DIFESA E SICUREZZA. COMPARTO UNITO NEL COMUNICATO STAMPA . LE PENSIONI NON SI TOCCANO, SARA' MOBILITAZIONE PER COLORO CHE POSSONO.

Il comunicato stampa di giovedi 13 settembre dopo l'incontro in "via del cocer" tra sindacati e cocer interforze. L'incontro ha posto l'accento sulla mancanza di garanzie di confronto per l'incontro fissato per martedi 18 con il Ministro Fornero. Se non c'è disponibilità a dialogare sarà inutile esserci. Questo il messaggio condiviso dall'incontro del comparto difesa e sicurezza. Il comunicato stampa unificato dell'intero comparto.

SINDACATI E COCER, SI ALLA RESPONSABILITA' NO ALLO SMANTELLAMENTO DEL SISTEMA.    " Per la prima volta nella storia del sindacalismo e delle rappresentanze dei comparti sicurezza, difesa e soccorso pubblico, tutti i sindacati e i CoCeR si sono incontrati per discutere e deliberare sulle gravissime problematiche che attanagliano questi vitali comparti che lo stesso Presidente Monti ha definito -il cuore dello Stato - .  A darne notizia sono gli stessi rappresentanti che, dopo una lunga e attenta analisi delle condizioni in cui versano le amministrazioni e gli stessi operatori, senza tanti fronzoli, si dichiarano indignati e mortificati del comportamento del Governo.   Oltre a tre miliardi e mezzo di tagli, in attesa che giungano anche quelli previsti dalla spending review, dal blocco del turn-over per le forze di polizia e all'esodo forzato per le Forze armate, annunciano i rappresentanti di sindacati e cocer, ora ci vogliono togliere anche il diritto alla dignità di onesti e devoti servitori dello stato.   I sacrifici con i nostri caduti negli scenari internazionali di guerra o sulle strade del nostro Paese, sono ricordati solo quando i rappresentanti del governo sfilano in pompa magna incuranti di quelle che sono le responsabilità e le condizioni che hanno fatto registrare la morte di questi eroi che qualcuno vuole considerare senza diritto nemmeno piu' alla medaglia.    Ci hanno tagliato le risorse per le indennità che garantiscono l'operatività, ci hanno bloccato i salari e ci costringono persino ad anticipare i soldi di tasca nostra per garantire la funzionalità del servizio. Ora ci vogliono tagliare anche il diritto ad avere una pensione dignitosa dopo aver servito silenziosamente e ossequiosamente il nostro paese.  Ne siamo fieri e continueremo a farlo, ribadiscono i -sindacalisti- ma purtroppo non si vive di sola gloria.  Il comportamento del Ministro Fornero, rispetto all'emanazione del regolamento di armonizzazione dei requisiti di accesso alla persona, è inaccettabile per gli operatori e militari, è irriguardoso per il Parlamento. Il Senato ha approvato un ordine del giorno secondo il quale il Ministro, nell'emanare il provvedimento, doveva confrontarsi con i sindacati e le rappresentanze fornendo ogni utile elemento per il confronto con le stesse e rispettando i principi della specificità riconosciuta con apposita legge.   Oggi, sottolineano i rappresentanti, dopo ben sei mesi, arriva una convocazione senza alcuna informazione e senza alcuna garanzia di confronto.  Questo è inaccetabile e pertanto abbiamo richiesto in una lettera urgente l'intervento del Presidente Monti, dei Ministri interessati e dei Segretari dei partiti che hanno presentato e voluto l'approvazione dell'ordine del giorno.  Se non ci sarà una risposta concreta e tempestiva rispetto al crono programma indicato unilateralmente dal Ministro Fornero, sarà mobilitazione e, per coloro che possono, anche protesta. Anche questo è servizio al Paese e ai suoi cittadini." Roma 13 settembre

( in allegato la nota dell'agenzia ansa sul comunicato stampa di tutti i sindacati e le rappresentanze delle forze dell'ordine, forze armate e del soccorso pubblico )