AUSILIARIA PER I CARABINIERI, AUSILIARIA PER I MILITARI. PRIMA SI, POI UN EMENDAMENTO APPROVATO PER IL NO ALLA PROROGA. PERCHE' SI, PERCHE' NO, QUALI LE SCELTE E PERCHE' QUESTE SCELTE.

L'ausiliaria è un istituto che consente ad numero di militari che per l'Arma dei Carabineri si aggira attorno al migliaio, molto meno del migliaio. Consente di poter proseguire per altri anni il servizio attivo pur avendo raggiunto la soglia dei 60 anni di età. Ma dietro a questa "ausiliaria" ora c'è molto altro sul SI o sul NO....

Il Decreto Legislativo 90/2014 del 24 giugno 2014 "Misure urgenti per la semplificazione amministrativa e per l'efficienza degli uffici giudiziari", convertito in legge l'11 agosto, n. 114, ha introdotto alcune modifiche sulla pubblica amministrazione in linea con gli interventi del Governo Renzi per semplificare e snellire tante criticità della pubblica amministrazione in relazione anche ad un miglior utilizzo delle risorse economiche assorbite dal comparto dell'impiego pubblico. In una nota esplicativa per i carabinieri è stato chiarito che nonostante l'articolo 1 di tale decreto ribadisse il divieto del "trattenimento in servizio" per il personale in quiescenza, tale intervento riguardasse  solo il personale civile delle Pubbliche Amministrazioni e i Magistrati, ma non il personale militare. In tale nota esplicativa interna si conferma che l'istituto del collocamento in ausiliaria resta invariato e inviolato. L'istituto dell'ausiliaria è regolmentato negli articoli 992 e 993 del Codice dell'Ordinamento Militare, dove la posizione del congedo nella quale il personale militare, a seguito della cessazione dal servizio per raggiungimento del limite di età, puo' essere richiamato in servizio per un massimo di cinque anni, percependo un idennità che si aggiunge alla pensione, a richiesta del militare che deve comunque mantenere un idoneità psico fisica. Ma cosa è successo in questi giorni ? Nel corso dell'iter parlamentare nella conversione in legge del Dl nr. 90, sulla riforma della pubblica amministrazione, tra le modifiche apportate al testo originale vi è quella della soppressione del comma 4 dell'articolo 1che introduceva una deroga fino al 31 dicembre 2015 per consentire all'Amministarzioen Militare di trattenere in servizio i militari, collocati in ausiliaria, e richiamati ai sensi degli articoli sopra citati del Codice dell'ordinamento militare. Infatti il primo periodo del comma 2 del medesimo articolo 1 stabilisce che "i trattenimenti in servizio in essere alla data di entrata in vigore del presente decreto sono fatti salvi fino al 31 ottobre 2014 o fino alla loro scadenza se prevista in dtata anteriore".  Quindi ora è tutto chiaro, sull'ausiliaria il Governo, per non vanificare gli stessi obiettivi che si era posto nella riforma della pubblica amministrazione non potrà tornare piu' indietro per salvaguardare l'istituto dell'ausiliaria che dovrà terminare al 31 ottobre 2014. Ma dietro a tutto questo cosa c'è di cosi' forte interesse ?  In questi giorni giornali e testate giornalistiche sul web hanno incentrato l'attenzione sui vertici dell'Arma e sugli avvicendamenti al vertice.  Non tutti sanno che per gli incarichi degli alti dirigenti e incarichi di vertice non è l'ausiliaria a fare da vincolo ad incarico dato dal Governo e da Ministri di Governo. Certo è che per un Comandante che fà le regole e le deve garantire non certo puo' agire in deroga quando i suoi militari devono attenersi a determinate disposizioni. Fare disposizioni che vanno anche a limitare l'espressione e la regolamentazione dell'espressione dei delegati CoCeR e poi agire in deroga su altre disposizioni non è certo del nostro Comandante Generale. Ma nemmeno il Governo Renzi potrà sbeffeggiare una linea politica che vuole riformare, tagliare, razionalizzare e poi...derogare ? Ma non è questo certo il mio problema, no, ben altri sono i problemi di un rappresentante di carabinieri che deve rappresentare e tutelare il personale che rappresenta. Diverso è il compito di chi deve comandare. Ci saranno un migliaio scarso, forse molto meno di ruoli ed incarichi che richiedono di rimanere. Il mio pensiero và a quei validi e "rari" Comandanti di Stazione che oggi sono un riferimento tra i carabinieri del suo reparto per aver ben unito esperienza e modernizzazione della gestione delle risorse umane con documentati e positivi riscontri d aparte dello stesso personale dipendente. Diversamente da chi ancora oggi impone una linea inadeguata ai tempi e soffre della gestione del memoriale alle 13 che è stata una delle poche decisioni che hanno portato immediato impulso positivo alla vita del carabiniere nel contesto della sua vita familiare. Questo è quello che risalta ed è quello che si vuole far vedere per parlare di