INAUGURAZIONE DELL'ANNO ACCADEMICO DELLA SCUOLA UFFICIALI DEI CARABINIERI CON IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, MINISTRO DELLA DIFESA E MINISTRO DEGLI INTERNI.

Tutto il Governo alla scuola ufficiali dell'arma dei carabinieri per l'inaugurazione dell'anno accademico. Prima uscita ufficiale del Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri Generale di Corpo d'Armata Tullio Del Sette. Una bella giornata nel segno del tricolore e nell'affetto e la stima delle istituzioni all'Arma dei Carabinieri.

Il Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri non poteva chiedere migliore partecipazione alle istituzioni in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico. Tutti, proprio tutti, presenti alla mattinata istituzionale alla Scuola Ufficiali dell'Arma dei Carabinieri. L'inaugurazione del nuovo anno accademico alla Scuola Ufficiali dell'Arma. Un atmosfera davvero bella quella di stamattina. Il Comandante della Scuola Generale Robusto ha aperto gli interventi segnando alcuni  momenti dell'attività accademica, delle attività quotidiane della scuola, evidenziando anche la bandiera e l'alzabandiera. Poi si verificherà un vero e proprio assist al Presidente Renzi che parlerà poi dopo Il Comandante Generale dell'Arma e del Ministro della Difesa. Il Comandante Generale ha subito ringraziato il suo precedessore Leonardo Gallitelli, ringraziamenti a cui poi si aggiungeranno il Ministro Pinotti e Il Presidente Renzi.   Un discorso lungo, quello del Comandante, chiaro, intenso, concreto, dettagliato. Il Ministro della Difesa Pinotti nelle sue parole non manca nell'espripere il grande affetto che ha verso i carabinieri e verso l'istituzione stessa. Ricordando che Lei è stata la prima a volere come Capo di Gabinetto un carabiniere, il Generale del Sette.  Poi l'intervento finale con il Premier Renzi che ha preso la scena e ad esprimersi in un discorso che è stato molto apprezzato da tutti gli intervenuti alla cerimonia. il Premier ha evidenziato il momento importante anche per l'Arma dei Carabinieri che si trova difronte ad un cambio al vertice.  Poi entra nell'argomento della formazione degli ufficiali dell'Arma toccando con passione simboli come la bandiera a simbolo dell'unità nazionale e del nostro paese. A seguire si immerge nel ruolo del Comandante e nelle sue responsabilità. Qui tocca alcuni aspetti del Comando che hanno alzato l'attenzione nel seguire le sue parole quando passa anche dall'analisi dei momenti di "solitudine" nel comando, per chi deve fare delle scelte. Si sofferma per piu' tempo sull'uomo Comandante.  Rivolgendosi alla rappresentanza degli allievi ufficiali sul palco li invita a coltivare le ambizioni e alla forte passione nel perseguire la lotta all'illegalità. Bella la riflessione quando dice che non devono essere i titoli dei giornali a nove colonne che devono ripagare chi lotta per la legalità, ma saranno le sentenze finali di un processo a dare riscontro ad una concreta ed efficace attività per reprimere i reati e chi li commette. Poi non dimentica di parlare di Europa e dell'europeismo che non puo' non far parte delle attività governative e politiche del nostro paese considerandola la nostra casa.  Rivolgendosi agli allievi ricorda loro l'importanza del loro ruolo, assumendo incarichi come Comandanti Provinciali, Comandanti a livello regionale, nonchè, qualcuno di loro sarà in un futuro anche Comandante Generale dell'Arma. Essere consapevoli di non essere nani sulle spalle dei giganti. Onorare la bandiera e fare la fatica di non cedere al cinismo, al pessimismo. Essere capaci di perseguire i propri sogni, avere paura e vincerla, e ambizione, tanta ambizione. Ambizione come desiderio di puntare in alto come appartenenti ad un grande paese che vuole puntare in alto. Il premier chiude dicendo che lui sogna, ma sogna di vedere gli italiani che siano fieri di essere appartenenti al loro paese. l'Italia non è solo un catalogo di eroi ma anche fatto di presente. Il paese di quelli che ci provano e ci continuano a provare e non solo di quelli che ce l'hanno fatta. La giornata istituzionale presso le mura della bella scuola allievi ufficiali, che ha accolto tutte le istituzioni e i vertici del nostro paese, ci lascia ben sperare in quelle che saranno le attività di domani, l'immediato domani. La fiducia e la stima delel istituzioni e degli esponenti di Governo ci potrà consentire di affrontare le molteplici difficoltà con risposte ai carabinieri d'Italia sciogliendo definitivamente i tempi della strategia e della demagogia.  Decisioni brutte o belle, importanti e meno importanti, ma i carabinieri d'Italia devono sapere in quale direzione andare per svolgere il servizio istituzionale di sempre con lo spirito rinnovato e con nuove energie che devono essere presenti e tangibili.  Grazie a tutte le istituzioni che oggi non hanno esitato a mostrare affetto e stima verso la nostra istituzione, verso i carabinieri tutti.