 13 maggio, la prima giornata d'incontro e il confronto tra le realtà lavorative della terra di calabria e terra di Sicilia.  Confronto acceso e forte con una tensione forse scontata, viste le condizioni nelle quali si continua a lavorare nel nome dello Stato, dell'ordine e della sicurezza, in queste difficili realtà del sud del paese. Tra i delegati vari interventi in una cruda analisi della situazione. "...E' passato qualche mese dalla scorsa riunione congiunta di questi Organismi di Rappresentanza senza che nulla sia migliorato a livello di situazione economica dei Carabinieri di Sicilia e Calabria che ci onoriamo di rappresentare. Anzi la situazione è decisamente peggiorata tenendo conto della elevata imposizione fiscale che è stata maggiorata, nel frattempo, dai governi succedutisi. Pertanto, ancor più elevato è il grido di dolore dei colleghi tutti che mi onoro di rappresentare e che, pur in silenzio, quotidianamente, continuano a fare il proprio dovere ed ad onorare al meglio, con il proprio servizio, l'Arma a cui appartengono, sopratutto in queste Terre dove tutto è molto più difficile considerato l'ambiente che ci circonda. Ma il silenzio che Essi hanno adottato da ormai due secoli e che ci ha sempre contraddistinti come Istituzione sana e rispettosa delle leggi, non può sottacere il profondo disagio ed il gravissimo malessere vissuto dal Nostro Personale e dalle Nostre Famiglie, ormai ridotte allo stremo in una profonda crisi economica. Noi siamo diversi dagli altri cittadini italiani. Abbiamo mille e mille limitazioni alla nostra vita quotidiana e a quella dei nostri familiari. Noi non siamo abituati ad arrangirci, noi non possiamo effettuare il doppio lavoro, noi non possiamo impiegare i nostri familiari se non in lavori che non diano adito ad alcuna ombra, dobbiamo sempre camminare dritti e fieri dell'Istituzione che rappresentiamo Noi ed, insieme a Noi, i Nostri Congiunti. Purtroppo questa fierezza e questa onestà a volte in situazioni di disagio economico portano anche alla decisione di un gesto infausto, perchè, nella Nostra dignità, non tolleriamo a noi stessi nessun errore e ci puniamo col gesto estremo. Signori Tutti, credo che questo sia il momento che ciascuno, Scala Gerarchica e Rappresentanza Militare, per la propria parte di competenza, faccia fino in fondo il proprio compito per difendere il diritto ad una vita decorosa per chi indossa una divisa o una uniforme, che rischia quotidianamente la sua vita personale per difendere la libertà di queste Istituzioni, anche a costo di perderla quella vita per far rispettare la legalità di uno Stato che troppo spesso ultimamente si dimentica i Suoi Uomini e Donne in divisa. Desideriamo semplicemente che, dopo anni di sacrifici economici che abbiamo fatto in silenzio per questa Patria, ci sia riconosciuto cio' che ci è dovuto (sblocco salariale e stipendiale , rivalutazione dei nostri bassi stipendi, una politica economica a Noi più favorevole alla luce della nostra menzionata diversità e specificità. Ora basta. Noi abbiamo dato mentre altre categorie a cui è stato chiesto il sacrificio invece non hanno contribuito a farlo, anzi hanno invece difeso i loro privilegi anche spesso ulteriormente rafforzandoli. Questo è il grido Nostro di dolore e delle Nostre famiglie...."   Questo uno degli interventi che rappresenta l'espressione di questa due giorni.  Nel pomeriggio della prima giornata il Generale di Corpo d'Armata Umberto Pinotti, Comandante del Comando Interregionale "Culqualber", è intervenuto per salutare le delegazioni intervenute e unirsi al confronto sulle tematiche e sulla difficile situazione che oggi vivono i carabinieri di calabria e sicilia e di tutta Italia. La seconda giornata ha consentito la prosecuzione degli interventi e le valutazioni sul da farsi per meglio coordinare le attività rappresentative tra la base e il Consiglio Centrale.  Prima della chiusura dei lavori è stato redatto un comunicato Stampa congiunto tra Co.Ce.R., Co.I.R. Culqualber, Co.Ba.R. Sicilia e Co.Ba.R. Calabria.

- In data 13 e 14 Maggio 2014 il CO.I.R. Culqualber ha voluto riunire a Messina i due Co.Ba.R confluenti Calabria e Sicilia, in Rappresentanza dei 16 mila Carabinieri che prestano servizio in queste terre difficili, belle e problematiche. Alla riunione ove hanno presenziato anche i Delegati del Consiglio Centrale di Rappresentanza, si è discusso principalmente della drastica situazione economica che il personale dell’Arma sta subendo da 4 anni, per via del blocco stipendiale creato in modo insensato, sviluppato in modo nettamente penalizzante rispetto alla altre categorie e prorogato ingiustamente da tutti i Governi. Da troppo tempo questa Rappresentanza Militare della Sicilia e della Calabria vede in successione,  provvedimenti Normativi che penalizzano fortemente ed in modo sproporzionato i Carabinieri di tutta Italia, già tra l’altro penalizzati dalla specificità di essere uomini con le stellette e quindi privi della libertà d’azione che invece hanno altre categorie del pubblico impiego. Dal 1996 ad oggi, nessun Governo si è preso a cuore i problemi sollevati più volte dalle Rappresentanze Militari. Ai Carabinieri è stata tolta la possibilità di avere una pensione dignitosa, gli è stata tolta la possibilità di crearsi un futuro ed una famiglia e dopo anni di sacrificio e di vittime, gli è stata tolta la possibilità di vivere con uno stipendio meritevole per via del blocco stipendiale avviato ben 4 anni fa’ e che colpisce 90 mila uomini e donne. Questa Rappresentanza della Calabria e della Sicilia rimane sconcertata dalle promesse mai mantenute che i vari Governanti hanno posto in essere su documenti, interviste e quant’altro. Dovendo dare risposte concrete ai colleghi  questa Rappresentanza Militare dice:- Basta a questi atteggiamenti provocatori redatti dai Governanti che si susseguono al potere e che mirano, forse, a far scendere i Carabinieri in Piazza a protestare come le altre categorie; - Basta osannare i delinquenti e massacrare i tutori dello Stato; - Basta essere considerati cittadini sacrificabili.  Inoltre invita gli altri CO.I.R. d’Italia, ad organizzare insieme al CO.CE.R. dell’Arma ” una Assise Generale a Roma  anche liberi dal servizio, allorquando il Governo si presti a prorogare anche per il 2015 il blocco stipendiale. Questo CO.I.R. Culqualber, i due Co.Ba.R. Sicilia e Calabria in sinergia con il CO.CE.R. Carabinieri, vigileranno sull’operato del Governo e nel caso attueranno forti forme di protesta, al fine di ridare fiducia ai Carabinieri e dignità alle rispettive famiglie, le quali pagano più di tutti il disagio di esserci al fianco in modo silenzioso ma sofferente. In un paese dove i furbi si arricchiscono, altri difendono i loro privilegi e i delinquenti osannati, avere uomini e donne che credono nella bandiera Italiana, che credono nei valori sociali ed umani e per tali sono pronti a sacrificare i loro cari ed anche la propria vita, è segno di civiltà, è segno di patriottismo è segno di sicurezza, la quale parola deve essere coltivata e preservata come un albero secolare e non tranciata come una siepe spinosa.  Messina 14 Aprile 2014 -