LA PENSIONE PER I CARABINIERI. UNA PROIEZIONE SU QUELLA CHE E' E CHE SARA' LA NOSTRA PENSIONE. UNA INDECOROSA PENSIONE.

Stanno cambiando spesso le norme, ci si preoccupa del peggio, ma in realtà siamo già nelle condizioni di non ricevere una dignitosa pensione. Con il passaggio al sistema retributivo il Governo non ha attivato la previdenza complementare. Noi carabinieri i poveri di domani costretti a lavorare in pensione per sostenerci.

Nell'affrontare con la Funzione Pubblica l'apertura dei lavori sulla previdenza complementare, rispolveriamo quella che è la nostra situazione previdenziale facendo delle proiezioni per rendere partecipi i carabinieri di cio' che sarà la nostra triste quiescenza, dove sarà necessario continuare a lavorare per tenere una decorosa condizione di vita sociale. Nella considerazione che non si può effettuare un calcolo esatto, ci si limita a delle proiezioni su un imponibile di 35.000 euro annui al fine di far capire le varie differenze tra il vecchio sistema (retributivo) il sistema transitorio (retributivo/contributivo) ed il sistema attualmente vigente (contributivo). Gli arruolati fino al 1980  ( sistema previdenziale retributivo) imponibile di riferimento 35.000 euro, andando in pensione con 40 anni (35 effettivi + 5 di abbuono) + 18 mesi di finestra mobile ed aspettativa di vita, percepiranno una pensione di oltre 39.000 euro annui, ovvero oltre il 100% dell’ultima retribuzione in servizio. Gli arruolati nel 1985 ( sitema previdenziale retributivo / contributivo) imponibile di 35.000 euro, andando in pensione con 40 anni (35 effettivi + 5 di abbuono) + 29 mesi di finestra mobile (15 mesi) ed aspettativa di vita (14 mesi), percepiranno una pensione indicativa di 27.650 euro. Praticamente il 79% circa dell’ultima retribuzione in servizio. Gli arruolati nel 1996 (sistema contributivo) imponibile di 35.000 euro, andando in pensione con 40 anni (35 effettivi + 5 di abbuono) + 53 mesi di finestra mobile (15 mesi) ed aspettativa di vita (38 mesi), percepirà una pensione indicativa di circa 21.700 euro annue. Praticamente il 62% dell’ultima retribuzione. Gli importi indicati in questa proiezione sono ovviamente al lordo dalle tasse. Da queste proiezioni si denota che tutti coloro che si sono arruolati dopo il 1980 e fino al 1995 avranno un danno pensionistico evidente che si porteranno per tutta la vita e che non trova alcuna soluzione se non intervenire legislativamente affinchè possa essere riconosciuto il sistema retributivo almeno fino al 2011. L’obiettivo del ricorso al T.A.R. vinto dall’Avvocato Mandolesi, vuole arrivare proprio a questa conclusione. Attualmente il "commissario ad acta" nominato dal tribunale deve convocare i Co.Ce.R. ed il Ministero della Funzione Pubblica per valutare le eventuali soluzioni. Invece per i più giovani, ovvero per coloro arruolati dopo il 1995, non ci sono soluzioni se non l’attivazione della Previdenza Complementare. La Previdenza Complementare oggi per noi carabinieri non è stata ancora attivata ed è poco probabile che si concretizzi se prima non si risolvono i problemi dei più anziani. L’unica soluzione che oggi hanno i "giovani carabinieri" è quella di ricorrere ad una sorta di Previdenza Complementare o fondi Assicurativi Privati che possano garantire una sorta di recupero previdenziale che vada a colmare il gap dell’attuale sistema di calcolo pensionistico. Il TFS, trattamento fine servizio, e il TFR, trattamento fine rapporto, sono istituti collegati al trattamento previdenziale la cui differenza è sostanziale almeno negli importi maturati anche se la quota parte trattenuta (6,91% annuo)  è la stessa. Noi oggi siamo nel sistema del trattamento di fine servizio, TFS, chiamato volgarmente "buonuscita" ed indicativamente percepiamo l’80% dell’ultima retribuzione moltiplicata per gli anni lavorati e riscattati. Il TFR, Trattamento di fine rapporto, invece, ha come presupposto il versato, ovvero viene calcolato in base a tutta la vita lavorativa del carabiniere. La differenza tra i due istituti è di circa il 35% in più a favore della cosidetta "buonuscita".

Questa è un altra criticità che si abbatte sul personale del comparto difesa e sicurezza. Previdenza complementare che è un danno creato dal non fare dei vari governi che si sono succeduti dal 1996. Vittime delle scelte di Governo e condannati a subire scelte e mancati interventi normativi che continuano a creare un malcontento crescente negli appartenenti al comparto, nei carabinieri d'Italia. Oggi è bene parlarne mentre si prova a violare le "barricate" create dagli interessi delle politiche di governo che si succedono scaricando questo problema grave e "pesante" a chi c'e' stato e a chi dovrà esserci domani. Sta' di fatto che è bene che tutti noi sappiamo quella che è la reale situazione di cui nessuno ne parla, ma, ovviamente noi ne facciamo informazione per tutti i nostri carabinieri e non solo.