ausiliaria e per tenerla. ma tutti questi giovani marescialli che abbiamo voluto in un corso triennale per essere pronti a svolgere il ruolo con aggiornamenti professionali all'avangiuardia ? A volte serve dire questo, a volte serve dire altro....a volte, serve solo una coerenza e, con lo stesso spirito,  uno sguardo in avanti con scelte coraggiose e non scelte aggrappate che non giovano alla globalità dei carabinieri, non certo a loro. Ma io penso anche a tutti quegli ufficiali dell'Arma che negli anni hanno fatto le loro esperienze e non possono ambire ad incarichi importanti perchè l'imbuto delle ambizioni e gratificazioni diventa sempre piu' piccolo e per pochi. Pero' c'è qualcuno che stabilisce che questo imbuto si restringe e stabilisce anche chi devono essere quei pochi che ambiscono. Una volta chi stabiliva la grandezza dell'imbuto e chi ci sarebbe stato dentro si alternava ogni due anni, poi ogni tre... Cosa abbiamo sul tavolo delle scelte ora ?  Abbiamo che sui bilanci del Ministero della Difesa si è spinto far gravare in modo oneroso l'istituto dell'ausiliaria mentre nel trovare risorse per sanare il danno del blocco del tetto salariale, fatto dai Governi passati con la presenza dei vertici attuali, si vanno a spostare anche le partenze dei corsi di formazione degli allievi carabinieri, poliziotti, finanzieri..etc.  Si perchè l'ausiliaria, pur trattandosi di personale che è in quiescenza e quindi migrato alle dipendenze dei bilanci economici dell'Inps resta sui bilanci Ministero Difesa sino al trattenimento effettivo in servizio attivo. Quindi soldi da poter meglio gestire nell'arruolare e magari evitare il disastro bis delle partenze rinviate. Partenze degli allievi carabinieri, compresi quei seicento e passa che attendono dal tragico 2012 della spending review di Monti, che hanno ricevuto una comunicazione per partire a settembre poi improvvisamente rientrata. Ora questi ragazzi aspettano una comunicazione che possa farli partire almeno a dicembre 2014. Ma, io in particolare, che li ho seguiti da due anni e ho vissuto con loro tutta questa sofferenza curandoli come già carabinieri e rappresentandoli nelle loro iniziative, ho il forte timore che possano partire anche a marzo del 2015.  Le scelte che farà il Comandante Generale dell'Arma, ora dovranno attendere le scelte che sono quelle del rispetto delle regole, di quelle che vengono create al momento per sanare "pericoli" sempre valutati da chi fà le regole, quelle lampo e quelle che per venire fuori necessitano di mesi e mesi. Ora le scelte.... ma chi decide ? Cosa deciderà ? Perchè deciderà in questo o quel modo ? I militari nel 1814 per essere carabinieri dovevano saper leggere e scrivere. Oggi per essere anche carabiniere in gardo di essere rappresentante dei carabinieri di stato maggiore devi saper stare in silenzio.  Per parlare da rappresentante dei carabinieri che continuerà a restare carabiniere, che non sarà un politico, che resterà carabineire, che comunica con i carabinieri e che ne riceve le loro considerazioni, le loro proposte, le loro idee, i loro contributi per migliorare la nostra quotidianità...devi rischiare. Si, rischiare di essere rappresentante di carabinieri. Rappresentante militare. Tutto questo che succede e che stà succedendo in questi mesi non puo' non farti prestare attenzione sulla questione che in queste ore dà il diritto ai militari al sindacato da una sentenza della Corte Europea.  Le scelte ...a chi è deputato fare le scelte e a chi il dono di poter parlare.... Su questo ora dobbiamo riflettere tutti e speriamo che questi giovani carabinieri, cresciuti in cattività da due anni, non abbiano a pensare da subito quello che io penso ora, da rappresentante nazionale dei carabinieri. Uno dei 18. Uno di quelli che rappresenta i carabinieri potendo metter al faccia e prendendosi le sue responsabilità. Un carabiniere che rappresenta i carabinieri oggi lo deve fare perchè i carabinieri che rappresenta vogliono cosi' e lo esprimono liberamente. Poi se tutti dobbiamo stare zitti e a noi è vietato parlare per contribuire a migliorare la nostra sempre piu' difficile quotidianità, bene, allora dobbiamo organizzarci diversamente. Io comunque resto carabiniere sempre e comunque e l'arma del prossimo futuro interessa me e chi dovrà esserci e non posso pagare per le scelte sbagliate di oggi di chi domani con ci sarà. Ecco perchè...comunque..io ci devo essere e non posso essere spettatore di queste scelte  come hanno voluto che fosse questa rappresentanza. Qualcuno si renda conto che queste scelte devono essere anche partecipate e possibilmente condivise, con il personale, con chi ne rappresenta realmente i suoi interessi connessi al suo ruolo nell'istituzione, nella società e solo tra la gente di questa nostra Italia.